Apertura alla vita: “Per cominciare non serve avere paura…..” di Sara Laurencigh
Nell’animale aumenta l’aggressività di fronte alla paura, quindi le due figure: preda e predatore
Accanto all’uomo accade ,a volte,che l’animale si umanizzi cioè che sviluppi,per quello che sono le sue possibilità, delle caratteristiche atipiche per il mondo animale.
Questo accade vicino a persone speciali.
Anni fa, 15 circa, in una serata all’insegna della spensieratezza trovai una cagnolina, che mi scelse come compagnia di giochi da subito.
Arrivata l’ora del rientro mi interessai di chi fosse …. e ovviamente la risposta fu: “è sola, i padroni non la vogliono”
Cacchio! Il mio amico non poteva prenderla, il mio ragazzo di allora nemmeno ed io poi non parliamone.
Andavo ancora a scuola e a casa c’era sempre qualche casino tra separazione e altro.
Ci avviammo alla macchina e intanto guardavo questa macchietta color rame con le orecchie da dumbo allontanarsi lungo la strada che si immette sulla statale…. non ce l’ho fatta. La chiamai e la feci salire….il nome lo scegliemmo tutti insieme: NOLA
Arrivate a casa l’ho portata subito in camera mia…. era esaltatissima, si guardava allo specchio e abbaiava, “sotto voce”, finché ho dovuto spegnere la luce per farla stare zitta a quel punto ha cominciato a mordermi … voleva giocare lei…. io no, o meglio ero preoccupata per la reazione di mia mamma e soprattutto volevo ritardare il più possibile le presentazioni!
Era sempre con me, a parte quando ero a scuola. I miei amici sapevano che se venivano a prendere me, in macchina, doveva esserci un posto anche per Lei.
Pensate che una volta aveva preso un funghetto e sul nasino,rossiccio anche quello, si erano formati dei cerchietti tipo l’accendi sigari.
Lei dormiva con me, tra le mie braccia, eppure neanche l’ombra del fungo sul mio corpo… i miei amici tutti contagiati! e inc…..zati!
Le piaceva scavare, andava matta! Instancabile, sempre che correva ….sempre pronta a giocare.
Scappa la convivenza con il ragazzo di allora. Lei è come una bimba per noi… la domenica al suono delle campane andava nella postazione adatta al rito dell’ululato: sul divano, sul poggiaschiena guardando la finestra…. Roberto ed io accanto a Lei per insegnarle come fare…. non era molto brava, era uno stridulo strano il suo ma quando sentiva noi riusciva a fare meglio.
Ha vissuto tutti i travagli della coppia, lo garantisco… con forza e positività ma cmq li ha vissuti…
Quando la storia è finita Lei è stata l’unica cosa che ho portato con me, prendendomi le critiche aspre di mio padre: “Gli lasci tutto e cosa ti porti dietro? Il cane!”
Nola, la mia Nola non era ben accetta in quella casa ma io, allora 21 enne non sapevo dove andare ed ero troppo debole per affrontare la vita.
La casa aveva un giardino dove Nola stava intanto che io ero al lavoro…. ero fuori parecchio.. una fuga, un’illusione di pace…
Un barboncino,tutto nero,un pochino vagabondo veniva spesso a trovare Nola e Lei aveva imparato come scappare… solo che non era abituata alla strada. Lei era libera, come poteva fermarsi al rumore dell’arrivo di una macchina?
Sì, sono arrivata a casa e Lei era sdraiata su un cuscino…. stava malissimo….. passai la notte accanto a Lei e l’indomani dritte dal veterinario.
Bacino completamente spaccato, dovevo lasciarla da lui per qualche giorno, questi erano gli ordini.
C’era il week-end di mezzo e quindi non potevo vederla. Lavoravo anche il sabato e la domenica.
Il sabato mentre dormivo ho sentito le sue zampe sul letto e dormendo ho pensato è Nola… ho sentito una grande pressione al petto ed una parte di me si è alzata e Lei era là vicino alla porta che mi invitava a seguirla… ho avuta paura e mi sono svegliata.
Al mattino ho chiamato il veterinario dicendogli che sarai passata verso le 14, al rientro, per vedere Nola. La mia decisione lo ha costretto ad acconsentire.
Era in una gabbia e quando gli e l’ha aperta e mi ha vista ha cominciato a fare tutto…. mangiava, si alzava…. e quando mi sono avvicinata si è gettata fuori, su di me… poi lontano da me per pisciare…. erano 3 giorni che non mangiava, e che non faceva i bisogni!
Il dottore credeva di perderla…. ha detto: “non ho mai visto niente del genere, ho provato a dargli anche prosciutto…. è meglio se la riporti a casa”.
Cercavo di essere a casa il più possibile,le preparavo da mangiare,la coccolavo la prendevo in braccio ogni volta che dovevamo fare le scale per andare in camera… finché un giorno……
Rientriamo a casa, scendo dalla macchina, scende dalla macchina zoppicando….. ma lì vicino passa un gatto e.. magia…. Nola comincia a correre come un fulmine fintanto che si accorge della gaffe, quindi si ferma abbassa le orecchie (mai troppo ritte perché troppo grandi) e si avvicina all’entrata di nuovo zoppicando…
Apro la porta, ci dirigiamo verso le scale e Lei si ferma per essere presa in braccio, io la guardo e con tono divertito Le dico: “Sali va che ce la fai da sola”
Ma il tempo passa e se non si ha la forza di modificare le situazioni si torna punto e a capo….. e forse anche peggio……
Nola non c’è più, me l’hanno portata via, così ha detto mio padre…..” vedrai che starà meglio”
Che dubbio atroce ma dopo tutto non ci voleva molto…. non riuscivo nemmeno a prendermi cura di me….
Cosa mi ha insegnato questa cagnolina? La costanza dell’amore,la forza del sentimento….. non la conoscevo.
La sua esistenza mi ha fatto vedere chi gli ideali e i buoni propositi non bastano per dare concretezza alla meraviglia che ci si porta dentro…..
Per cominciare non serve avere paura…..
Sara Laurencigh