SANA 2010 – Bologna: “Zero OGM” – Comunicato stampa dell’Accademia Mediterranea per l’Agroecologia e la Vita

Comunicati Stampa Paolo D'Arpini 10 settembre 2010

“L’’inviolabilità della Memoria Genetica di tutti gli Organismi Viventi (DNA), regolata da Leggi fisiche perfette, sancita dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, per il rispetto della Vita” (Michele Trimarchi, Candidato Premio Nobel per la Pace, 1986)

 

 

Negli Stati Uniti gli agricoltori hanno dovuto abbandonare cinquemila ettari di soia transgenica e altre cinquantamila son gravemente minacciate a causa di un’erba infestante, l’amaranto (conosciuta in Perù come kiwicha) che ha deciso di opporsi alla multinazionale Monsanto, tristemente famosa per la sua produzione commerciale di semi transgenici. Nel 2004 un agricoltore di Atlanta dimostrò che alcuni germogli di amaranto resistevano al potente erbicida Roundup, nei campi seminati con semi di Soia Roundup Ready, resistente all’erbicida.

 

Secondo un gruppo di scienziati britannici del Centro per l’Ecologia e l’Idrologia, si è prodotto un trasferimento di geni tra la pianta modificata geneticamente e alcune erbe infestanti come l’Amaranto.

 

L’amaranto o kiwicha, considerata adesso una pianta diabolica per l’agricoltura transgenetica, è una pianta sacra per gli inca. Appartiene agli alimenti più antichi del mondo.

 

Ogni pianta produce una media di 12.000 chicchi e le foglie, più ricche di proteine della soia, contengono vitamine A e C, e sali minerali.

 

La contaminazione del Polline da OGM e, soprattutto, il Trasferimento Genico Orizzontale di parti del DNA transgenico, da una specie all’altra, rappresentano una minaccia per la salute, l’ambiente, le tradizioni agricole dei popoli.

Si impone pertanto il Bando internazionale Europeo sugli OGM.

Subito il divieto di Importazione a partire dall’Italia, con reintroduzione della Tolleranza Zero negli alimenti e nelle sementi, in applicazione della Clausola di Salvaguardia Nazionale a garanzia dei diritti Costituzionalmente inviolabili alla salute e all’Ambiente salubre.

 

Ai Consumatori consigliamo di alimentarsi esclusivamente con Prodotti con il 100% di Ingredienti da Agricoltura Biologica, 100% coltivati e trasformati in Italia, con garanzia 100% Liberi da OGM e un giusto prezzo pagato agli Agricoltori Biologici (www.mangiacomeparli.net).

 

 

Al Ministro Galan e al Governo per un Piano Nazionale di Riconversione Biologica dell’Agricoluta

 

 

Appello al Ministro dell’Agricoltura Galan e al Governo: “ITALIA LIBERA DA PESTICIDI E OGM”

 

A seguito del divieto di coltivazione, del Mais OGM, Mon 810, decretato dal precedente Ministro Zaia è ora necessario:

 

- applicare la clausola di salvaguardia nazionale prevista dalla Dir. 2001/18/CE, notificandola alla Commissione UE e riguardante anche la Patata Amflora e tutte le importazione di OGM e non solo il divieto di semina. Sono ben 32 gli OGM autorizzati per l’alimentazione umana ed animale in Europa e quindi in Italia, per lo più nascosti negli alimenti attraverso il “Cavillo di Troia” della soglia di (in)tolleranza allo 0,9% (9 grammi per kg) senza etichettatura, addirittura ammessa nei prodotti biologici (di importazione, ovviamente), in via transitoria fino alla fine del 2010.

 

- Il Ministro indica con decreto ad hoc, il referendum consultivo (obbligatorio per la stessa Dir. 2001/18/CE, in quanto preliminare ad ogni decisione sugli OGM), per il rischio di irreversibile contaminazione della catena alimentare e dell’ambiente in generale attraverso il TGO (trasferimento genico orizzontale di DNA transgenico attraverso la digestione, la degradazione ambientale, l’acqua, i microrganismi del terreno, le catene alimentari, ecc).

 

- Imponga il Signor Ministro la tolleranza ZerOGM in ogni prodotto agro-alimentare, come nelle sementi, secondo i corretti criteri di Biosicurezza, al fine di evitare ogni contaminazione dell’ambiente e degli alimenti biologici e/o convenzionali, rendendo nel contempo possibili i controlli di presenza/assenza, oggi vanificati dalle soglie di tolleranza senza etichettatura.

