“Calcata: 1992, l’inizio della fine” – Archivio storico del Circolo vegetariano VV.TT. – Piccole cronache melodrammatiche nell’anno della Scimmia di Acqua
Riporto qui alcune notiziole di cronaca spicciola, redatte dal sottoscritto. Dal 1992 si può dire che l’epoca romantica di Calcata, iniziata negli anni ‘70, si conclude ed inizia una lenta decadenza e la lotta “per la sopravvivenza” in tutti i sensi….
Ladri di polli a Calcata:
Ancora furti a Calcata. Dopo i due asinelli del professor Portoghesi, rubati non molto tempo fa, questa volta sono stati presi di mira polli e galline, appartenevano ad un vigile urbano ed a un tecnico del comune. Chi ha detto che non ci sono più i ladri di polli? Comunque dopo una serie di furti, atti vandalici e danni vari gli ambientalisti locali hanno pensato di rivolgersi ad un servizio privato di vigilanza per la tutela della proprietà. (8 ottobre 1992 – Il Messaggero)
Videoregistratore rubato a scuola:
Triste sorpresa per gli alunni delle elementari di Calcata. Il nuovo videoregistratore dono del Parco del Treja è stato rubato nella notte. (7 ottobre 1992 – Paese Sera)
Incidente a Calcata:
Scontro auto-moto sul cavalcavia di Calcata, sulla provinciale che collega la Cassia alla Flaminia. Gravi danni a Gianfranco Guidoni, del luogo, che montava la motocicletta. Il semaforo è guasto e la Provincia si guarda dal farlo riparare. (15.10.92 – Il Tempo)
Il comune tace sulla proposta di limitare il traffico:
Non ostante le cattive condizioni della provinciale questa strada viene usata come parcheggio dai turisti, che non hanno a disposizione altro spazio. Il problema del cavalcavia e dei parcheggi è stato oggetto di intervento di varie associazioni, parlamentari e forze politiche. Di recente sono state raccolte centinaia di firme per limitare l’accesso automobilistico al centro storico, almeno nei giorni festivi. Dal comune nessuna risposta malgrado siano state prospettae diverse soluzioni, anche con l’uso di bus navetta. (17 ottobre 1992 – Paese Sera)
Colpi di fucile sui piccioni:
“Siamo costretti -così inizia il testo dell’esposto- a segnalarvi che anche quest’anno, con la riapertura della caccia, si verificano gli stessi incresciosi episodi degli anni passati. Quasi ogni giorno -afferma Franco Tonnarini, volontario dell’Aipe- ed ormai da diverso tempo si odono colpi d’arma da fuoco provenire dai pressi del palazzo baronale. Evidentemente qualche bracconiere si diverte a sparare alle palombelle che trovano rifugio fra i merli del castello”. (7 novembre 1992 – Il Messaggero)
Sul Taccuino chiedete sempre soldi:
No stavolta c’è bisogno di alimenti, vestiario, medicinali, prodotti per l’igiene. Servono in Bosnia. Lo slogan è: a Natale non mangiate torrone se prima non avete contribuito alla raccolta. A Roma: Parrocchia S.Giovanni Battista; a Calcata: Circolo vegetariano VV.TT. (9 novembre 1992 – Cuore)
Viaggi, il villaggio del sabato:
“Troppo successo può distruggere Calcata -sostiene D’Arpini- dobbiamo puntare sullo sviluppo di attività legate alla realtà locale e capaci di creare un indotto continuo e non solo domenicale. A Calcata vivono vari artisti ed artigiani, c’è anche un laboratorio di maschere che si vendono in tutta Italia. Attività del genere, come pure centri di studio e ricerca, possono svilupparsi in minuscoli centri, restituendo vera vita ai centri e non solo una parvenza di essa. Si possono imboccare tante strade ma occorre sapere dove si vuole andare e cosa si vuole fare. Possiamo fare un grande mercato per vendere qualsiasi cosa agli stranieri od ai visitatori di passaggio, che giungeranno sempre più numerosi, trasformare il paese in finta utopia oppure cercare concretamente una nuova linfa vitale per vivere in armonia con il luogo”. (Alberto Tessore – novembre 1992 – Atlante)
Una storia di cani:
“Attenti al cane!” Il grido echeggiato dalle rupi di Calcata non è servito però ad impedire che la bestiola precipitasse da uno strapiombo di almeno cento metri. E’ accaduto il pomeriggio di Domenica 20 dicembre allorchè un cane fuggendo al controllo dei suoi padroni, turisti romani in visita al borgo falisco, cadeva da un parapetto nella sottostante vallata. Ne è seguita una kermesse durata parecchie ore che ha visto impegnati diversi volontari, coadiuvati dai due vigili urbani di Calcata, tre carabinieri di Faleria e per finire anche tre vigili del fuoco accorsi da Civita Castellana. Infatti è successo che la prima squadretta partita alla ricerca della bestiola nella valle, col sopraggiungere della notte, si fosse smarrita. E non riusciva più a tornar sù. Da ciò la richiesta di aiuto ai vigili del fuoco, che infine verso le ore 20, hanno recuperato tutti i dispersi. Del cagnolino invece, che si suppone ancora vivo, a giudicare dai suoi guaiti, si son perse le tracce, forse la sua era solo una fuga…. dalla civiltà. (Gennaio 1992 – La Gazzetta della Flaminia)
