Velina D’Arpina Politichina: “Miracolo a Mirabello…!”
“5 settembre 2010, marcate questa data… é il giorno del miracolo di Mirabello!” (Saul Arpino)
Da quando ho lasciato Calcata e Roma e mi sono trasferito nella costa adriatica, fra l’Emilia Romagna e le Marche, ecco che anche il centro di aggregazione e fulcro degli avvenimenti si é spostato.
Ora i grandi eventi succedono solo da queste parti e non mi riferisco solo agli incontri del Circolo vegetariano… Sia pur che -ad esempio- lo scorso anno la celebrazione per San Francesco si era svolta in pompa magna all’Arancera di San Sisto a Roma e quest’anno sarà nella cripta della cattedrale di Treia, e l’incontro della Rete Bioregionale di fine ottobre, che doveva svolgersi quest’anno nella riserva di Monte Rufeno ad Acquapendente si terrà invece a San Severino Marche…
Ma anche gli eventi nazionali hanno cambiato quartiere, infatti si respira aria di grande attesa per la convention odierna di Generazione Italia a Mirabello, Ferrara, dove Gianfranco Fini sta attirando i riflettori della politica sulle sue scelte..
Il Governo é appeso ad un filo…? Tutti si muovono verso Gianfranco Fini, lo fanno Rutelli, Casini, D’Alema, Bindi, etc. e pare che Fini sia il liberatore della patria dal dominio berlusconico, un santo eroe (o martire come il suo conterraneo Italo Balbo) che compie il miracolo tanto atteso: liberare l’Italia dal giogo di Arcore….
Tutti a Mirabello dunque.. e ricordiamoci del vecchio detto:
“Chi non piscia in compagnia é un ladro od é una spia.. e chi non va a Mirabello é un “berlusca” oppure un bidello..“.
E però c’é da dire che le speranze per un cambiamento democratico son veramente poche, gli attori son sempre quelli, e se Fini si defila dal carro berlusconico é solo perché ha capito che lì non poteva avanzare di un passo verso la presidenza del consiglio a cui aspira da anni. A proposito di presidenti del consiglio e di mancanza di credibilità politica ho ricevuto alcuni detti sul “valore del Parlamento”, inviatemi dal ravennate GiorgioVitali:
“Piero Operti: A Roma, una sera del 1921, all’Aragno (noto caffè del Centro, frequentato da parlamentari fino agli anni 50), in un gruppo di amici, uomini politici, scrittori, tra i quali si trovava Giolitti, allora Presidente del Consiglio, uno uscì nella domanda: Ma cosa ci vanno a fare alla Camera i deputati? E Giolitti rispose: Quando ero ragazzo, mi mandarono una volta per una commissione dal parroco. La perpetua mi fece aspettare, dicendo che il parroco era in “conferenza”. Io sentivo nella stanza accanto tonfi di pugni sul tavolo e gridare numeri e figure di carte, e mi chiedevo: ma che razza di conferenza è questa? Quando i sacerdoti suoi amici se ne furono andati, il parroco mi domandò: Cosa ne pensi, Giovannino, della nostra conferenza? Io non risposi ed il parroco spiegò: Il Vescovo ha ordinato che tutti i parroci della zona si riuniscano una volta alla settimana per accordarsi sulla loro opera evangelizzante, ma siccome in questi posti i fedeli sono tutti brava gente che non hanno bisogno di essere evangelizzati, noi ci riuniamo, sì! Come ha detto il Vescovo, ma giochiamo a carte. Questa è la stima in cui era tenuta la Camera dal nostro più grande parlamentare e maggior difensore della democrazia in Italia.”
E con ciò vi saluto affettuosamente, vostro Paolo D’Arpini
Altre edizioni della Velina D’Arpina:
http://www.circolovegetarianocalcata.it/?s=velina+d%27arpina