Mega aeroporto low cost di Viterbo: “Non sono aeroplanini di carta… ma migliaia di jet supersonici inquinanti e rumorosi…” Scrivono Osvaldo Ercoli ed Antonella Litta
OSVALDO ERCOLI: “LAVORO, RICCHEZZA E SVILUPPO”? NO, IL MEGA-AEROPORTO E’ UN DISASTRO AMBIENTALE, SANITARIO ED ECONOMICO
Qualora i materiali per costruire gli aeroporti fossero chiacchiere, promesse, menzogne, prodotti fantasiosi, “cabine di regia”, assessori agli aeroporti, conferenze di servizi, ciarlatani dai pronunciamenti roboanti ed autoreferenziali, ebbene, il cielo di Viterbo non potrebbe che essere da tempo oscurato da una flotta di aeroplani; ma la realtà è un’altra: l’unica cosa cui è permesso pensare allo stato dei fatti è solo una flotta di aeroplanini di carta, come la realtà dimostra.
Del resto, delle roboanti promesse profuse senza pudore fin dal novembre 2007 dall’allora ministro Bianchi e dal coro affiatato di tutti i maggiorenti politici viterbesi di centrodestra e di centrosinistra, rimangono in concreto solo quattro avvisi di garanzia, che come riferito dalla stampa locale sono stati emessi nei confronti di quattro tra amministratori e dirigenti comunali per l’ipotesi di reato di corruzione relativamente alle modifiche al piano regolatore nelle aree circostanti l’ipotetico aeroporto.
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I motivi per cui l’aeroporto non si può fare, e quindi si farà, sono tanti, tantissimi, e di facile comprensione per ogni mente sana e libera da perversi condizionamenti. Per i pigri o superficiali ne voglio ricordare uno soltanto, peculiare ed emblematico.
L’aeroporto secondo “certi” politici porterà a Viterbo “ricchezza, lavoro, sviluppo, nuove infrastrutture e tant’altro”. Ma e’ noto che l’aeroporto di Viterbo esisterebbe solo per il trasferimento dell’attività dell’aeroporto di Ciampino a Viterbo. Ed è noto anche che i cittadini e l’amministrazione comunale di Ciampino e dintorni auspicano e sollecitano con ogni mezzo, comprese le vie legali, la riduzione drastica ed immediata dell’attività aeroportuale a Ciampino. Si sono chiesti certi politici nostrani perché mai gli abitanti di Ciampino e dintorni si vogliono da se stessi privare di tanta “ricchezza”, di tanto “lavoro”, di tanto “sviluppo”? Sono forse masochisti? No, semplicemente e ragionevolmente vogliono liberarsi di una calamità innaturale (perché creata dall’uomo) che da lungo tempo li opprime e li soffoca.
La popolazione di Ciampino, di Marino e del X Municipio di Roma non vuole più un mega-aeroporto che è una calamità che opprime e soffoca Ciampino.
Quella stessa calamità che certi nostri irresponsabili politici con impegno e solerzia vorrebbero fosse trasferita a Viterbo, e che provocherebbe a Viterbo un enorme disastro ambientale, sanitario ed economico. E’ possibile tanta nefandezza? Solo qualora si continui a rimanere inerti e succubi delle decisioni altrui. Il peggior nemico di Viterbo non potrebbe sentenziare una condanna più malevola e perniciosa.
Osvaldo Ercoli
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RIFLESSIONE DI ANTONELLA LITTA:
IL TRASPORTO AEREO E’ UN FATTORE DI GRAVE INQUINAMENTO AMBIENTALE E PROFONDO DANNO ALLA SALUTE
E’ un dato incontrovertibile che il trasporto aereo provoca inquinamento ambientale e danno alla salute.
Questa forma di mobilità, che utilizza il cherosene, un combustibile fossile, è altamente inquinante e contribuisce in misura consistente alle emissioni di anidride carbonica contribuendo così in maniera decisiva all’effetto serra.
Solo una minima parte della popolazione mondiale viaggia in aereo mentre le conseguenze del surriscaldamento climatico, dovute anche al trasporto aereo, hanno ripercussioni sull’intera umanità in termini di desertificazione, alluvioni, cicloni, sconvolgimenti climatici così gravi che determinano distruzioni e carestie in aree sempre più estese del pianeta e incrementano il fenomeno forzato delle migrazioni soprattutto dal continente africano ed asiatico.
Il trasporto aereo, oltre all’inquinamento atmosferico, è responsabile di inquinamento acustico ed elettromagnetico.
Le popolazioni che vivono in prossimità di scali aeroportuali sono quelle più esposte ai danni diretti del trasporto aereo in termini sia di danno alla salute e alla qualità della vita, che di danno agli ecosistemi con le conseguenti ripercussioni anche sulle attività economiche connesse.
Le realizzazioni e gli ampliamenti di scali aeroportuali, infatti, con tutte le varie strutture di servizio e supporto, sono ottenuti cementificando vaste aree del territorio che così vengono degradate e snaturate anche delle loro caratteristiche paesaggistiche e naturalistiche.
Le consegue economiche negative e più immediate sono rappresentate dalla perdita di posti di lavoro nei settori legati proprio alle caratteristiche dei territori e tra questi, in particolare, nel settore agricolo e nelle sue produzioni di qualità.
