Le storie di Corrado Augias, le affermazioni di Alain Elkann e le considerazioni di Antonella Pedicelli
Mio carissimo e dolce Paolo, un caro abbraccio per te! Volevo sottoporre alla tua sempre valida e sagace attenzione la lettera che ho inviato al Signor Corrado Augias, in merito all’intervento di un suo ospite nella trasmissione “Le storie” che seguo (registrata ovviamente) con immenso piacere e “gusto” conoscitivo.
Ti abbraccio, Antonella
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Buon pomeriggio Signor Augias, mi chiamo Antonella Pedicelli e con immenso piacere “raccolgo” oggi le mie sensazioni, (”frutto” di una visione spero attenta e con-divisibile della puntata relativa al 29 aprile) e le porgo a lei nella cornice di una positiva immagine che ha già al suo interno le risposte che “cerco”!.
Cordialmente il Sig.r Alain Elkann , ospite della puntata alla quale mi riferisco, ha presentato le sue considerazioni sullo “stato” del Ministero dei Beni culturali in Italia, ha commentato alcune parti di un, spero, meritevole romanzo da lui pensato e scritto..e ad un tratto ha formulato in modo piuttosto veloce il seguente concetto: “i ragazzi italiani, purtroppo, conoscono poco le ricchezze culturali del loro/nostro bel Paese”!
……Questa frase, magari non proprio espressa con stesse parole, mi ha fortemente irritata. Io insegno in una scuola di Monterotondo, una scuola tranquilla, frequentata da tanti bravi ragazzi che, quotidianamente, porgono le loro menti e il loro “cuore” in una condizione di ascolto (consapevole o non consapevole), ragazzi che hanno davanti agli occhi dei testi, dei “libri”.. bene, vengo al punto.. cosa c’è scritto in questi libri? Quali insegnamenti traggono da essi i nostri ragazzi?
Il signor Alain sa che la geografia sta scomparendo completamente dal “palinsesto” scolastico, dalle materie disciplinari? Sa che per avere una carta geografica, aggiornata al 2009 (tanto per dirne una..) ci si deve “prostrare” riverenti davanti a commissioni ministeriali che inviano so lo il materiale che “fa comodo a loro”? Sa che spesso, siamo noi insegnanti a doverci preoccupare di allestire, in classe, “situazioni” in cui ci sia la presenza di materiale iconico facilmente “comprensibile” dai ragazzi? …Beh, forse la cosa merita una piccolissima e banale riflessione..
Gentilissimo Augias, la vita è un viaggio “colorato” e universale, nel senso di apertura verso tutti e verso “tutto”, ma a volte, mi creda, il silenzio…è d’oro. Si taccia prima di parlare e poi…. miracolo sublime, si parli pure.. ma piano piano, in modo che la “conoscenza” vera si faccia strada da sola e che la “Cultura” sia veramente quel dono prezioso dinnanzi al quale possiamo solo gridare di gioia, avvolti dalla pienezza di Vita!
Lei è sempre meraviglioso.. Grazie di cuore
Antonella Pedicelli
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Mia rispostina
Cara Antonella, con parole semplici e pulite hai detto quel che doveva esser detto… Brava!
Paolo