Ecologia animalista: “No allo sterminio di canguri per farne suole di scarpe alla moda…”
“Diamo un calcio al Calcio” (Saul Arpino)
….Infatti con la scusa dello sport alcune fabbriche di scarpe stanno lanciando sul mercato la moda della pelletteria in pelle di canguro.
La denuncia è partita dall’associazione animalista americana Viva, rilanciata in Italia da varie associazioni animaliste che propongono il boicottaggio contro l’acquisto di scarpe atletiche, guanti da golf, guantoni da baseball e borsette sportive che riportino l’indicazione “pelle di canguro” o “k leather” oppure “rkt”, e chiede di sostituire la pelle di canguro con materiali sintetici, come quelli già utilizzati da altre ditte di scarpe sportive.
L’Adidas, azienda leader del settore (ricopre il 70% del mercato mondiale), risulta attualmente la maggiore acquirente dell’industria del canguro, seguita da Nike, Reebok, Lotto, Umbro e Kappa.
Negli ultimi anni in Australia i canguri uccisi per rifornire le aziende che producono scarpe atletiche sono stati mediamente 3 milioni all’anno. Ma nel 2001 il numero di vittime è salito a circa 5,5 milioni di canguri e quest’anno a ben 7 milioni, cifra nella quale non sono compresi i numerosi cuccioli che muoiono quando le loro madri sono colpite durante le battute di caccia notturna: i piccoli canguri vengono rimossi dai loro marsupi e massacrati a bastonate dai cacciatori.
“Il paradosso sta nel fatto che se la carne di canguro, il cui impiego per il consumo umano è consentito in Australia sin dal 1980, è generalmente rifiutata, molte persone, italiani inclusi, non si rendono conto che la maggior parte dei gol segnati nei campionati mondiali di calcio sono stati tirati con scarpe realizzate con pelle di canguro – sostiene Simona Cariati, responsabile settore pellicce della LAV – come la famosa scarpa da calcio Predator dell’Adidas, indossata da Alessandro Del Piero della Juventus, David Beckham del Manchester United o Zinedine Zidane del Real Madrid”.
Sul sito Internet della Lav viene dettagliatamente descritta una delle consuete ed agghiaccianti scene di caccia al canguro: “immagina questo: una madre canguro con il suo bellissimo cucciolo, di notte, nell’entroterra australiano. E’ una scena vecchia milioni di anni. Quello che è nuovo è il rombo di una quattroruote. Lei si volta verso il rumore e viene abbagliata da un riflettore. Un fucile spara e un proiettile fa un buco nel suo collo. Lei cade sofferente ed è incapace di proteggere il suo cucciolo, che si ritira nel marsupio per salvarsi. La prima cosa che fa il cacciatore è la ricerca della sacca e, quando sente il cucciolo dentro, lo tira fuori e lo calpesta sulla testa. Il piccolo si contorce in agonia. La madre lotta mentre la sua zampa viene aperta ed inserito dentro un gancio; viene caricata su un camion e muore lentamente. La scena si ripete ogni notte. Questa è la realtà dell’uccisione dei canguri. Ma la strage continua.
Ogni negozio, ristorante e locale che vende carne o pelle di canguro contribuisce ad alimentare questo massacro”.
Notizie inviate da Monica Guarneri mncguarneri@gmail.com e da Enrica Natali enricagayatri@gmail.com
video youtube http://www.youtube.com/watch?v=CXgTWb8JBuA