Entrata di Giove in Pesci, mitologia, simbolismo e misteri di un transito che inizia stanotte e che terminerà il 22 gennaio 2011… se tutto va bene..
Giove è considerato un pianeta tradizionale poiché insieme a Sole, Luna, Venere, Mercurio, Marte e Saturno era conosciuto già nell’antichità.
I greci infatti lo identificavano con il padre di tutti e sovrano dell’Olimpo: Zeus. Nella mitologia antica, essendo il figlio minore di Crono, e riuscendo a scacciarlo e a porre fine ad un insieme di soprusi ed ingiustizie, riceve in dono il potere di lanciare fulmini e saette, con i quali ristabilisce l’ordine e punisce chi dovesse uscire dalle sue grazie. Nella spartizione dei tre regni del mondo con i suoi fratelli, a Zeus il fato ha riservato il Cielo ed è per questo che, ai satelliti di Giove, come descritto di seguito, sono stati attribuiti nomi che richiamano la sua memoria e le sue innumerevoli amanti.
Nella mitologia egizia è identificato con Amon, divinità universale e dio supremo del Pantheon. Il suo nome significa letteralmente “il nascosto” ed è lo sposo di Mut e padre di Khonsu.
Nell’iconografia classica, è rappresentato da un’oca che ha deposto l’uovo cosmico primordiale dal quale è nata la vita e da un ariete, con il disco solare tra le corna, a simboleggiare l’attraversamento degli inferi per dare nuova vita ai defunti.
A lui spetta regolare i venti e le stagioni, il tempo e le nubi e Alessandro Magno, nell’Oasi di Siwa, riceve dall’oracolo la rivelazione di essere suo figlio.
Nella mitologia etrusca, l’equivalente di Zeus per i Greci e di Giove per i Romani è Tinia o Tin, dio supremo del Cielo,della Luce e Re, che forma la triade più importante del Pantheon, insieme ad Uni e Menvra. Nel territorio di Tarquinia sono presenti alcune delle più antiche iscrizioni votive a lui dedicate, incise su frammenti di bucchero.
Protagonista delle ricerche scientifiche di Galileo, Giove è stato il pianeta che ha permesso al grande scienziato italiano di scoprire ed individuare, tramite osservazione al telescopio,quattro satelliti principali: Io, Europa, Ganimede e Callisto.
Detti anche galileiani, i suoi satelliti hanno permesso di avvalorare la teoria eliocentrica di Copernico, dimostrando l’esistenza di corpi celesti in orbita attorno ad un pianeta che non fosse la Terra.
Il mito che lo simboleggia, viene tradotto in chiave astrologica con un messaggio benefico, frutto della sua indole bonaria e non è un caso se si usa l’aggettivo “gioviale” per indicare una personalità pacifica e cordiale attribuita ad un soggetto dal carattere particolarmente accogliente ed allegro. La sua natura è generosa ed abbondante, pronta a dispensare gioie e soddisfazioni di qualsiasi genere, purché stimolate dall’azione individuale del soggetto che ne riceve i benefici. L’ingresso nel segno dei Pesci avviene questa notte (18 gennaio 2010) e il suo transito durerà per tutto l’anno, terminando il 22 gennaio 2011, data in cui il pianeta della grande fortuna entrerà nel focoso segno dell’Ariete.
Il simbolo astrologico del “pianeta rosso” è il fulmine stilizzato di Zeus/Giove – Amon/Tinia ed è simboleggiato dalla Mezzaluna dell’Anima che sorge verticalmente dal braccio Occidentale della Croce della Materia. Il braccio Occidentale è molto significativo poiché l’Occidente rappresenta sempre la maturità ottenuta da una nascita avvenuta ad Est. In questo modo infatti ciò che l’individuo riconosce all’interno della sua anima nella prima fase della sua vita si sviluppa e matura e si trasforma in saggezza.
Nel mistico e spirituale segno dei Pesci, Giove trova il suo domicilio notturno, non fa alcuna distinzione tra amici e nemici, e si rende disponibile ad aiutare chiunque abbia bisogno della sua carità. Si ricollega agli Archetipi del Benessere, dello Spazio, della Fortuna, dell’Espansione e della Giustizia. Il passaggio di Giove in un tema natale, scandisce un ciclo di 7 anni- chiave nella vita di un individuo, segnando tappe evolutive fondamentali il cui scopo è quello di portare in un nuovo equilibrio la dialettica tra spirito e materia, tra Cielo e Terra.
Angela Braghin – angela.braghin@libero.it