Francesca Romana Fragale: “Con le coltivazioni OGM é certa la distruzione del patrimonio genetico naturale…” – Segue il commento di Giorgio Vitali sulle decisioni del Consiglio di Stato
Cominciamo dalla nota dell’avv. Francesca Romana Fragale, presidente dell’Associazione Futuro Sostenibile: “E’ quanto mai chiara la “motivazione” delle decisioni del Consiglio di Stato italiano che a giustificazione della sua decisione, di consentire le coltivazioni OGM, scrive: …La tematica della applicazione dell’ingegneria al Vivente si erige a portata universale inducendo ad una necessaria crasi integrativa tra Scienza ed Etica che non possono, alla luce delle recenti scoperte (quali???) ed applicazioni della Ricerca, continuare a scorre su piani paralleli, se si vuole riconoscere il principio della Responsabilità dell’uomo nei confronti dell’Ambiente…”
Commenta l’avv. Fragale… “Si perde di vista la necessità DI PRESERVARE L’unicità del patrimonio dei prodotti tipici, o protetti da Marchi, l’esigenza di consentire al consumatore finale la scelta se prediligere prodotti biologici, tratti dalla agricoltura convenzionale o derivati da OGM…. Si legge sistematicamente, nei preamboli o nei “considerando” della Normativa europea un appello alla somma accortezza per la tutela della salute umana, animale e dell’ambiente; così l’appello si rinviene anche nelle Norme impositive dell’obbligo di etichettatura, nelle norme aventi ad oggetto la brevettabilità del Vivente, in tutte quelle procedure di allerta dettate in caso si manifestino pericoli difficilmente arginabili, nel regime di sanzioni penali comminate, sino alla previsione della ‘clausola di salvaguardia’ adottabile da ciascuno degli Stati membri, in caso si paventi un rischio potenziale”.
Nei fatti con la sentenza n. 183 del 19 gennaio 2010, il Consiglio di Stato, IV Sezione, ha dato il VIA LIBERA alla coltivazione di colture geneticamente modificate già autorizzate dalla Unione Europea.
La normativa prevedeva che l’autorizzazione avrebbe potuto essere avviata solo a seguito della predisposizione da parte delle REGIONI dei cosiddetti “piani di coesistenza”.
Ma il Consiglio di Stato così decidendo, PARTENDO DA UNA FATTISPECIE CHE RIGUARDAVA IL SOLO MAIS (Novartis), ha consentito la coltivazione di tutte le varietà geneticamente modificate autorizzate dalla UE ed ha dunque fatto cessare l’annosa moratoria attuata in conformità con il “principio di precauzione”.
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Post scriptum di Giorgio Vitali:
“…questo esempio, di una gravità difficilmente misurabile al momento attuale, dimostra, se ancora non sia stato capito, che la Magistratura italiana va avanti senza alcuna considerazione della esigenza fondamentale di tutelare la popolazione. In questo caso, sicuramente frutto di trattative sottobanco di grande rilevanza, non si tiene conto di quanto ha scritto l’avv. Fragale e che ho riportato in sintesi. Ciò vuol dire che, a fronte di una sequela di disposizioni che provengono dall’Unione Europea, il Consiglio di Stato italiano, opportunamente sollecitato, ed ignorando qualsiasi principio di elementare precauzione, ha decretato secondo i cosiddetti…. PROPRI COMODI.”
La conclusione a questo punto può essere una sola: la magistratura si conferma come il vero CANCRO della vita civile italiana.