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I cittadini di Ciampino, Marino e del X Municipio di Roma, a causa dell’intenso traffico di voli low-cost nell’aeroporto di Ciampino, vivono da molti anni una situazione che è purtroppo la concreta e paradigmatica manifestazione di quanto ormai la testimonianza dei tanti comitati cittadini in Italia e nel mondo, la documentazione scientifica e gli studi, imputano in modo oggettivo e inequivocabile al trasporto aereo.
E’ necessario ed urgente quindi che i voli sullo scalo di Ciampino siano ridotti immediatamente e drasticamente. E’ altresì necessario un monitoraggio permanente ed adeguato delle condizioni di salute dei residenti e in particolare dei bambini così come un costante, efficace e completo monitoraggio della qualità dell’aria, dei livelli di inquinamento acustico nelle zone interessate al sorvolo degli aerei, e lo studio e il controllo dell’eventuale inquinamento di terreni ed acque.
Questi monitoraggi ed indagini devono essere estesi a tutte le comunità e a tutte le aree sottoposte ad intenso traffico aereo.
Recentemente a Bruxelles si e’ tenuta una conferenza internazionale dei comitati che in Italia e in Europa si oppongono all’ampliamento degli aeroporti esistenti e alla costruzione di nuovi aeroporti, e che individuano nella riduzione del trasporto aereo una condizione indispensabile per la tutela di ambiente e salute di cui anche le politiche europee devono tener conto.
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Come medici, anche nel rispetto dell’articolo 5 del nuovo codice di deontologia medica che afferma che “Il medico e’ tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini. Il medico favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione, di tutela della salute nei luoghi di lavoro e di promozione della salute individuale e collettiva”, occorre farsi promotori e promotrici della richiesta di riduzione immediata dei voli su Ciampino presso tutte le istituzioni. Parallelamente a questa richiesta urgente e non rinviabile dobbiamo chiedere che sia istituito in ogni Asl del territorio nazionale il Registro tumori. Il Registro dei tumori rappresenta uno strumento molto importante per studiare la distribuzione delle patologie oncologiche sul territorio e quindi per individuare anche legami con particolari situazioni ambientali e per meglio attuare strategie di prevenzione e ricerca.
L’Associazione italiana medici per l’ambiente (Isde-Italia) deve inoltre sollecitare la stesura di un piano nazionale della mobilità che abbia la tutela dell’ambiente e della salute come elementi cardine. Un piano della mobilità che favorisca il trasporto ferroviario e riduca il trasporto veicolare e quello aereo. In Italia esistono oltre cento aeroporti e non c’e’ alcuna necessità di costruirne di nuovi o di ampliare quelli già esistenti. Il traffico aereo necessita in Italia come nel mondo di essere ridotto e razionalizzato perché estremamente inquinante.
Lo studio e il monitoraggio degli effetti nocivi del trasporto aereo e la richiesta della sua razionalizzazione e il suo contenimento devono essere un impegno forte ed importante per ogni medico, altrettanto di quello che giustamente e da molti anni viene profuso per ridurre i danni causati dal trasporto veicolare.
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Nel Lazio occorre pertanto:
a) ridurre immediatamente e drasticamente i voli a Ciampino;
b) non ampliare in alcun modo le dimensioni dell’aeroporto di Fiumicino;
c) non realizzare alcun nuovo mega-aeroporto, ne’ a Viterbo ne’ altrove;
d) potenziare le ferrovie e la mobilità sostenibile e adeguata; difendere e valorizzare i beni ambientali e culturali e le vocazioni produttive del territorio; rispettare i diritti soggettivi e i legittimi interessi delle popolazioni.
Nel Lazio come ovunque la salute delle persone, la difesa dell’ambiente, la qualità della vita ed il rispetto dei diritti della popolazione, della legalità e della democrazia devono essere i criteri ispiratori delle scelte amministrative.
Antonella Litta
(per contatti: tel. 3383810091, e-mail: antonella.litta@libero.it) è la portavoce del Comitato che si oppone alla realizzazione del mega-aeroporto a Viterbo; svolge l’attività di medico di medicina generale a Nepi (in provincia di Viterbo). E’ specialista in Reumatologia ed ha condotto una intensa attività di ricerca scientifica presso l’Università di Roma “la Sapienza” e contribuito alla realizzazione di uno tra i primi e più importanti studi scientifici italiani sull’interazione tra campi elettromagnetici e sistemi viventi, pubblicato sulla prestigiosa rivista “Clinical and Esperimental Rheumatology”, n. 11, pp. 41-47, 1993. E’ referente locale dell’Associazione italiana medici per l’ambiente (International Society of Doctors for the Environment – Italia) e per questa associazione e’ responsabile e coordinatrice nazionale del gruppo di studio su “Trasporto aereo come fattore d’inquinamento ambientale e danno alla salute”. E’ referente per l’Ordine dei medici di Viterbo per l’iniziativa congiunta Fnomceo-Isde “Tutela del diritto individuale e collettivo alla salute e ad un ambiente salubre”. Già responsabile dell’associazione Aires-onlus (Associazione internazionale ricerca e salute) e’ stata organizzatrice di numerosi convegni medico-scientifici. Presta attività di medico volontario nei paesi africani. E’ stata consigliera comunale. E’ partecipe e sostenitrice di programmi di solidarietà locali ed internazionali. Presidente del Comitato “Nepi per la pace”, è impegnata in progetti di educazione alla pace, alla legalità, alla nonviolenza e al rispetto dell’ambiente.