Roberto Madrigali: “Inizia una nuova era glaciale!?” – Dramma incombente nell’ineluttabilità di un processo già avviato…

Dai rilevamenti del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) l’inverno 2010 si classifica tra i più piovosi degli ultimi due secoli, al 23mo posto dal 1800 a oggi, preceduto solo dal 2009 se si considerano gli anni successivi al 1980. In Inghilterra è stato addirittura il più freddo dal 1979 anche se, a livello globale si colloca al 52mo posto tra i più caldi degli ultimi due secoli.

Come interpretare i capricci dell’appena concluso inverno meteorologico? Abbiamo chiesto una spiegazione al meteorologo toscano Roberto Madrigali, noto per aver elaborato una teoria climatica fuori dal coro, sfidando l’allarme sul riscaldamento globale.

«Abbiamo avuto un inverno caratterizzato da un tempo decisamente più perturbato rispetto, ad esempio, al decennio degli anni ‘80 – ‘90, anni in cui si assisteva al permanere di alta pressione per lunghi periodi. Precipitazioni record, nevicate, navi intrappolate dai ghiacci… sono dati che dovrebbero far riflettere».

E qual è la riflessione di uno studioso del clima?

«Oggi, l´analisi del quadro meteorologico invernale rivela un’evoluzione della corrente a getto (jet stream) dell’atmosfera che, coadiuvata da un energico vortice polare in espansione, conduce fino alle basse latitudini irruzioni artiche e perturbazioni».

Significa che un inverno più perturbato può essere l’anticamera di una nuova “era glaciale”?

«Il clima della terra ha sempre subito variazioni cicliche. Periodi freddi si sono alternati con altri più caldi.Oggi ci troviamo di fronte a un’inversione di tendenza rispetto ai decenni passati e l’inverno 2010 conferma il trend: si sta evidenziando una chiara offensiva della grande circolazione generale dell´atmsofera, rivolta senza mezzi termini, ad un raffreddamento progressivo ed inesorabile. Queste ed altri variabili ci confermano che la Terra è avviata alla sua fase climatica terminale, scandita da un grande variabilità termica, tipica dell’era interglaciale».

Se così fosse, il 2010 a che punto dell’era interglaciale si colloca?

«Stiamo attraversando la parte finale dei circa 12.000 anni che caratterizzano la durata di un’era interglaciale. Al punto in cui siamo giunti, ogni nuovo intervallo verso il freddo potrebbe essere quello scatenante l’avvio di una nuova era glaciale, causando l’innesco del ‘punto di non ritorno’».

La tesi di Madrigali sui cambiamenti climatici fa venire i brividi… Global warming o global freezing?. (L.F.)

(http://www.youtube.com/watch?v=eArSoDkG4OU)

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