“Orte e Magliano Sabina dicono NO alla sconcia proposta di Silvio Berlusconi” – Lettera di protesta dei bioregionalisti della Tuscia e della Sabina per contrastare il progetto di centrale nucleare nel loro territorio

“Il governo “straniero”  berlusconico,  occupante la nostra terra,  progetta una nuova centrale nucleare al confine fra Sabina e Tuscia: tra Orte e Magliano Sabina…  e noi diciamo:  NO!”

Apprendiamo che fra i luoghi papabili per una nuova centrale nuclare il governo berlusconico sta individuando un sito a cavallo tra Sabina e Tuscia. Il posto è tra il territorio di Orte e Magliano Sabina.

I bioregionalisti dell’alto Lazio si ribellano a questa proposta sconcia,  inquinatrice e schiavista.

L’alto Lazio ha già dato con le centrali di Montalto di Castro (a carbone e policombustibile) e di Civitavecchia (policombustibile). L’alto Lazio non è terra di frontiera dove installare ogni struttura infestante e degradante che fa comodo agli affaristi di governo. Faremo sentire la nostra voce potente contro questi progetti devastanti  del  potere besrlusconico (una potenza straniera occupante  gli apparati  dello Stato).

Intanto invitiamo   Emma Bonino, visto  che l’altra candidata alle regionali del Lazio è  sicuramente  prona al volere berlusconico, di prendere chiara posizione in merito ed altrettanto chiediamo al segretario regionale del PD, Alessandro Mazzoli.

In tal senso  scrive l’amico bioregionalista  Gianfranco Paris (a proposito dell’ubicazione delle nuove centrali): “Cose scellerate! Io sarò candidato alle regionali nella lista  reatina di Emma Bonino. Combatterò a tutta forza. Bisogna sconfiggere questi scellerati. Un abbraccio. 

SEGUE IL COMUNICATO DEGLI AMICI RADICALI: “Il segretario regionale del PD Mazzoli interroga la Polverini sulla ipotesi di costruzione di due centrali nucleari nel Lazio, l’una a Montalto di Castro, e l’altra – e questa è una novità – non a Borgo Sabotino (LT) ma tra Orte e Magliano, il che “rappresenta una gravissima minaccia per la provincia di Viterbo e per tutta la regione”.

Come si sa, i radicali sono storicamente antinucleari per ragioni di sicurezza ambientale, anche se in questa fase all’intero piano nucleare del governo fanno una opposizione basata su un discorso costi/benefici, che non dia il fianco al governo per una contrapposizione ideologica.

Tuttavia, la sicurezza è ancora un tema, e dislocare due centrali nucleari ai margini di una stessa provincia, siamo d’accordo con Mazzoli, è scellerato. Ma il viterbese Mazzoli, non dimentichi la provincia di Rieti, a cui margini (o dentro?) questa nuova centrale dovrebbe nascere.

Marco Giordani, segretario Sabina Radicale – Rispondi a: sabinaradicale@googlegroups.com -

Paolo D’Arpini – Circolo Vegetariano VV.TT. di Calcata 

Referente per la Tuscia della Rete Bioregionale Italiana

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