Dal “fatti più in là…” delle sorelle Bandiera all’ “avanti c’è posto..” di Rutilio Sermonti

Tanti anni fa, nell’anteguerra, quando ero ragazzo e prendevo i mezzi pubblici nell’ora di punta, per andare e tornare tra casa e la scuola, c’erano sopra due addetti: il conducente e il bigliettaio. E il secondo, dal suo seggiolino subito dopo la piattaforma di salita, ripeteva continuamente due frasi. Una era una domanda : “A chi manca bijeto ?”; e l’altra una esortazione: ” Avanti c’è posto !” (con la “o” aperta). La seconda aveva la funzione di invitare i passeggeri a non sostare nella piattaforma, ostacolando la salita dei nuovi arrivati, ma di inoltrarsi nella vettura. Me le sento ancora nell’orecchio quelle due frasi, in un accento romanesco strascicato, sul filobus 103 rosso o sul tram n° 4., che non erano lussuosi come gli autobus moderni, ma, in compenso, passavano spesso e regolarmente. E la seconda -sebbene con altra portata- mi sembra di poterla rivolgere, oggi, a voi “nuove leve”.

    Voi avete ascoltato le parole di giovani come voi già militanti, vi è parso di condividerle, siete saliti (o, spesso, discesi) alle nostre modeste sedi, avete preso la tessera, e magari acquistato un distintivo e un paio di t-shirts strafottenti, e siete convinti di aver fatto il vostro dovere. Errore: voi ne avete solo poste le premesse. Il vostro dovere comincia ora.

   E’ il dovere di approfondire la conoscenza della nostra fede,del nostro pensiero e anche della nostra storia, e soprattutto di acquistare il diverso modo di essere e il diverso stile che è il nostro. E’ il dovere di imparare ad obbedire e a comandare. E’ il dovere di raffinare le vostre tecniche di azione. E’ il dovere di mondarvi da tutti gli inquinamenti, esteriori e interiori, di cui vi ha lasciato fatalmente il segno la società putrida e idiota in cui la “liberazione” che Napolitano & c: si apprestano a “festeggiare” vi ha condannati a vivere e a respirare. E’ il dovere di lasciare, gradualmente ma rapidamente, la veste di apprendisti, per acquistare quella di iniziatori di nuovi militanti, con l’esempio più che con la parola. E’ il dovere di seguire metodicamente una strategia, anziché procedere a tentoni. E’ un dovere immenso e gravoso, che metterà a dura prova la vostra tempra, ma vi riempirà di una interiore letizia del tutto sconosciuta e inconoscibile agli “individui” che popolano il mondo delineato dagli usurai.

   Guardatevi bene, quindi, ora che siete saliti sul nostro carro, dal sostare in piattaforma.

  Avanti, c’è posto !

Rutilio Sermonti

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