“Ma le deputate del PDL si sono prostituite oppure no?” – Ed altre verità sul mondo femminile e sulla prostituzione presunta e sulle colpe stabilite dalla convenienza politica economica mondiale
Ante Scriptum
Perdonatemi il titolo un po’ fuorviante.. con le affermazioni di Angela Napoli -ritirate per convenienza politica- in cui si adombrava l’ipotesi della “prostituzione politica” (magari pure fisica) di alcune deputate PDL per ottenere i seggi… era una chicca troppo bella…
“Era una metafora” ed é costata cara all’innocente Angela Napoli, del Fli, che aveva fatto allusioni pesanti sul metodo d’ingaggio berlusconico. Lei ha dovuto chiedere scusa ma tutti pensano ancora che abbia detto la verità… Comunque mi é sembrata una buona dritta per introdurre il discorso che segue…
(Paolo D’Arpini)
Trapassare da figlia di famiglia alla categoria di giovane pompon, coniglietta, velina, pornodiva, fotomodella, ragazza coccodè, svampita… amica di nani e suoi amici pagliacci è questione solo d’educazione, personalità, avvenenza e, soprattutto, di tanga facilmente sfilabile.
Ma il ritrovarsi nella tipologia descritta, già di per sé triste, è, nonostante tutto, la storia di tantissime ragazze irretite da vecchi sporcaccioni che glie la appiccicano addosso! Se però dagli italiani a queste super carrozzate è riconosciuta “potenza”, le stesse ragazze divengono invidiate da moderne mamme con figlie al seguito, così che sono perdonate perché “pecunia non olet”… e poi potenti deficienti le sostengono secondo capriccio anche in carenza d’ormoni, ma sorretti dalla pillola azzurra.
Così insieme con queste pullulano, nei grandi fratello, anche quelli che rincorrono palle e palloni secondo propensione, e altri, già dismessi personaggi televisivi, che in sconosciute isole sono a caccia di realizzazione dell’ultima loro immagine pubblica prima che la farfalla tatuata sulla poppa si trasformi in condor anche se interverranno bravi chirurghi.
Ma, nonostante tutto, l’unico epiteto che non abbandonerà quella gente, specialmente le ragazze fino a che camperanno, sarà quello di svampite, perché se le signorine sono cretine la “qualità” se la terranno a vita, alla faccia del patrimonio lucrato e d’ogni “carriera” intrapresa (ivi compresa quella politica N.d.R.).
Numerose sono le svampite occidentali, forse il termine cinematografico è arcaico, ma la categoria non è mai passata di moda purché le ragazze, appariscenti ed apprezzate, quando stanno zitte, appartengono alla categoria delle: “La-do-via silente al potente”!
Questo “rituale” è comune nell’opulento Occidente, mentre nel nostro poco apprezzato Vicino Oriente le donne, svampite o no, hanno invece diritto a starsene zitte ed oscurate da panni che, se pure facenti parte di una tradizione, sono davvero assai scomodi anche per il solo respirare in quell’aria calda umida, o molto secca secondo stagione!
Ma c’è di più, infatti, in quelle latitudini le donne non sono apprezzate solo perché stanno zitte, giacché è loro imposto di stare tacite e non comunicare mai i loro pensieri se non richieste. Inoltre, le poverette sono spesso schiave di uomini che sono autentici aguzzini, almeno nella gran parte dei casi. E ancora, quelle povere donne devono stare sottoposte anche al maschile uso del “ti ripudio” senza sentenza, pur essendo state sacrificate sull’altare d’Eros in giovanissima età, spesso quella che ancora è propria di “mammina di bambole”.
E sempre le stesse donne sono assai spesso sfregiate e deturpate attraverso l’uso d’acido solforico lanciato loro addosso se rifiutano le profferte amorose di un imbecille di turno che si dichiara innamorato, ma che non si sente corrisposto o comprende d’essere rifiutato.
Il “marchio” della deturpazione e sfregio del viso quelle disgraziate donne, vittime della loro avvenenza, lo porteranno tutta la vita, ma la bestia maschile, invece, se sarà processata, otterrà una condanna a pochi mesi di carcerazione.
Ma non si senta superiore, per questo, l’epulone occidentale che del corpo delle donne sa solo fare mercimonio… come ben ha dimostrato il bedù amico e socio in affari di Berlusconi, e ricordiamoci che in Italia la pena di morte è stata depennata dal C.P. Militare solo nel 1994!
Ma anche in altri Paesi, nella confederazione degli ameni-cani, la pena di morte è ancora in auge con raffinate tecniche che non sempre funzionano bene, infatti, assai spesso l’iniezione letale stenta ad agire, mentre il tentativo di “arrostire” i neuroni è altrettanto spesso inadeguato. Anche il ricco e potente Israele adotta la pena di morte! La distribuisce attraverso il suo “pietoso” “Tzahal – צה“ל” ai goym di Palestina, i veri proprietari di quelle terre, e la amministra attraverso la lapidazione verso chi non gli si confà. E’ possibile vedere immagini della lapidazione di una donna palestinese per opera di soldati dell’esercito israeliano nell’indirizzo seguente: http://a.imageshack.us/img443/684/stoningisraelpalestinia.png .
Ma anche l’Arabia Saudita, il Paese che tanto è caro agli ameni-cani per il suo petrolio, pratica la pena di morte… anche in Cina, in Russia e suoi ex Paesi satelliti essa è di moda… ma di questi, per convenienze politiche non se ne deve parlare!
E di tutti i morti, persone importanti per la scienza, o disgraziati, di cui nemmeno più si ricorda il nome, uccisi in nome del pietoso cristianesimo delle crociate o dell’inquisizione, o anche dal volere del “santo e pio” Pio IX ci vogliamo dimenticare?
E dei soldati italiani e francesi uccisi con il plotone d’esecuzione da incapaci generali d’Europa ci vogliamo scordare? E dei soldati macellati sull’ara del dio denaro vogliamo disfarcene anche nel ricordo, o chiedere loro scusa come a distanza di secoli quasi ha preso il vizio di fare la chiesa di Roma.
E quanti altri esempi possono essere riportati!
Ma dove nuovamente si va a puntare l’odierna propaganda politica dell’Occidente? Sul cattivo Iran!
Il moderno demonio che, per quanto demonio, non è peggiore dei sanguinari Bush padre e figlio, o del mentitore vampiro inglese Tony Blair, o di tanti governanti di comodo protetti dalla forza militare statunitense.
Dunque, il vero problema che odiernamente l’asservita stampa dibatte non è la morte per lapidazione della disgraziata Sakineh, ma è il porre all’attenzione degli imbecilli che l’Iran è una peste che deve essere estirpata.
Imbecilli mondiali che nemmeno s’accorgono che i padroni delle industrie, complici il mondialismo e certi sindacati, li derubano di denari con la creazione di “contratti ad personam”, e li depredano anche di conquiste sociali dovute ad anni di lotte.
Ecco, perciò, cosa si vuole nell’Occidente del Potere e dei suoi vassalli:
“Stroncare ogni voce di dissidenza in proposito del sinarchismo interbancario giudaico/statunitense e di revisionismo storico!”.
E allora?
Allora voglio rammentare alcune parole estrapolate da una canzonetta settaria, una canzonetta di tanti anni fa dei bravi comunisti “Nomadi”: “…ancora tuona il cannone, ancora non è contenta di sangue la belva umana…”…
Scritto dall’agnostico Kiriosomega che condanna ogni fede, teocrazia, clericocrazia e mondialismo.