Pasqua e pasquetta in pace perfetta …? O piuttosto Pasqua pasquale pasquino pasquinata…. a Calcata!?
Beh… sono costretto dalla forza dell’abitudine a rilanciare il consueto appello per una Pasqua senza stragi di sangue…
Ma ormai queste cose chi le legge più? Mi sa che scrivere e parlare di certe cose non serve a nulla, vista la decadenza generale nella quale siamo immersi. In fondo nemmeno gli organi d’informazione sono interessati a divulgare certi inviti che presuppongono una dimensione di cecità ecologica e sociale… a volte mi chiedo se si vuole veramente la continuazione della vita sul pianeta Terra?
E poi, la crisi economica è talmente incancrenita che la gente non ha i soldi per l’abbacchio o altrimenti spende gli ultimi soldi almeno per mangiarsi un abbacchio. Chi non può permettersi l’abbacchio per consolazione mangerà due wurstel con la senape e chi può permettersi di comprare l’abbacchio (arrivato a costi stratosferici) se ne frega altamente della separazione di questi cuccioli dalle loro madri, del trasporto su camion stracolmi (che ricordano i vagoni della deportazione) per giungere vivi in Italia e finire al macello, dei fiumi di sangue che si riversano nelle acque reflue, delle immagini sacre che ritraggono Gesù che salva l’Agnello di Dio, etc. etc.
Parecchi anni addietro e sino ad un paio di anni fa lanciavo l’appello per salvare un agnello vivo invece di mangiarselo… diverse persone sensibili avevano aderito.. ma sapete una cosa? Di tutti gli agnelli salvati non ne è sopravvissuto nemmeno uno per più di un anno o due… e sapete perché? Ci hanno pensato i cani di Calcata “liberi” o “liberati appositamente” a far piazza pulita.. a ridicolizzare un salvataggio incongruo. Ecco la triste verità… il salvataggio “artificiale” dell’agnello non è possibile… è possibile solo se l’intera società, a cominciare da ogni suo singolo componente, cambia le abitudini ed il metodo alimentare.
Quest’anno la Pasqua viene poco dopo il 1° di aprile, giorno per antonomasia dedicato agli scherzi ed ai lazzi. Si chiamava anticamente Risus Paschalis ed era in effetti una festa per sdrammatizzare la vita, per alleggerire le tensioni e portare un tocco di goliardia, magari pure un po’ profana, anche nelle chiese e nei conventi… Quest’anno la Pasqua viene il 4 aprile ed 5 è Pasquetta. Nell’antico calendario romano in questi giorni si svolgevano i giochi dedicati alla Magna Mater, secondo i libri Sibillini corrispondevano al momento il cui la statua della Dea era stata portata da Pegaso a Roma. Il 5 aprile inoltre veniva celebrata la festa della Fortuna Primigenia, dea della provvidenza della natura, patrona di tutto il popolo romano, il suo culto fu l’ultimo ad essere cancellato ed era ancora in auge nel VI secolo d.C. Sfidando le durissime pene dei papi padroni, i devoti si recavano a Palestrina a chiedere aiuto alla Dea. Il tempio dedicato a Fortuna si erge ancora oggi in quella città, parzialmente inglobato nel Palazzo Colonna.
Eh quelli della paganità erano altri tempi… i sacrifici primaverili, in verità dedicati a Bacco, si compivano con l’offerta di focacce a base di formaggio, latte, uova e farina, sicuramente meno cruenti e crudeli dello sgozzamento di milioni di agnelli trucidati in memoria dell’Agnus Dei cristiano. Sulla mensa papale mai manca per Pasqua un bell’abbacchio arrosto…
Fa nulla… andiamo avanti, può darsi pure che un lettore, dopo essersi sorbettato tutto questo perborino, deciderà di non mangiar carne almeno a Pasqua… staremo a vedere!
Comunque qui al Circolo Vegetariano VV.TT., in via del Fontanile snc. a Calcata Vecchia, prosegue la tradizionale “Pasqua e Pasquetta in pace perfetta” e siete perciò invitati a partecipare:
Domenica 4 aprile 2010, alle h. 11.00 tradizionale colazione pasquale a base di uova sode colorate, pizza al formaggio e quant’altro di vegetariano vorrete portare, un bottiglietta di vino rosso casereccio non stona.
Lunedì 5 aprile 2010, alle h. 11.00 tradizionale passeggiata nella valle del Treja alla ricerca di erbe commestibile di primavera per imbandire la tavola con una bella insalatona di stagione, ognuno è invitato a portare altre pietanze vegetariane e vinelli bianchi e rossi. Durante il convivio impareremo a “Vivere con Gioia” con Sonia e le sue compagne. Vedi intenti generali su www.viverecongiioia.org
Saluti dalle nebbie umorali di Sodoma & Gomorra (Calcata), a Pasqua più che mai paese virtuale, con canti e balli blasfemi in piazza, processioni para-religiose, turisti affamati in cerca di panini imbottiti al prosciutto, baretti con musica a palla, zombies che riempiono i secchioni ed i cestini della loro immondizia…. Pardon, si chiama “valorizzazione turistica” del luogo!
Paolo D’Arpini
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