Tarocchi – Arcano dell’Imperatore, collegato al segno dell’Ariete
L’Imperatore è il perfetto completamento dell’Arcano dell’Imperatrice, ed è rappresentato da un uomo di una certa età. La solidità della sua figura è rappresentata anche dal numero che lo caratterizza, il quattro. Dopo che l’Uno si è scisso in due e si è riunito nel tre, trova stabilità e sviluppo nel quattro. Si realizza la ciclicità, il tempo trova lo spazio per scorrere e realizzarsi. La solidità del quattro rispecchia anche la capacità di nutrire e rassicurare, mantenere ciò che è stato creato e generato. L’Imperatore simboleggia dunque il padre, il maschile
Rappresenta il limite tra il creato e il non creato, richiama il seme che si radica nella terra, il concepimento e la giusta collocazione dell’idea e del pensiero nella realtà e nella materia. Corrisponde astrologicamente al segno dell’Ariete e il suo numero richiama il tetragramma che compone le lettere divine Yod, He, Vav, He.
Seduto sul suo trono adornato con quattro teste d’ariete, poiché riflesso della sua raffinatezza mentale, in lui si concretizza materialmente la volontà che si trasforma in azione
Si ha l’impressione che stia per alzarsi perché la sua concentrazione è nel momento presente, è nel gesto che sta per compiere, è nel qui e ora. La sua barba e la sua folta e lunga chioma rappresentano la sua saggezza, che si fonde con l’ intelligenza, doti che conducono verso la giusta azione da intraprendere. La sua postura, le gambe incrociate che formano un quadrato, richiamano la materia. Al collo indossa una catena dalla quale pende un ciondolo a forma di croce, dal colore verde, che richiama la natura e tutto ciò che è vitale e fertile.
Impugna lo scettro con la mano destra sul quale c’è la croce dei quattro elementi: Terra, Acqua, Aria, Fuoco. La croce simboleggia l’avvenuta unione del femminile,passivo, con il maschile, attivo. Non porta armi perché lui impera sul suo stesso universo e non ha bisogno di difendersi da nessuno. Il suo è un dominio sul caos, privo di violenza o brutalità e agisce seguendo principi ed intenti puri che devono trovare realizzazione nel concreto. Lui porta ordine, lui racchiude in sé tutti gli elementi, li padroneggia con il raziocinio. Unisce spirito e materia e consente allo spirito di prendere corpo nella materia e trasformarsi in azione. Il suo abito è azzurro, colore dello spirito, ma c’è una predominanza del colore rosso, che richiama l’azione che deve prevalere sulla riflessione. Accanto al trono è appoggiato uno scudo con un’aquila araldica, a simboleggiare la validità dei suoi principi e quindi la certezza della correttezza dell’azione intrapresa.
Angela Braghin