Unesco, 8 settembre 2010: Giornata Mondiale dell’Alfabetizzazione – L‘Analfabetismo è un’incoscienza forzata, solo la cultura salva i diritti dell’uomo.. e della donna
Secondo millennio, epoca in cui la tecnologia è predominante, sopravvive nella nostra società l’analfabetismo….
L’8 Settembre di quest’anno si celebra la giornata Internazionale dell’alfabetizzazione, ce lo ricorda L’Unesco. A detta dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione e la cultura, nel mondo ci sono più di 900 milioni di analfabeti, di cui 110 milioni sono bambini, ed il 60% bambine.
Le varie organizzazioni, impegnate nella tutela dei diritti umani, ci rammentano che l’educazione e la formazione, sono l’unica vera risorsa per lo sviluppo dell’essere umano in via definitiva.
L’analfabetismo è quindi la vera causa del divario che esiste tra il nord ed il sud del mondo, l’ostacolo maggiore per la nascita e lo sviluppo sociale di molti paesi. E’ l’essere senza cultura che degenera in povertà, sfruttamento, ingiustizie, nascita di odio razziale, divisioni etniche e guerre, causando la fame e l’insorgere di numerose malattie che portano milioni di esseri umani fino alla morte. Per capirne di più basti pensare a tutte le donne asiatiche che non sanno né leggere, né scrivere. In Asia in particolare viene negato il diritto all’istruzione e quindi ogni opportunità di crescita cultura e sviluppo.
Nel sud del Mondo una bambina, non ha gli stessi diritti di un bambino, c?è ancora un grande divario tra i due sessi nonostante la frequenza scolastica sia aumentata. Ciò non è ammissibile in un mondo civile!
Abbiamo ancora 110 milioni di bambini che non frequentano la scuola, questo a causa della grande povertà, la necessità impellente di lavorare anche in giovane età, o soltanto della mancanza assoluta di strutture scolastiche fatto che rappresenta una violazione in base all’Articolo 28 della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia. Se entro il 2015 non si troveranno i fondi per assicurare l’istruzione, circa 88 Paesi non potranno più garantire un minimo di istruzione alle future generazioni, i bambini, coloro che rappresentano e sono fondamentali per la crescita di tutto il genere umano.
In Africa, in Asia come nel resto del mondo è soltanto il sapere che rende liberi, liberi di leggere, di scrivere, di comprendere, indipendentemente dal colore della pelle o che si sia nati in un qualsiasi paese sperduto della Terra. Nel nostro piccolo, tutti dovremmo lottare contro questa incoscienza forzata della vita.
Rita De Angelis