Spiritualità laica: “Conoscere se stessi per conoscere Dio” – di Sara Laurencigh
Si può dare un coltello ad una persona ma sarà lei a decidere cosa farne, se sbucciare una mela o uccidere qualcuno.
Ci sono persone, leggo nel Giornaletto di Saul, che hanno una grande conoscenza degli scritti e mi chiedo cosa se ne fanno di tale conoscenza se non vivono ciò che conoscono.
La mente umana non può comprendere Dio,può abbandonarsi a Lui ,diventare un suo strumento.
Gli Scritti andrebbero letti con il cuore e non con la logica, il segreto non è capire ma vivere.
Arrivare al cuore non è così facile perché non si parla di buonismo, o sentimentalismo ma di abbandono a qualcosa che non si conosce.
L’essere umano è uno stratega e pur di continuare il suo gioco modifica ciò che per natura,o per grazia gli viene dato e lo adatta al proprio stato di coscienza.
In sé ha luce e buio che si alternano come il giorno e la notte, e questo fa parte del movimento della vita di cui deve diventare consapevole affinché i movimenti possano essere favorevoli.
Quando i saggi dicono “la notte è fatta per dormire ” insegnano ad accorgersi dell’alternarsi dei movimenti dentro ad ognuno di noi e non ad andare a dormire a una certa ora.
Quando una persona è in balia delle forze che ha dentro di sé, e quindi la governano, può accadere anche il suicidio.
Cominciare a respirare tra un evento e l’altro è importante, per sentire la vita e non gli eventi.
Dire “Chi non ha peccato scagli la prima pietra” è un invito a non giudicare non a perdonare.
Questo porta a prendere consapevolezza che non vuol dire leggerezza.
L’uomo che può per ruolo o condizione intervenire è chiamato a farlo.
Conoscere se stessi per conoscere Dio, questa è la parola di Gesù.
Gli scritti insegnano a conoscere l’uomo affinché questo possa un giorno riconoscere Dio. Certo sono strumenti difficili da usare se non si conosce il segreto che poi segreto non è, lo diventa perché è l’uomo stesso, con l’uso che fa della propria vita, che lo rende tale anche se,poi, passa una vita intera a cercare di svelarlo immergendosi nella conoscenza.
Sara Laurencigh