 

- Si salvaguardi in tal modo il diritto dei coltivatori a non voler produrre prodotti contaminati da ogm e dei consumatori a non alimentarsi con gli stessi. Attraverso la necessaria corretta informazione, garantita da una recente sentenza della Corte di giustizia Ue.

 

- E’ necessario elaborare immediatamente un Piano Nazionale di Riconversione Biologica dell’Agricoltura, attraverso le enormi risorse disponibili nelle Misure Agroambientali dei Piani di Sviluppo Rurale 2007-2013 delle Regioni (Oltre 20 miliardi di € a disposizione delle Regioni, di cui oltre 17 ancora da spendere nel periodo 2010-2013)

 

  • In mancanza di decreti ministeriali per la tutela sanitaria e ambientale intervengano i Sindaci dei Comuni con Ordinanze Sanitarie di divieto di semina e commercio di OGM, in applicazione dell’Art. 32 della Costituzione in qualità di garanti prioritari della salute dei propri cittadini. I Sindaci applichino inoltre il divieto di irrorazione delle Coltivazioni con Pesticidi pericolosi per la salute, dal momento che esistono tecniche alternative biologiche efficienti e sicure, avviando la costituzione dei Biodistretti Comunali

 

 

PIANO DI RICONVERSIONE BIOLOGICA DELL’AGRICOLTURA ITALIANA

 

1. Evitare distrazione di fondi Agroambientali Regionali verso una fittizia Agricoltura Integrata, concorrenziale all’Agricoltura Biologica, basata su elenchi di pesticidi consentiti, molto superiori rispetto a quanto attualmente usato in agricoltura, senza nessuna controllabilità.

 

2. Determinare Pagamenti Agroambientali sufficienti alla Riconversione Biologica delle diverse coltivazioni, a copertura dei mancati redditi e maggiori costi + 20% di spese di transazione, così come previsto dalle Normative Comunitarie.

Dal momento che i Pagamenti Agroambeintali attualmente stabiliti dalle regioni sono assolutamente inadeguati a sostenere la riconversione biologica delle coltivazioni, si propone il seguente piano finanziario Agroambientale per il la Coltivazione Biologica, relativo alle superfici agricole nazionali delle diverse coltivazioni:

 

- Seminativi avvicendati, Cereali e leguminose da granella: 3.000.000 Ha x 400 €/ha in media di pagamento agroambientale = 1,2 Miliadi di € (il pagamento oggi previsto dalle Regioni è di circa 200 €/ha, insufficiente)

- Mais: 800.000 ha x 600 €/ha = 0,48 miliardi di €

- Olivi: 1.000.000 ha x 500 €/ha = 0,5 Miliardi di €

- Vigneti: 700.000 € x 700 €/ha = 0,5 miliardi di €

- Frutteti: 400.000 ha x 1.500 € /ha = 0,6 miliardi di €

- Orticoltura: 200.000 ha x 2.500 €/ha = 0,5 miliardi di €

- Prati avvicendati, Pascoli e Prati Pascoli 3.500.000 di ha x 100 € ha = 0,35 miliardi di €

 

Totale di spesa prevista: circa 4 miliardi di € all’anno x 3-4 anni = 12-16 miliadi di €

avanzano anche fondi per coltivare il Tabacco Biologico: 30.000 ha x 5.000 €/ha = 0,15 miliardi di € /anno

 

Benessere Animale (sono previsti pagamenti europei fino a 500 €/UBA). Sipropongono:

400 € per unita bovina adulta (UBA) allevata in biologico (corrispondente a 3 maiali, 7 pecore, 100 galline, ecc) x 3.000.000 di UBA = 1,2 miliardi di €.

 

 

In tal modo avremmo liberato la zootecnia italiana dalla necessità di importare mangimi contaminati da OGM.

La zootecnia Biologica sarebbe sufficiente a fornire almeno 500 grammi di carne a settima procapite e molto di più in equivalenza di latticini

 

In pratica possiamo riconvertire quasi tutta l’Italia al Biologico.

Oggi, non domani !

 

Saluti, Giuseppe Altieri, agroecologo – <agernova@libero.it>,

 

 

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