Racconti di vita quotidiana… un esempio di lettera personale, scritta con raro sentimento
Sono al mercatino della frutta di stagione e ti penso…….
Ti avevo scritto che ero parecchio impegnata col lavoro e tu mi hai risposto: “Allora lavoriamo…….. e pensiamoci!” . E infatti così è.
Sono arrivata alle 8.30 circa al mercatino, dove c’era ad attendermi il mio collega Alfio (che era lì per l’apertura dalle 6), che chiacchierava con i titolari di alcune bancarelle, che sono due persone, fratello e sorella, Curzio e Donatella, lui un po’ più giovane, lei un po’ più grande di me, poi ci sono i rispettivi consorti, più qualche figlio che gira, un genitore anziano e nipoti, piccoli, che vengono, a volte, a passare il tempo (!!!).
Appena mi ha visto, Alfio mi ha chiamato ed ha detto: “Katia, dimmi se quello che ho detto é vero oppure no, cioè che ti stai per sposare!” Ed io: “Si, se fosse per me, mi sarei già sposata, devo prima risolvere un po’ di cosette (ne parleremo), ma, prima o poi, vorrei proprio sposarmi!”. Poi con la Donatella, in separata sede, che mi chiedeva “chi é lo sposo”, ho risposto “..è una persona speciale, con cui sto benissimo, e mi ritengo molto fortunata di averlo incontrato, anche se è un po’ “grande” per me e non è neanche bellissimo……., ma ha tanto dentro da dire e da dare……..” – E lei: “Si vede dal suo sorriso!”
Poi, qualche giorno fa, avevo mandato un sms ad un mio amico che fa dei bei massaggi, quando avevo tutto quel male al collo, chiedendogli se aveva tempo di farmene uno. Mi ha risposto solo oggi: “Ciao Katia, se si libera un posto ti chiamo subito, altrimenti con l’appuntamento andiamo a luglio, lo vuoi lo stesso? Luca” – Io: “No, a luglio avrò il mio massaggiatore personale tutto per me…… ecc.” – Lui: “Ma sei diventata miliardaria? O è il tuo “moroso?” Io: “Si, se trovi un buco prima, vengo e ti racconto, adesso ho un po’ male al collo….”.
Insomma, vedi che ti penso sempre e parlo sempre di te, illuminandomi, mio dolce amore. Mi sento come una ragazzina di 11 anni (neanche 15), un po’ sciocchina, a volte, ma felice. Oggi poi c’è il sole. Qui al mercatino, nel mio piccolo studiolo, abbastanza fresco, ho tutto il tempo per pensare a te. Ti voglio bene.
Ieri pomeriggio sono andata con Marco ad una specie di fiera di robe alternative (aura-soma, yoga, meditazione, pranic-healing, libri, riequilibrio dei centri energetici, cose che – tutte insieme così non piacciono neanche, lo sai, ma volevo fare qualcosa con lui e lui questo mi ha proposto) e come al solito non sono riuscita a trattenermi dal comprare libri: ne ho preso uno di Steiner sul karma (lo regalerò a te), e un paio di libriccini di Aurobindo e la Mere (citazioni), uno su Krishna (lo regalerò a Roberta) e uno sul sesso e l’amore, l’ho aperto a caso e c’era una bella pagina sul rapporto di coppia (e questo – forse- lo terrò io).
Poi sono stata con Bianca e Maria a quella proiezione di un cortometraggio “Suite per violoncello e corpi di donne”, non mi ha convinto del tutto, poi c’era una tavola rotonda su “La donna che verrà” con una giovane filosofa di qua che parlava e parlava ed io, prima che arrivasse al dunque me ne sono andata perché stamattina dovevo alzarmi presto e sentivo freddo. In più di questa tre giorni sulla donna ho notato che le donne “produttive” non erano quasi affatto rappresentate, non c’era né una contadina, né un’allevatrice, né un’operaia, sembrava che le nostre paesane siano tutte artiste, sportive, insegnanti, intellettuali… Soprattutto l’ambiente agricolo era assente, che pure, qui, per me, è importante.
Ma la cosa bella è stata che la mia figliola, Bianca, é venuta con me! Non sai che piacere che mi ha fatto! Poi si era lavata i capelli, si era messa un paio di jeans stretti stretti tutti rotti e una maglietta mia che avrà sicuro più di 10 anni, rossa, ma tutta scolorita che le ho passato perché le piaceva, i sandali con i piedi per di fuori…… era bellissima! Non so se sono più innamorata di lei o di te. Siete meravigliosi tutti e due. La scuola è finita e mettono fuori i quadri proprio il 19/6 alle 10, allora io le ho detto: “Ci puoi andare tu da sola a vederli, io non credo di potere?!” E lei: (un po’ acidina, ma sorridendo)”Ma guarda che tu NON CI DEVI ANDARE, CI VADO IO!
Katia Cavani