All’on. Angela Birindelli, assessore per l’agricoltura della Regione Lazio: “Appello per l’agricoltura contadina e allarme per l’ inquinamento ambientale da pesticidi”

Ante Scriptum

L’articolo in fondo pagina sull’inquinamento da pesticidi vorrei che fosse letto dal nuovo assessore regionale del Lazio per l’Agricoltura, dott.ssa Angela Birindelli. Alla quale invio, oltre ai miei auguri di buona riuscita, l’appello per l’agricoltura contadina, che segue d’appresso. (P.D’A.)

 

 ”Appello per l’agricoltura contadina all’Assessore Regionale Lazio per l’Agricoltura, on. Angela Birindelli.

Gentile signora Assessore,

considerando che non si può fare a meno della biodiversità, ovvero i sistemi naturali che sostengono la sopravvivenza di noi tutti. Osserviamo che nel Lazio avanza la desertificazione (non soltanto siccità bensì perdita dell’humus in seguito al dilavamento dei terreni di superficie), la deforestazione, l’impoverimento dei suoli dovuti a monoculture, la modifica dell’ambiente e, in generale, la dispersione del patrimonio biologico delle specie animali e vegetali, tutti aspetti che dederminano una perdita economica considerevole nell´economia della nostra Regione.

Sorge quindi la necessità di agevolare ed incentivare la lavorazione biologica ed estensiva dei piccoli appezzamenti, con sistemi naturali, quella che è stata definità da sempre “economia spicciola della realtà contadina”. L’agricoltura contadina é l’unica che può garantire il mantenimento della biodiversità nell’habitat e la produzione di cibo bioregionale idoneo alla dieta integrata degli abitanti del Lazio.

Purtroppo le pesanti norme burocratiche poste sull’agricoltura facilitano di fatto i grossi coltivatori ed allevatori, gli unici che possono soddisfare le spesso inique sanzioni e richieste di ottemperamento tecnico. Sempre più difficile é mantenersi vivi per quei piccoli produttori che, oltre al soddisfacimento delle proprie necessità familiari, dispongono di un leggero “surplus” da poter immettere in commercio. E non solo i contadini sono penalizzati ma pure i piccoli allevatori ed i raccoglitori di erbe spontanee.

A livello nazionale (dal 20 gennaio 2009) è partita ufficialmente una nuova campagna con raccolta di firme per rendere possibile la rinascita della figura del contadino e della contadina. La decisione di promuovere questa campagna è stata presa collegialmente da varie associazioni, fra cui la Rete Bioregionale Italiana (con l’adesione del Circolo Vegetariano VV.TT.) ed ora chiediamo che alla Regione Lazio venga studiata una specifica Legge REGIONALE per facilitare lo sviluppo dell’agricoltura contadina.

Le chiedo perciò, gentile assessore Angela Birindelli, di farsi promotrice di tale proposta di Legge che rappresenterebbe un primo passo per rendere operativa, agevolandola,l’agricoltura contadina tradizionalmente pulita.

Resto a disposizione per eventuali ragguagli e per un incontro chiarificatore e La saluto con stima.

Paolo D’Arpini – Presidente del Circolo Vegetariano VV.TT. nonché referente per la Rete Bioregionale Italiana, Bioregione Tuscia e portavoce di European Consumers Tuscia.

europeanconsumers.tuscia@gmail.com  

01030 Calcata (VT) – Tel. 0761/587200

………….

Ed ora l’articolo sui pesticidi:

I pesticidi stanno invadendo ortaggi ed insalate

Cosa c’è di più salutare nella dieta se non quella di consumare regolarmente ortaggi, zuppe ed insalate che depurano l’organismo  e che in estate apportano ferro, vitamine  e danno una sensazione “di piacevole freschezza” per alleviare anche con il colore la calura estiva? Parliamo di prezzemolo, basilico, carciofi, insalate e scarole (oltre il limite di insetticida), fenamidone (fungicida), etc. Per non parlare poi, di quello che si trova dentro uva, pesce, mele, e cachi. E’ un allarme preoccupante per tutti i cittadini del Lazio, di Roma, dopo il Dossier “pesticidi nel piatto 2010“ presentato da Legambiente, assieme al movimento Dipesa del Cittadino, e l’associazione nazionale apicoltori italiani in base alle analisi presentate sul territorio dall’Arpa Lazio. Ad allarmare  in particolare, è quasi il raddoppio  della percentuale di  campioni risultati irregolari nelle verdure provenienti da  coltivazione di agricoltura tradizionale,  lo stesso presidente della Legambiente, Lorenzo Parlati, riferisce, che si è passati dall’1% all’ 1,9 % arrivando così alla stessa quota percentuale che riguarda il comparto frutta.  Certamente un balzo in avanti, ma negativo, sul quale hanno peso in particolare i residui trovati  durante le analisi effettuate  nelle insalate e negli “ortaggi di foglia“. Anche il latte fresco non viene “risparmiato”:  tra Lazio e Toscana tutti i campioni presi a confronto risultano irregolari cerca per il 18%. Legambiente quindi ci mette in allarme, e ci esorta a tenere “alta la guardia“ dei pericoli di certa agricoltura tradizionale, che mette a rischio, quello che ci viene messo nel piatto. Si riafferma quindi ancora una volta, con maggior forza, il pieno appoggio alla coltivazione da “agricoltura biologica” ed alla produzione sostenibile nei parchi. Impariamo quindi  con maggior impegno da parte nostra a  parlare e “denunciare” questi  abusi che vengono regolarmente compiti sul nostro territorio, solo così sarà possibile continuare a difendere la natura nel suo genere, il nostro “abitat “ma soprattutto “la nostra salute” e si potrà ancora dire : un  altro mondo, un’altra storia, tra cielo e terra.

Rita De Angelis

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