“Scuola elementare, maestra di vita” – In ricordo del maestro Vincenzo Leanzi – di Antonella Pedicelli

Caro Paolo.

Stasera ho ripensato al mio maestro di scuola elementare, venuto a mancare quest’anno durante il mio soggiorno in Puglia… Ci sarebbe tanto da scrivere, forse potrei incorniciare la sua opera in un elenco di validi “insegnamenti” elargiti ai suoi innumerevoli “allievi”, ma so che non sarebbe cosa “a lui gradita”..era così.. un tuono che esplode e poi scompare, il ruggito di un leone buono che aveva come unica famiglia.. la scuola.. noi eravamo il suo mondo e in lui trovavamo le risposte che spesso a casa nessuno sapeva offrirci. Ci ha insegnato tanto in termini che mi è difficile spiegare e soprattutto scrivere….

Questo che segue è un saluto.. a tanta “Vita” scritta nel mio cuore..

“In tutta fretta ho preparato le mie valigie e son partito….senza rimpianti, senza troppe parole,  senza destinazione finale, perché ho scelto di adattare ogni istante della mia esistenza al vivere in terra, come se fossi già in cielo e a sorridere di tutti quegli eventi che si perdono nella quotidianità, come i frutti acerbi, destinati a confondersi con le foglie umide d’autunno, che nel silenzio tutto trasformano…….”

Proprio così “è partito”, in fretta, senza dar modo a tanti dei suoi “amici” di salutarlo..si chiamava Leanzi Vincenzo e per 50 anni è stato maestro di scuola elementare a Monterotondo. Bagnati di pioggia sono tutt’ora i miei ricordi quando il suo volto si affaccia al balcone di un tempo nel quale tutto sembrava magico e lui era veramente “magico”…..quando ci insegnava a costruire gli aquiloni e a scegliere il vento giusto per farli volare; quando disegnava con una bravura incredibile gli abeti di natale con splendide decorazioni sui vetri delle finestre, quando leggeva in classe gli episodi più belli dei Promessi Sposi, con gli occhi mai troppo stanchi e con il fiato lungo di un atleta, nobile nei suoi gesti e allenato a vincere sempre….Era magico quando regalava i gessetti colorati ai bambini delle altre classi che venivano a trovarlo per leggergli poesie e racconti premiati dai loro insegnanti con un giudizio “Ottimo”, che lui trasformava in un “miracolo creativo”, aprendo le porte del sorriso sul volto di tanti piccoli sognatori…..Poche parole, sulla punta della mia personale bacchetta magica, pochi “lustrini”, pochi vezzi… ma tanto affetto e il sole di quelle giornate insieme a lui, raccolte oggi da un cappello bianco, che si “aggira” curioso tra i banchi di scuola…senza fretta..raccogliendo ancora fiabe e poesie da offrire al Cielo della vita, in un abbraccio di luce!

Antonella Pedicelli

 

………….

 

Poesia per l’anno nuovo (da un mio quaderno di terza elementare)

 

Insegnaci, Signore, a non amare solo noi stessi,

a non amare soltanto i nostri cari,

a non amare soltanto quelli che ci amano.

Insegnaci a pensare agli altri,

ad amare anzitutto quelli che nessuno ama.

Concedici la grazia di capire che in ogni istante,

mentre noi viviamo una vita

troppo felice e protetta da te,

ci sono milioni di esseri umani,

che pure sono tuoi figli e nostri fratelli,

che muoiono di fame

senza aver meritato di morire di fame,

che muoiono di freddo

senza aver meritato di morire di freddo.

Signore abbi pietà di tutti i poveri del mondo;

e non permettere più, o Signore,

che viviamo felici da soli.

(R. FOLLEREAU)

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