Roma come Babilonia… vi si muore per strada… di Vito De Russis & Commento aggiunto sui doveri dei pedoni di Massimo Sega

Roma fotocopia di Babilonia (vista come “confusione” sul significato delle parole).

Parcheggio da 1600 posti al centro di Roma (all’incrocio delle due diverse metro ed di un capolinea degli autobus a Termini), è una vera assurdità. Tra l’altro giustificata come esempio di mobilità sostenibile. Chi è responsabile? Chi era in giunta quando è stato approvato il progetto?

Non si evince dalle notizie ricevute. Mi permetto aggiungere: questa è  un’altra  “babilonata” della velocità (”v”). La prima causa delle stragi sulle strade italiane è la velocità; diminuendola  si potrebbe riscontrare la riduzione dei 6.000 morti l’anno e degli oltre  300mila feriti l’anno (con la riduzione proporzionale dei 35 miliardi di € di  costo sociale presunto annuo). Invece ……….  noi la “v” la chiamiamo  “fluidità” ed il gioco (gattopardesco) è fatto.

Quindi, in Italia, nel Codice della strada, è sancito l’obiettivo “di migliorare la fluidità della circolazione” (comma 2, art. 1)

Mentre nella UE la tendenza è quella di ridurre la “v” nei  centri urbani a 30 km/h e, in certe strade, a 20 km/h, nel recente PSMS del  Comune di Roma, si sostiene la “fluidificazione” di 300 km di strade  dentro il GRA, tra le nostre abitazioni.

Ne hanno già fluidificato qualche centinaia di metri cancellando una fermata  di 18 linee bus nel cuore di Roma, nel punto che le guide rosse del TCI  indicano quale inizio della visita turistica di Roma: Via del Plebiscito. 24 consiglieri, votando SI al PSMS, hanno inteso rappresentare la  volontà dei loro elettori….

Fluidificando, fluidificando arrivano a…… far correre la Formula 1. Facendo “volare” sempre più i Pedoni (perché sono “lenti”).

Che Babilonia! Che fa aumentare, sulle strade, la illegalità diffusa ed impunita. Per questo deve risuonare ancora più forte il grido: STOP STRAGI PEDONI!

 

Vito De Russis – Presidente Associazione Diritti dei Pedoni ADP – 339.3484370

—————commento aggiunto di Massimo Sega

Ho letto il Suo grido STOP STRAGE PEDONI.. Giusto, anzi giustissimo. Ora tutti noi siamo un momento pedoni e un momento automobilisti. Ebbene io mi accorgo che il nostro Paese é tutta una Babilonia; Babilonia sono gli automobilisti, ma altrettanto Babilonia sono i pedoni. Noi vediamo che ci sono automobilisti e motociclisti che passano con il rosso, non danno la precedenza ai pedoni che attraversano le strade sulle strisce, ecc. ecc.

Ma altrettanto vediamo i pedoni che passano con il rosso, che attraversano le strade non sulle strisce anche se queste sono a due passi, ecc. ecc. Ella dice che sulle strade c’é una diffusa illegalità, che oltretutto non viene punita. Mi dica, ha mai visto un vigile che ha contestato ad un pedone l’attraversamento pedonale con il rosso? La verità, come Ella ben sa, il nostro Paese non é uno stato di diritto ma uno stato dell’illegalità, e chi si permette di osservare la legge o di far osservare la stessa viene rappresentato come un rompiscatole, salvi i casi in cui si é di fronte ad un proprio diritto. Quindi gli automobilisti pretendono i loro diritti da automobilisti quando vanno in automobile senza osservare i loro relativi doveri, a loro volta quando gli stessi diventano pedoni pretendono i diritti come pedoni senza osservare i loro relativi doveri. Per noi Italiani i diritti sono sempre i nostri, i doveri sono sempre degli altri. Una associazione per i diritti dei pedoni dovrebbe far conoscere anche agli stessi i relativi doveri.

Saluti. Massimo Sega

…………….

Replica di Vito De Russis:

Gentile dott. Sega,

La ringrazio del suo intervento perchè mi aiuta a rappresentare il tragico fenomeno della incidentalita’ stradale che imbarbarisce la nostra societa’; una “rappresentazione di parte”, naturalmente.

20 anni fa costituivo, insieme ad altri, l’Associazione dei Pedoni inserendo nella stessa denominazione lo scopo fondamentale di quella creatura: i DIRITTI.  Perche’ c’era troppa violenza nel calpestare i Diritti dei Pedoni. Violenza frutto della illegalità diffusa (e non perseguita) e della “convivenza incivile”. La denominammo: Associazione per i Diritti dei Pedoni di Roma e del Lazio – ADP.

In questi 20 anni la situazione dei pedoni e’sempre peggiorata perche’ la velocità del pedone e’ rimasta quella naturale (immutata) mentre e’ aumentata sempre piu’ la frenesia e la fretta della societa’ e, quindi, la mobilita’ col proprio veicolo per correre di qua e di la’. Correre (a Roma, con i 978 veicoli su 1.000 abitanti). La velocita’. Velocita’ che non lascia al conducente il tempo e lo spazio per “controllare e governare”, serenamente ma, anche, pacatamente, il proprio comportamento entro quelle norme che dovrebbero generare un’accettabile convivenza civile.

Da 20 anni l’ADP cerca, ossessivamente e caparbiamente, di far cambiare il numero dell’art. del Codice della strada che definisce i diritti ed i doveri del pedone: cancellare il n. 190 assegnando un numero compreso tra 1 e 5 perche’, sostiene l’ADP, sono norme che riguardano il 100% delle persone: nasciamo tutti pedoni e, come tali, dobbiamo TUTTI conoscere le norme comportamentali.

