Jeane Leade, Sergio Quinzio, Ramon Gomez de la Serna…: “Razionalismo, forza magnetica, fede e magia”
Un interessante argomento è sollevato da una allieva di Pordage, teosofa, mistica e visionaria al tempo di Cromwell, che giunge alla “magia” per una via del tutto singolare. Tratto fondamentale di tutti i mistici è che essi insegnano l’unificazione del proprio sè con il Dio della loro religione: e questo è anche il caso della Jane Leade. Ma in lei, al seguito della identificazione della volontà umana con quella divina, quella partecipa anche della “onnipotenza” di questa, e ottiene dunque un potere magico. Ciò che dunque altri maghi credono di dovere al loro “patto con il diavolo”, lei lo ascrive alla sua “unione” con il suo Dio. La sua magia è pertanto, in senso eminente, magia bianca. Del resto questo non fa alcuna differenza nel risultato e sotto il profilo pratico. Questa riflessione nasce dall’esigenza di prendere in considerazione i molti aspetti della realtà, come si sono venuti a verificare nel tempo, se si vuole veramente sondare gli aspetti dell’animo umano che hanno reso possibili le creazioni delle religioni, e come queste abbiano in sostanza agito in profondità nell’evoluzione umana e terrestre. La magia infatti non è estranea al modo di essere umano e, se al giorno d’oggi esistono “maghi” che esercitano in realtà una sorta di “fakiraggio”, ciò non significa che non esista una forma di “alta magia” che agisce sul mondo, come quella capace di trasmettere le immagini, che non viene percepita come tale ma come frutto della ricerca scientifica ( come se dietro alla ricerca “scientifica” non agisse una “volotà di potenza”….)
Scrive adunque Jane Leade: “La forza magica mette ciò che è in suo potere nella condizione di dominare e di rinnovare la creazione, cioè il regno vegetale, animale e minerale, così che se molti operassero uniti in una forza magica [VEDI MIO COMMENTO ALLA FINE] la Natura potrebbe essere trasformata in paradiso……. Come arriviamo a questa forza magica? RINASCENDO NELLA FEDE, tramite cioè l’acccordo deella nostra volontà con la volontà divina. La fede infatti ci sottomette il mondo in quanto l’accordo della nostra volontà ha come conseguenza che tutto, come dice Paolo, è nostro e deve obbedirci. (Tratto dal libro di Schopenhauer, Magnetismo animale e magia. ed. EST.)
Notiamo di sfuggita come in una semplice frase si vengano a presentare Temi che saranno sviluppati fino al giorno d’oggi con gli studi di sociologhi e psicologhi, nonchè studiosi di “Staoria delle Religioni” che ravvisano nei movimenti ambientalisti ed ecologisti, nonchè in quelli strettamente “rivoluzionari”, elementi legati a culture “magiche “, misti a tradizioni “esseniche ” legate alla cultura dell’alimentazione essenziale ed all’igiene come fattori di crescita spirituale. Se la magia contempla anzitutto il desiderio essenzialmente “mistico” di unione con Dio ( oltrechè col “diavolo”) vuol dire che la “persecuzione delle streghe”, per lo più donne che praticavano culture pre-cristiane spesso nei boschi ( e non per scappare alla persecuzione, ma per rimanere in stretto contratto con la NATURA) segna il punto di NON RITORNO del cristianesimo che RINUNCIA alla cultura olistico-naturale per abbracciare il razionalismo prima ed il positivismo poi. Come ho sostenuto in molte conferenze e scritti, la figura simbolo di questa operazione è il Bellarmino, gesuita, grande inquisitore, che condanna al Rogo Giordano Bruno, quale filosofo SINTESI del pensiero rinascimentale magico-esoterico-ermetico-neoplatonico e trova un accordo con Galileo Galilei in nome di una separazione di ruoli di carattere DUALISTICO ( ai semplici mortali la sperimentazione sensoriale mentre ai preti la intermediazione col divino.)
SERGIO QUINZIO: …… “Gli “ESERCIZI” sono moderni innanzitutto nel loro carattere dinamico, costruttivo, pragmatico: si tratta di cose da fare esercitando alla massimo tutte le proprie facoltà, per giungere a concrete scelte di vita, qui e ora. Il TOTALITARISMO moderno può ben riconoscersi nella famosa affermazione: Per non sbagliare, dobbiamo sempre ritenere che quello che vediamo bianco sia nero, se lo dice la Chiesa Gerarchica. …D’altra parte, anche la tolleranza, la cui affermazione, come mostra il moderno, può ben convivere col totalitarismo, può riconoscersi in un’altra affermazione del santo basco: Che ogni buon cristiano debba essere pronto più a salvare la parola del prossimo che a condannarla. L’esplosione teatrale del Seicento, fino a certi aspetti della odierna “Società dello Spettacolo”, trova un antecedente nelle composizioni di ruolo, che gli “Esercizi” raccomandano insistentemente. Secondo Barthes: Come per la Controriforma in generale, così per Ignazio si può dire che l’intenzionale difesa e riaffermazione della religione tradizionale del passato, finiscono paradossalmente per generare il “moderno” e addirittura il moderno nelle sue forme più radicali.
Prosegue Quinzio: …gli Esercizi anticipano il barocco, che non per caso trionferà nelle teatrali chiese dei gesuiti. E, d’altra parte, essi costitiuscono già un meccanismo che in quanto tale anticipa l’orizzonte meccanicistico della scienza del secolo successivo. proprio grazie a questi aspetti di profonda modernità la Compagnia di Gesù potrà svolgere nei secoli a venire un ruolo rilevante, per esempio, fornendo ai Principi solidi direttori spirituali, prendendo parte attiva- e con metodi che si potrebbero definire rivoluzionari, alla “civilizzazione dei popoli” e contribuendo in maniera decisiva a far cadere l’antica condanna che gravava sul prestito di denaro ad interesse.
NOTA: Questi aspetti riconducono ai gesuiti alcuni fondamenti del moderno. Soprattutto l’uso dll’USURA come strumento di DOMINIO. E’ interessante notare come i responsabili della nascita del “moderno” siano quegli individui che si sono formati all’ombra della religione cattolica, con spirito bellico ( Compagnia di Gesù) mai mascherato ( a similitudine delle altre Compagnie di Gesù che, sotto vari nomi e con varie fogge stanno nascendo in questi ultimi anni.) E’ inoltre interessante notare come i due “filosofi” che maggiormente hanno caratterizzato l’evoluzione razionalista del pensiero comune provengano dalla vita militare. Ignazio e Cartesio.
Storia di iperrazionalismo narrata da Ramon Gomez de la Serna in “Il dottore”inverosimile”: Tra i malati trattati con l’analisi delle urine ne trovai uno, talmente irragionevole, a tal punto sconcertato dai medici e da se stesso, che feci per lui un’analisi speciale:
Elementi pericolosi: cristallizzazione di certezza di una malattia che non esiste.
Calcoli intellettuali: calcoli formati dalla distrazione di pensare alla morte.
Segmenti: distacco e segmentazione della vita causata dal dubbio di vivere.
Ricordi retrospettivi: in eccesso.
Sedimenti di orologio: numerosi calcoli di numerosi orologi.
Apprensioni: apprensio di una pneumonia i cui riflessi hanno agito sui reni dalla parte della pneumonia supposta.
Giorgio Vitali