TAC come veleno/medicina… può far male può far bene… dipende dalla misura – Lettera di Caterina Regazzi

Ante Scriptum

Conservo un vecchio dipinto nela Tempio della Spiritualità della Natura, sono anni che me lo porto appresso…  è solo una banale copia, rappresenta un alchimista (od un semplicista) che mostra la giusta dose di sostanza da porre nell’intruglio ad un giovane apprendista. Il gesto è eloquente la mano alzata con il palmo rivolto in avanti, significante “basta così”. Né troppo né poco! Ormai a forza di stare all’umido la tela si è mezza sbrindellata eppure ancora si scorge la forza di quel gesto.

Anni ed anni di meditazione… per scoprire la giusta misura? Macché è nella semplicità della risposta immediata che siamo in grado di dare nel momento del bisogno, rispondendo del tutto spontaneamente e semplicemente all’esigenza contingente, nel presente….

Forse per questa ragione Tiziano Terzani, il saggio scrittore, decise di compiere tutta la trafila della cura chemioterapica per combattere il male che lo stava uccidendo… Forse è per questo che Ramana Maharshi, il saggio santo ed illuminato, accettò di sottostare a ripetute operazioni chirurgiche nel tentativo di contrastare il tumore maligno che l’avrebbe fatto uscire di scena dal mondo… E che posso dire io? Come posso giudicare se è giusto o sbagliato fare una TAC? Dipende dalla situazione… dipende  da vari fattori… Non assumo una posizione precisa in merito e mi limito a lasciare che le parole di Caterina, e la sua esperienza su questo argomento, vi inondino… (Paolo D’Arpini)

……

Caro Paolo, stanotte stavo dormendo tranquilla quando un rumore infernale e assordante mi ha svegliato; subito non capivo neanche di cosa si trattasse, ma poi mi sono resa conto che era una sirena di un qualcosa che si era fermato proprio davanti casa mia, sono scesa dal letto ed ho visto che era un’ambulanza……. La sirenna si è zittita ma si vedeva sin dentro la mia camera la luce blu che roteava…. Sono tornata a letto, ma per un’ora almeno non sono riuscita a riprendere sonno, avevo il cuore in gola e ho rivissuto certi momenti trascorsi…… Mi aspettavo di sentir ripartire dopo poco l’ambulanza, di nuovo a sirene spiegate, invece….. niente. Dopo un po’ sono andata a riguardare e l’ambulanza non c’era più, allora ho pensato che fossero venuti per qualcuno che non ce l’aveva fatta e ho cominciato a pensare, dei miei coinquilini, chi potesse essere….

Ho rivisto me stessa arrivare a casa dei miei a Bologna quando mio padre se n’è andato, nel cortile c’era un’ambulanza e un’altra auto medica, ma io già sapevo che lui non era più lì, l’ambulanza se n’è andata, vuota, e noi siamo rimaste lì, tutte donne, io, mia madre, Lucia, la mia amica che era arrivata prima di me, e sua madre, Loredana. Il medico, una donna, mi ha detto: “Purtroppo……. abbiamo tentato, ma non c’è stato niente da fare”.

Era un anno e mezzo che di ambulanze avanti e indietro ce n’era state anche troppe, ma per mia madre, ogni tanto preda di crisi epilettiche e per questo veniva ricoverata, poi, magari si faceva un mese, o due, o tre di coma o quasi, poi si riprendeva e tornava…

All’inizio le hanno fatto un paio di TAC, ma si vedevano solo delle lesioni ischemiche, che sembravano sufficienti per spiegare la sintomatologia.

L’ultimo ricovero c’è stato quando, per una caduta dovuta allo scarso equilibrio di cui ormai disponeva questa povera donna e non si sapeva perchè, il dolore ha fatto sospettare una frattura. Aveva sbattuto anche la testa ed aveva una brutta ecchimosi sopra l’occhio, per cui, il medico del pronto soccorso ha deciso di farle fare una TAC….. il tempo passava ed io ero già stremata, per me e per lei, ne avevamo passate già abbastanza……. Aveva la frattura del femore per cui si impone il ricovero, per la TAC, mi dicono, ne parliamo domani….

