Sulla protesta di Marco Pannella e sulle opinioni laiche – “Dialogo o preconcetto? Quando la dialettica è solo sofismo…” di Massimo Sega
Caro Paolo, scusami se torno sull’argomento della dialettica.
Naturalmente, senza nessun “preconcetto” e senza voler per forza avere ragione, permettimi alcune brevi considerazioni. Tu hai così scritto: Ma secondo me “laicità” deve presupporre anche il lasciare agli altri la libertà di pensare a modo loro. Al riguardo consentimi di dirti che, per me, confutare attraverso analisi mentali e con moderazione le posizioni degli altri, senza costringere, con la forza o con la legge, al nostro pensiero é il primo elemento della laicità. Io credo di essere stato sempre moderato nelle mie espressioni. Se non lo sono stato, chiedo venia. Se invece il solo fatto di insistere sulle nostre posizioni e sulle critiche nei riguardi delle condotte degli altri, dovesse essere ritenuto una forma di mancanza di laicismo, consentimi di dirti che secondo detto criterio, anche il tuo Giornaletto di Saul e i suoi corrispondenti potrebbero apparire al di fuori della laicità. Ma questo non è il mio pensiero. Infatti, sono mesi e mesi che sul Giornaletto, che, ripeto, leggo con interesse, si contestano o si confutano reiteratamente ora gli OGM, ora l’energia nucleare, ecc.ecc (per farla breve), ma a me non é mai venuto in testa che detto comportamento esuli dalla laicità.
Più volte, in passato, le mie espressioni sono state ritenute non laiche, ma finalizzate a diffamare o ad invadere gli spazi degli altri. A seguito delle stesse, io ho subito numerose querele per diffamazione e cose del genere. Ebbene, da tutte sono stato assolto, tra l’altro, con la motivazione che le mie argomentazioni erano state nitide e lucide. Io avrei sempre voluto che le mie osservazioni, in caso di mancanza di “laicità”, fossero confutate con argomentazioni logiche. Per esempio di fronte alle mie considerazioni sulla Associazione Giordano Bruno, c’è stato il silenzio più assoluto e ciò benché tra i tuoi corrispondenti ci siano associati a detto sodalizio, sia pure di Viterbo e non di Roma. Credo che questo sia laicismo.
…….. ed ancora
Caro Paolo, giusto quello che dice Pannella.
Ma dove stava Pannella quando la Corte dei Conti oltre 10 anni fa denunciava che nella pubblica amministrazione i dirigenti scorretti venivano promossi e quelli corretti venivano rimossi e chi di questi si permetteva di evidenziare episodi illeciti commessi non veniva tutelato? Ebbene il Sig. Pannella alle mie osservazioni circa alcune illegalità e forme di corruzioni commesse nella Provincia di Roma nel più profondo silenzio del suo rappresentante al Consiglio Provinciale, mi rispose che lui non era responsabile di quello che questi faceva. Io sono andato avanti per conto mio e per questo ho subito una serie di trasferimenti, poi tutti annullati dalla magistratura, ben sei procedimenti disciplinari, nessuno conclusosi, sono stato licenziato con un provvedimento annullato dalla solita magistratura nel 2008, e sono stato denunciato e querelato per oltre una ventina di volte. Da tutti i relativi procedimenti sono stato assolto, nella maggior parte dei casi su richiesta degli stessi P.M. Dove stavano allora i pannelliani, dove stavano i liberi pensatori della Giordano Bruno, ecc.ecc. ?
Massimo Sega