La crisi Indesit nel polo produttivo di Brembate di Sopra (Bg) e di Treviso – Stato d’animo e stato economico di Maria Cinquegrana

Ante scriptum

La crisi economica sta toccandoci sempre più a vari livelli…  Spesso leggiamo di casi drammatici sui giornali od ascoltiamo notizie catastrofiste  o di finta speranza alle televisioni… ma quando la “paura” del domani ci tocca personalmente il discorso diventa esperienza diretta e … ci sentiamo impotenti di fronte a qualcosa che non riusciamo a gestire… Qual’é la ragione della crisi… qual’é la soluzione? Eppure le necessità materiali continuano a pretendere di essere soddisfatte. Leggete qui dabbasso una lettera, uno sfogo, di una signora che scrive: (Paolo D’Arpini)

…….

La crisi del polo produttivo di Brembate di Sopra (Bg)

… Invio questa mia testimonianza… scrivere è per me il modo migliore per esternare il mio stato d’animo.

Giungo a scrivere questo messaggio perché sono quasi due settimane  che si cerca di reagire ad una situazione di crisi.

Mi presento: sono un’insegnante di ruolo della Scuola Primaria e mio marito un dipendente Indesit del polo produttivo di Brembate di Sopra (Bg), abbiamo un bambino adottato dalla Russia, con noi da un anno e mezzo.

Da  diversi  giorni cerchiamo di capire cosa stia succedendo allo stabilimento presso cui è impiegato mio marito, che dalla sera alla mattina ha dichiarato di chiudere questo polo produttivo e quello presso Treviso. La notizia è stata comunicata ai suoi dipendenti (o meglio non è stata comunicata) attraverso una dichiarazione ANSA.

Sembra che a livello regionale qualcosa si cerca di fare, il Comune riformula il piano regolatore per capire chi potrà acquistare, i 430 operai presidiano la fabbrica, qualche blocco di strade, e poi… cosa ne sarà di noi.

Ci sono tante cose su cui rifletto e ne resto… non riesco a trovare la parola giusta che possa descrivere il mio stato d’animo:

- il Comune convoca un’assemblea straordinaria e sono presenti solo i Consiglieri e gli operai della Indesit… ma la cittadinanza dov’è?

- tra i lavoratori il 40% di essi è composto da marito e moglie… cosa succederà alle loro famiglie?

- oltre ai 430 operai sono a rischio tutti i lavoratori che non sono della Indesit, ma producono per loro (si stima 1200 persone.. 1200 famiglie);

- mio marito ha un’invalidità civile, si occupa di sistemi informatici… perdendo il lavoro non può fare qualsiasi cosa gli capiti (qualora qualcosa ci sia)… come faremo?

- e non parliamo degli interventi politici…

- la stampa nazionale e i tg nazionali non sensibilizzano, anzi non ne hanno proprio parlato e non ne parleranno… meglio i mondiali… meglio la sfilata moda uomo a Mi… meglio… ! Immagino sappiate anche voi cosa le nostre tv trasmettono.

Forse quando qualcuno minaccerà di ammazzarsi di fronte a tutti gli altri… forse in quel momento arriveranno in tanti?

Mi scuso per questo sfogo…

Noi ci sentiamo impotenti e vorremmo che tutti gli altri che pensano di stare bene ed avere le proprie sicurezze, sappiano che… in questa Italia sono fortemente a rischio!

Io più di mio marito, più di tutti gli amici che notte e giorno vegliano quei cancelli, MI SENTO IMPOTENTE!

Farei di tutto per svegliare l’opinione pubblica!

Mi sono protratta tanto… mi scuso se vi porto via del tempo… vorrei solo porre una domanda… come si può fare per poter far sentire la nostra e la loro voce a tutti gli italiani?  Vi ringrazio molto per l’attenzione e vi auguro un percorso sereno.

Maria Cinquegrana

http://ww.wandamontanelli.it/CdD/

I commenti sono disabilitati.