Il giorno dopo, la botta finale, la risposta della TAC: tumore al cervello, che quindi spiegava anche le crisi epilettiche, i disturbi dell’equilibrio, i disturbi dell’umore (quante litigate in quell’anno e mezzo, con me, con mio padre, non capivamo come questa donna fosse diventata così cattiva e insopportabile, ad averlo saputo prima saremmo forse stati peggio noi, ma almeno l’avremmo trattata con un po’ più di dolcezza, le avremmo fatto bere qualche bicchiere in più, l’avremmo coccolata di più).Se solo il neurologo che l’aveva in cura (si fa per dire) avesse proposto una TAC nel frattempo! Ma forse con gli altri bisogna essere sempre buoni, non solo se si sa che devono morire……. ma a volte, la pazienza scappa………

Quando leggo queste notizie……. “la TAC fa venire il tumore”

(http://www.circolovegetarianocalcata.it/2010/02/08/tac-assassina-e-la-tac-che-a-tac-ca-i-tumori-nuova-ricerca-medica-dalla-california-accusa-i-raggi-x-della-tac/)

“Al lupo, al lupo!”, poi vado a leggere qualcosa su Internet (benedetto Internet!)…. la notizia è che pare che su 1200 pazienti sani di 45 anni che fanno una TAC a corpo intero, 1 sviluppa un tumore mortale e che fare degli screening annuali con una TAC aumenta il rischio di contrarre un tumore.

La TAC è un esame che per quel che ne so io (ed ho chiesto anche al mio medico di base) non si fa così di frequente, proprio perchè essendo basato su una esposizione ai raggi x molto maggiore di quella di una normale radiografia, SI SA CHE PUO’ FAR MALE e non so chi può essere quel pazzo di un medico che richiede uno screening annuale……. Diverso è quando un tumore lo sospetti già perchè il “paziente” (che comunque deve essere sempre molto paziente), ha dei sintomi che te lo fanno sospettare, soprattutto un tumore al cervello. Per il resto so che per i problemi ai tessuti molli (articolazioni, legamenti) si preferisce fare la risonanza magnetica, che è a base di campi magnetici e non di radiazioni. Forse se ne abusa, si, tanto che, mi ha detto il mio medico, almeno in Emilia Romagna è previsto che le richieste per la RSM debbano essere fatte da uno specialista (mentre la TAC no).

In conclusione: non siamo tutti uguali e non tutti abbiamo lo stesso approccio nei confronti della medicina, è un circolo vizioso, il paziente va dal medico e vorrebbe che il sintomo scomparisse come d’incanto e quindi giù farmaci ed esami di laboratorio salvo poi non prendersi cura di sè e continuare a fare la vita sbagliata che abbiamo sempre fatto, che ci hanno, tante volte, insegnato a fare.

Mi piacerebbe però sapere come hanno fatto  quella statistica che proverebbe che quel certo numero di tumori è dovuto alle TAC…… sarebbe molto interessante……… Qualcuno ha letto la ricerca?

Caterina Regazzi

 

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Post Scriptum

…io ho vissuto gli anni ‘70 e sarei ancora lì, se fosse per me, si diceva “il privato è politico”, no? Comunque, non è che volessi sbandierare le mie esperienze, dico solo che sono stufa di leggere sempre delle cose che sembra debbano essere condivise per partito preso, bisogna trovarcisi nelle situazioni e se la medicina fa schifo perché le case farmaceutiche bla…. bla…., non è detto che si debba buttare il bambino con l’acqua sporca, va bene essere informati, ma poi bisogna anche scegliere e decidere col cuore e non sempre si riescono a fare le scelte che si ritengono “corrette” quando tutto fila liscio…….. Lo so anch’io che il caffè fa male, che è acido, ecc. ma se al mattino non riesco a concludere un cavolo perchè mi sento fiacca e giù, mica morirò per questo, o almeno non SOLO per questo, come non credo che uno muoia solo perchè ha fatto una TAC…….. uffa!

(C.R.)

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