Aeroporto di Viterbo: “Alemanno, Matteoli e Bonino remano contro? Si vede che sono saggi ed onesti…” – Lettera di Osvaldo Ercoli
Oggetto: Alemanno e Matteoli sulla via del pentimento?
Afferrare la veridicità delle dichiarazioni dei politici è sempre difficoltoso, in modo particolare se ci trova in periodo elettorale.
Non meraviglia trovare politici che fino a ieri hanno condiviso e sostenuto uno stesso disegno politico, posizionarsi su fronti diametralmente opposti.
La riflessione è scaturita dalla polemica apparsa sulla stampa locale fra il segretario regionale del PD Alessandro Mazzoli e il sindaco di Roma Alemanno, l’assessore regionale Parroncini e lo stesso Alemanno, il sindaco Marini ed il ministro Matteoli, l’assessore “al volo” Bartoletti e maestranze varie.
Oggetto del contendere è l’aeroporto di Viterbo portato come strenna ,nel novembre del 2007, dall’allora ministro Bianchi, al popolo del centro sinistra del viterbese, ma che il centro destra non disdegnò ma abbracciò con entusiasmo, costituendo d’incanto con il centro sinistra una fusione innatuale di unità di intenti di difficile lettura per chiunque è abituato ad esprimere un parere o un giudizio solo dopo aver valutato prò e contro, introiti e perdite, per ogni aspetto che una maxi opera come un areoporto inevitabilmente va ad interessare.
Ha agitato le acque il sindaco di Roma, che nel contesto di un intervista, ha definito l’aeroporto di Viterbo ”opera infrastrutturale distante dalla capitale la cui realizzazione richiede un percorso complesso e costoso”. Quale è la portata di questa esternazione? Non è certo a sostegno della realizzazione dell’aeroporto specialmente se viene interpretata alla luce della politica temporeggiatrice del ministro Matteoli relativamente alla delibera di finanziamento dell’opera da parte del CIPE, che non riesce a vedere la luce.
Questa polemica bipartisan fra la destra e il PD (è noto che le altre forze di centrosinistra – Idv-Prc-Sel- da tempo si sono convinte che il mega-aeroporto è nocivo, distruttivo ed illegale, e quindi hanno espresso una netta opposizione ad esso) se fosse solo una polemica elettorale mi sembrerebbe di difficile lettura, e portatrice di dubbi vantaggi, per i poco identificati fruitori.
Qualora invece, come tanto auspicherei, fosse solo, sic et sempliciter, l’esternazione di una riflessione scaturita dalla revisione critica del progetto aeroportuale di Viterbo, le grida di Mazzoli e Parroncini, le suppliche d Marini al ministro Matteoli, i tortuosi calcoli di distanze e tempi di Bartoletti per dimostrare l’indimostrabile, non sarebbero altro che le grida di chi si sente tarlupinato, di chi non ammette sia possibile ritornare sulle proprie convinzioni, di chi non ammette di poter sbagliare.
Ignorando forse la massima: sbagliare è umano, perseverare è diabolico
Osvaldo Ercoli