Mongolfiera precipita a terra, durante la corsa degli asini:
Era iniziata all’insegna del buon auspicio la festa di San Antonio Abate, protettore degli animali. La banda condotta dal maestro Marcello Onori accompagnava con note solenni la benedizione dei quadrupedi. Tutto sembrava avviato ad una buona riuscita, la temperatura mite ed un tiepido sole rallegravano la giornata. C’è stata poi la corsa degli asini e dopo la premiazione fatta da Giovanna Portoghesi a tutti i partecipanti, zuccherini agli asini e libri ai fantini, la serata sembrava avviata verso un lieto epilogo. Purtroppo malandrino fu il pallone areostatico, lanciato al volo dall’assessore del Parco, Piero Cola, che voleva così sancire la fine della festa. Ad un certo punto la mongolfiera si impigliava sui rami di un pino, creando un effetto boomerang e, non si è capito bene come, l’assessore cadeva da una scarpata riportando lesioni che hanno reso necessario il suo ricovero all’ospedale di Civita Castellana. (20 gennaio 1992 – Momento Sera)
Una golf bianca fugge nella notte:
La notte scorsa una pattuglia di Carabinieri, comandata dal brigadiere Luigi D’Oria, si trovava in servizio sulla via Maglianese, esattamente nello stesso punto in cui giorni addietro furono esplosi colpi d’arma da fuoco contro un milite di passaggio. “Eravamo di vedetta -affermano i militari- saranno state le 2,30 del mattino, il buio era totale, stavamo fermi sul ciglio della strada quando scorgemmo una macchina proveniente da Magliano che si avvicinava. Intimato l’alt ci siamo visti sfrecciare davanti l’auto che ignorando il nostro segnale si dava alla fuga. Siam subito partiti all’inseguimento della golf bianca, targata Roma, poi risultata rubata, a bordo vi si scorgevano quattro o cinque figuri. L’autovettura si dirigeva verso Mazzano ed a un certo punto si arrestava, più o meno all’altezza della Pietrina (altra località tristemente famosa per un agguato con ferimento di due agricoltori ed anche per gli incendi tossici dell’immondizia lì stipata in una discarica comunale), da lì i malviventi fuggivano a piedi nella boscaglia e facevano perdere le loro tracce”. (2 luglio 1992 – Momento Sera)
Tombaroli all’opera sulla collina di Narce:
Durante una passeggiata organizzata dal Circolo Vegetariano sulla collina di Narce, il sito storico risalente al 1200 a.C., gli escursionisti hanno scoperto uno scavo abusivo profondo alcuni metri, in prossimità dei ruderi dell’antico abitato falisco. Il grosso foro che presentava ancora tracce di terra smossa è stato segnalato ai CC di Faleria ed ai dirigenti del parco. Purtroppo il problema degli scavi abusivi è una seria piaga sociale. Si dice che alcuni abitanti della zona si sono costruiti ville e villini con i proventi della depredazione delle vecchie tombe. “La grande buca perpendicolare si trova proprio nel mezzo del sentiero, nei paraggi delle mura ciclopiche di Narce e sembra collegato ad una cella sottostante -afferma Emanuela Leonelli una degli escursionisti- non abbiamo però toccato o mosso nulla per facilitare eventuali indagini.” (21 agosto 1992 – Paese Sera)
Alcuni giorni prima che precipitasse l’elicottero:
“A Calcata ci si sveglia con il canto di mille uccelli ed il rumore delle acque del Treja. Presto però ci sarà la festa patronale e la sveglia verrà data non soltanto dai tradizionali mortaretti ma soprattutto dal rombo dell’elicottero che porterà turisti e calcatesi a rimirare il parco. Conviviamo con una proloco che da un lato partecipa al concorso di Airone per lo scettro di paese dove vivere è bello e dall’altro, con i fondi ricevuti, organizza rumorose gite in elicottero proprio sopra un borgo che gli abitanti ed i gitanti stessi hanno scelto per la tranquillità, il silenzio e le sensazioni poetiche. (Il giorno della festa l’elicottero perdeva quota e precipitava sull’auto dei CC di Faleria che stazionava di vedetta al paese nuovo, due feriti ed un contuso e la macchina di servizio e l’elicottero distrutti N. d. R.). (5 settembre 1992 – Simona Casalini – La Repubblica)
Elicottero precipita su un’auto dei Carabinieri:
Poteva finire con una strage di proporzioni ben più grandi l’incidente dell’altra mattina a Calcata. Un elicottero predisposto dalla proloco per dei giri turistici sopra la valle del Treja, in fase di decollo ha urtato con l’elica i rami di un alto albero di pino, precipitando subito dopo sopra la panda dei Carabinieri. Fortunatamente non ci sono state vittime, infatti i militi erano fuori a controllare la piazza. Ferito invece il pilota che è comunque riuscito a portare in salvo i due passeggeri di cui uno, ricoverato all’ospedale Andosilla e l’altro è sotto choc. pochi istanti dopo il velivolo si è incendiato, distruggendo anche la panda dei CC. (15 settembre 1992 – Momento Sera)
Beh… qui mi fermo, da allora la situazione generale è peggiorata moltissimo, in tutti i sensi!
Paolo D’Arpini