Non si riesce ad ottenere questa variazione perche’ le nuove generazioni vengono “educate” dai loro genitori-parenti alla cultura del trattamento “pacco postale” (essere sballottati freneticamente da un punto ad un altro, con il veicolo privato guidato da un familiare adulto,) e, quindi, non hanno bisogno di conoscere i diritti-doveri del soggetto pedone. Dissacrato è il fondamentale “Preambolo” della Dichiarazione Universale dei Diritti umani. Si stanno costruendo delle societa’ formate da persone che non hanno il minimo concetto sulla “Dignita’ della propria persona”, sul “Rispetto della Dignita’ della propria persona”, sul “Diritto al Rispetto della Dignita’ della propria persona”. (E’ di questi giorni lo spettacolo, nelle Istituzioni italiane, di tanti adulti che “ignorano”, o dimostrano di ignorare, l’esistenza della “Dignita’ della loro persona”.)

Da 20 anni attendo, con ansia, l’arrivo della notizia che un pedone ha investito un veicolo e provocato qualche disturbo a quel conducente; da 20 anni arriva una monotona e provocante ininterrotta notizia: la morte dei pedoni sull’asfalto delle strade italiane.

Gli ultimi dati ufficiali noti per l’Italia sono quelli del 2008 sul 2007: feriti – 4,6%; morti (decessi, negli atti ufficiali) – 7,8%. Nel 2008: pedoni morti: + 3,3% rispetto al totale dei morti del 2007; ben 648 pedoni, circa il 14% del totale; di questi ben 155 stava attraversando su un passaggio pedonale (pari al 24%, 1 ogni 4). Nel 2008 a Roma: 52 pedoni morti e 2.139 feriti; circa un quarto sulle strisce pedonali. Cifre da tsunami sottoposto a ferrea censura informativa e mediatica.

Questa frenetica e frettolosa società, senza modificare il DNA dei pedoni, vuole imporre al pedone, negli attraversamenti pedonali, la velocità del vincitore delle Maratone nazionali e mondiali . Prendiamo gli attraversamenti pedonali semaforizzati: un attimo di verde seguito da un giallo da sballo ed un rosso interminabile. E’ la fluidificazione. Il Pedone è costretto ad attraversare solo ed esclusivamente con il giallo. Serve il commento?  Nei Paesi della “convivenza civile” il semaforo che disciplina l’attraversamento pedonale e’ di due colori: Rosso e Verde; non ha il giallo perchè riconoscono ai loro pedoni la impossibilità di “cambiare marcia”, mentre per i veicoli ritengono il giallo molto importante. Non solo. Da qualche anno, secondo informazioni di fonte ACI – EuroTest sugli attraversamenti pedonali 2009, alcune citta’ stanno dotando (con entusiastici risultati) degli attraversamenti pedonali con un timer con il countdown per la fase di rosso che avvisa i pedoni del sopraggiungere del verde, incoraggiandoli a mantenere un comportamento prudente ed aspettare il loro turno (Instabul, Lubiana, Rotterdam, Siviglia, Canarie, Egitto,ecc.); alcuni regolano anche la fase del verde (Instabul, Siviglia, Canarie). A Roma il successo sarebbe di dimensione astronomica visto la capacità culturale del romano di pazientare per ore l’attesa del TPL: il 98% delle linee ATAC ha la frequenza massima ufficiale di 60’ (UN’ORA).

A Roma hanno fluidificato via del Plebiscito eliminando una importantissima fermata di 18 linee del TPL: è violenza; è barbaria; è agli antipodi della convivenza civile.

Per avere, e con questo concludo, il senso del tragico, barbaro ed inumano fenomeno della carneficina stradale italiana rappresento questo confronto. Guerra USA c/ Iraq : dal marzo 2003 a marzo 2009 sono morti 2.423 soldati statunitensi. Stesso periodo in Italia : oltre 30mila morti e circa 1,5 milioni di feriti per incidenti stradali; altrettanto per inquinamento dell’aria; circa 8.000 morti nei cantieri. In quello stesso arco temporale, i Pedoni morti negli incidenti stradali sono stati circa 3.500 (+ 45% dei morti nella guerra USA c/ IRAQ). STOP STRAGI PEDONI è, quindi, un grido moralmente doveroso, umanamente indispensabile e socialmente fondamentale per “svegliare” l’istinto dell’umanità che può sconfiggere la crudeltà e la barbarie dell’incidentalità stradale, dell’inquinamento stradale, delle morti bianche e di tutte le morti violente.

Il PSMS ignora tutto questo (e gli altri temi delle slides, che qui ri-allego).

In questo contesto è giusto ed onesto sostenere che “Il megaparcheggio a Termini è una scelta contro natura” così come contro natura è il mancato tram da S.Pietro a Termini; il mancato tram da Fidene a Laurentina; il mancato prolungamento della Metro oltre Laurentina e oltre Battistini; la costruzione del corridoio Pontino; ecc..

Contro natura è pretendere da un “pedone culturalmente inquinato conduttore” il rispetto delle regole sancite sui Diritti-Doveri dei Pedoni.

Con quale senso morale, civile, sociale ed etico si pretende il rispetto dei Doveri da parte del Pedone ITALIANO quando la società in cui vive –  oltre ad assassinarlo, a farlo vivere nella Paura, a negargli la liberta’ alla mobilita’ e il diritto a respirare aria sana e pulita  –  “ignora” quella “Carta europea dei Diritti del Pedone” resa efficiente ed efficace nel resto della UE?

Cordialmente.

Vito De Russis – Presidente ADP – 339.3484370

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