Viterbo 2010, la Befana balla coi lupi.. e con l’aeroporto, la calza più lunga, i pacchi dono, i pasti dei poveretti, le elezioni provinciali…

 Viterbo 6 gennaio 2010 -   Torna il giorno della Calza della Befana più lunga del mondo: “Maxi calza realizzata in tela di iuta lunga 52,30 del peso di kg 400 circa, internamente riempita con palloni gonfiabili, sacchi di carta e doni per bambini, trasportata a spalla da 100 figuranti tipicamente vestiti da  befana, intervallate da 15 Fiat 500 sul cui tettino poggia la calza”. L´Occasione è da non perdere, mi dico che va presa al volo, da tempo.

Non si ripeterà  l´assenza del Tricolore Befano, motivata da Azione Giovani lo scorso anno con un Niente Befana Tricolore, colpa della federazione.

Quest´anno sarà un Trionfo patriottico! Come nel 1928, con l’istituzione della Befana Fascista “la Befana mette le Ali, simili a quelle degli aeroplani italiani – evviva gli aeroplani – avrebbe potuto valicare il mare.  “Questa è l’Italia di Mussolini, che già s´avanza verso l´Impero: va tu Befana dai soldatini, a dir che sempre laggiù è il pensiero… le maghe si accostavano l´una all´altra per formare la bandiera italiana, anche la Befana lasciava cadere il mantello disvelando la sua vera entità: lei era l´Italia! Di fronte a tale portento, un coro di fanciulli alto levava il canto: “Per la nostra civiltà, eia, eia alalà”.

E´ stato anticipato dall’Informazione che “Nel solco della tradizione delle Befane Tricolori, anche quest´anno, con l´organizzazione del Popolo della Libertà e di Realtà Nuova, e la collaborazione del senatore Domenico Gramazio, dell´onorevole Tommaso Luzzi, consigliere regionale del Lazio e di Luca Gramazio, consigliere comunale di Roma, saranno distribuiti circa 5mila pacchi dono nel nome della Befana Tricolore. Le iniziative sono partite ieri dalla provincia di Roma e, in particolare…”

Ed ecco  Viterbo con la Macchina della Fantasia: “Torna la Befana Tricolore… la novità di questa edizione 2010, organizzata dal Gruppo PdL del Comune di Viterbo in collaborazione con il movimento Giovane Italia, fondato dai giovani provenienti dai vecchi partiti di Forza Italia, Alleanza Nazionale e Popolari Liberali, non è fine a se stessa. “L´appuntamento dedicato ai bambini… si sposerà con la solidarietà. L´ingresso alla festa del 6 sarà gratuito…”Un kilo di auguri”. Il tutto verrà destinato alla mensa Caritas che proprio in questi giorni di festa ha visto aumentare notevolmente la richiesta di pasti”…

“Dal Movimento Sociale, passando per Alleanza Nazionale e arrivando al Popolo della Libertà, la Befana Tricolore ha conservato l´originario nome. Un segnale che,indipendentemente dai partiti che l´hanno organizzata e tramandata negli anni, testimonia il valore di questa importante tradizione italiana, dedicata all´Epifania e ai bambini. 

Insomma un pasto fisso è assicurato come un posto da piccoli spettatori, l´onorevole Domenico Gramazio avrà di che stappare nuovamente una bottiglia di champagne, come suo figlio Luca Gramazio che sottolineava  la necessità di una destra forte in Campidoglio, che sappia interpretare i reali bisogni dei cittadini e avviare finalmente una politica amministrativa fatta di cose concrete”.

Leggo per stare alla cronaca concreta,  oggi 5 gennaio:  “Un romeno di 30 anni si è buttato nel Tevere dal ponte Sublicio, vicino all´isola Tiberina. L´uomo era in fila al pronto soccorso del Fatebenefratelli dove aspettava da quattro ore il ricovero. Secondo alcuni testimoni  si è lanciato dopo essere salito in piedi sul parapetto.  E´ disperso”.  

Devo aggiungere altro? Ma si, l’impegno del Pd e del suo Presidente alla provincia Mazzoli, nel far volare l´Aereoporto che non vola e le Befane Tricolori  che uniscono i Grandi Impegni: Il PD è impegnato nella costruzione di una forte alleanza. A breve la formalizzazione della richiesta di un incontro con l´Udc: “Per avere l’aeroporto serve un´ulteriore sinergia tra le istituzioni locali”. E´ la Cultura della solidarietà.

Che vi lascio io per la Befana? Il racconto per l´Epifania di  Troisi, della sua infanzia col papà ferroviere, quella mai negata che faceva stupire i miei figli il 6 gennaio, quando  i giocattoli, passavano attraverso una cappa, magicamente. Perchè certe affermazioni, certe sfilate con 100 replicanti befani, certi primati mi ricordano più che mai con rimpianto infinito lo sguardo fermo e dritto al futuro di Pierangelo Bertoli, il suo A Muso Duro. La Befana sa benissimo con chi e quando essere dolce, altro che polveri sottili da spargere, che dovremmo pulire noi, tanto per non cambiare.

Doriana Goracci

 

“..e adesso che farò  non so che dire fa freddo come quando stavo solo ho sempre scritto i versi con la penna non ho ordini precisi di lavoro ho sempre odiato i porci ed i ruffiani e quelli che rubavano un salario falsi che si fanno una carriera con certe prestazioni fuori orario canterò  le mie canzoni per la strada ed affronterò  la vita a muso duro un guerriero senza patria e senza spada con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro ho speso quattro secoli di vita e ho fatto mille viaggi nei deserti perchè  volevo dire ciò che penso volevo andare avanti ad occhi aperti adesso dovrei fare le canzoni con i dosaggi esatti degli esperti magari poi vestirmi come un fesso per fare il deficente nei concerti canterò  le mie canzoni per la strada ed affronterò  la vita a muso duro un guerriero senza patria e senza spada con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro non so se sono stato mai poeta e non m´importa niente di saperlo riempirò  i bicchieri del mio vino non so com´ è  però v´invito a berlo e le masturbazioni cerebrali le lascio a chi è  maturo al punto giusto le mie canzoni voglio raccontarle a chi sa masturbarsi per il gusto canterò  le mie canzoni per la strada ed affronterò  la vita a muso duro un guerriero senza patria e senza spada con un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro e non so se avrò  gli amici a farmi il coro o se avrò  soltanto volti sconosciuti canterò  le mie canzoni a tutti loro e alla fine della strada potrò  dire che i miei giorni li ho vissuti…”

Pier Angelo Bertoli A Muso Duro

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