Giovanni Panunzio: “..e col decreto salva-liste Giorgio Napolitano certifica la morte della Costituzione Italiana!”
“…la legge, in Italia, per i deboli si applica, per i “fratelli” si evita, per i potenti si interpreta, per i prepotenti si modifica…” (Giovanni Panunzio)
ALCUNE DOMANDE AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA GIORGIO NAPOLITANO
Il 5 marzo 2010 il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha celebrato la “Giornata Nazionale del Servizio Civile”, ricevendo al Quirinale una delegazione di volontari. E mentre esprimeva parole di elogio – “Vi incito a continuare e a dare l’esempio… Bisogna che ci sia più spazio per le immagini luminose della nostra società…” – la Procura della Repubblica di Firenze eseguiva nuovi arresti per gli appalti nelle grandi opere, appalti gonfiati che interessano anche le zone terremotate e rappresentano un insulto per i cittadini e i volontari che, ignari di chi specula e organizza grandi affari sulla loro pelle e sui loro sacrifici, si mettono a disposizione della Protezione Civile gratuitamente. Ma il 5 marzo 2010 il Presidente della Repubblica, firmando il decreto-legge interpretativo “salva liste elettorali”, ha celebrato anche una giornata nera per la storia repubblicana, giornata destinata ad oscurare la prima.
Ecco perché a questo punto Giorgio Napolitano ha il dovere di rispondere – non tanto a me, quanto all’opinione pubblica – alle seguenti domande.
1) Perché quando Maurizio Gasparri ha affermato che il Consiglio Superiore della Magistratura è una cloaca, lei che è Presidente del CSM ha taciuto?
2) E’ vero che negli anni ‘90 lei è stato leader della corrente dei “miglioristi” all’interno del Partito Comunista Italiano, che voleva creare un connubio con il partito socialista di Craxi quando tangentopoli era già stata scoperchiata? E’ per questo motivo che il 18 gennaio scorso ha elogiato la figura di Bettino Craxi? Quale sarebbe “l’impronta non cancellabile che ha lasciato nella vita del nostro Stato democratico”?
3) Le risulta che tra i “miglioristi” vi fossero esponenti come Emanuele Macaluso e Sandro Bondi? Può confermare che lei e Macaluso eravate proprietari della rivista “Il Moderno”, finanziata da Mediolanum, Publitalia e Fininvest? Per tale convivenza prova più imbarazzo lei o il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che ha versato denaro nelle casse dei comunisti?
4) Nella XII legislatura lei ha presieduto la Commissione speciale per il riordino del settore radiotelevisivo. Quali risultati ha ottenuto?
5) Controfirmando il decreto interpretativo ed altre leggi precedenti “ad usum delphini”, che segnale, che esempio ha pensato di dare al Paese ed alle nuove generazioni?
Se il Presidente della Repubblica non risponderà a queste domande, non farà altro che accrescere i dubbi di chi sta protestando per la firma del decreto-legge “salva liste” e di chi pensa che la legge, in Italia, per i deboli si applica, per i “fratelli” si evita, per i potenti si interpreta, per i prepotenti si modifica.
Giovanni Panunzio, insegnante Fondatore Osservatorio Antiplagio Cagliari