Appennini ed Alpi deturpate e vilipese dallo sfruttamento eolico pesante… e selvaggio – Ecco i nuovi affari “ecologici” di camorra, mafia e sottogoverno secondo Luca Bellincioni – Con raccontino mitologico su Hanuman figlio del Dio del Vento
Ante scriptum
Nella mitologia indiana è detto che un tempo le montagne potevano volare, erano dotate di ali e svolazzavano qui e lì sulla terra. Ma il Creatore avedo ricevuto le lamentele di vari esseri viventi che si vedevano continuamente schiacciati dalla massa di monti e ponticelli, dispose che alle montagne cadessero le ali e da allora esse non poterono più sollevarsi. Solo una montagna si salvò dall’ordinamento del Creatore, si tratta di una cima della catena Vindhia che si inabissò nel mare e lì rimase ferma ed immobile, senza farsi notare da alcuno, finché non venne il tempo in cui il Dio Scimmia, Hanuman, stava sorvolando l’oceano diretto a Sri Lanka alla ricerca di Sita, la sposa di Rama che era stata rapita dal demone Ravana, ed allora la montagna emerse dagli abissi per offrire un appoggio ad Hanuman. Hanuman toccò la cima del monte, in segno di riconoscenza, ma non si fermò perché lo scopo del suo viaggio era troppo importante ed urgente… Comunque da allora le montagne si dice che siano state benedette dal Dio del Vento, di cui Hanuman era l’incarnazione sulla terra. E così esse sono sempre ventilate….
Ma ora vediamo che le conseguenze di questa benedizione viene utilizzata da foschi speculatori che riempiono i sacri monti di pale eoliche gigantesche per rubare il vento e produrre energia che servirà a creare rumori molesti, luci artificiali offuscanti le stelle, movimenti di macchinari inquinanti, etc. Che tutto ciò sia dovuto alla vendetta di Ravana, il demone della ricchezza rubata, che vuole rifarsi per l’omaggio rivolto al Dio del Vento da parte delle montagne?
Paolo D’Arpini
Ed ora leggete la lettera di Luca Bellincioni sul destino crudele dei nostri monti aggrediti dai piloni selvaggi dell’eolico pesante….
A breve ci ritroveremo con quasi tutte le montagne massacrate dalle eoliche, i campi prima coltivati ricoperti dal fotovoltaico a terra e le centrali nucleari in attività con le scorie sotterrate abusivamente dai camorristi (che in tutti e tre questi affari energetici ci guadagnano).
Le centrali idroelettriche, invece, le uniche fonti pulite di energia, sono o abbandonate o vendute dall’Enel a società straniere (come l’Endesa) da cui poi noi ricompriamo l’energia al triplo del prezzo. Ma nessuno sa queste cose e fra un po’ l’Italia produrrà molta più energia di quella che serve! Chi ci guadagnerà? Le società energetiche, di certo, non noi poveri deficienti cittadini che vedremo soltanto peggiorare la nostra qualità della vita. In molte piccole comunità, poi, l’eolico selvaggio o il fotovoltaico a terra precluderanno ogni possibilità di sviluppo turistico ed agricolo basato sulle peculiarità del posto (che non ci saranno più), per cui immagina il destino di quelli che ci abitano e lo sviluppo che vi sarà promosso (cemento e cemento). Senza contare coloro i quali si ritroveranno la centrale nucleare sull’uscio di casa.
Il problema di fondo è qui la mancanza di una gestione razionale delle nostre risorse. Tutto è come sempre affidato alla speculazione (in Italia come in Europa), ma le alternative ci sarebbero e tutto dovrebbe essere indirizzato alla tutela del territorio e cercare di evitare il suo consumo scellerato. Ad esempio incentivare il fotovoltaico a livello privato, in modo da coprire quasi tutte le costruzioni moderne di tipo sia residenziale che produttivo, realizzando un’immensa centrale fotovoltaica diffusa; incentivare il micro-eolico a livello domestico e il minieolico a livello urbano ed industriale (il macro-eolico, progettato per i grandi spazi americani, è sempre sproporzionato alle esigue dimensioni dei nostri territori); riattivare e rimodernare tutte le centrali idroelettriche, progettandone anzi delle nuove. Fare delle vaste opere di riforestazione. Infine, operare una seria politica di risparmio energetico (iniziando col vietare le illuminazioni notturne di grandi outlet e centri commerciali). Queste sono soluzioni intelligenti e razionali, le uniche. Veder distruggere le colline o le montagne con le eoliche è davvero un affronto all’intelligenza e al buon senso. Solo un imbecille potrebbe pensare che devastando un ecosistema locale (una collina, una montagna, ecc…) si può aiutare l’ecosistema globale. E ricordiamoci che l’innalzamento della temperatura globale è in parte un fatto naturale, e in un’altra grande misura il frutto dei grandi disboscamenti e della grande urbanizzazione in tutto il mondo degli ultimi decenni. Chi dice che l’alternativa all’eolico selvaggio è il nucleare ha abboccato alla favola degli speculatori, che ci appiopperanno l’uno e l’altro. E il problema è che ci hanno abboccato in molti. Tutti con la bocca aperta come dei coglioni davanti alla tv a vedere le pubblicità dell’eolico, sbavando un minuto dopo per l’ultima tecnologia alla moda… Non dovrebbero parlare quelli che passano tutto il tempo libero davanti al pc e alla tv, ma solo quelli che conoscono davvero il territorio, lo amano, lo vivono, lo percorrono. Povera Italia, poveri noi.
Molti mi dicono che a loro piacciono molto le eoliche e si definiscono allo stesso tempo ambientalisti. Premettendo che tali affermazioni mi fanno vomitare, a me piace la natura, non gli scempi. Le pale eoliche non crescono certo da sole dopo la semina. Poi mi dicono che se non distruggiamo tutto il territorio (ma chi lo ama più?) con l’eolico industriale e il fotovoltaico a terra. Altri conati. Bisognerebbe ricordargli che le centrali nucleari e l’eolico selvaggio (e il fotovoltaico a terra) sono due cose ben separate, e non capisco perché tutti continuano a fare il gioco dell’alternativa. Sono ENTRAMBE “alternative” da rigettare. Il problema è che i mass media ci hanno completamente rincoglionito, facendoci fare il loro gioco, e quindi, come sta per accadere, appioppandoci entrambi i problemi. La questione di fondo sta nel saper usare bene tutte le energie rinnovabili, ognuna al suo posto e nelle sue misure compatibili col territorio, ed operare grandi riforestazioni. Questa è l’unica ipotesi razionale per contrastare i cambiamenti climatici, e consiglio a tutti di leggere questo mio articolo: ambientepaesaggio2000.splinder.com/post/20949 336/Contro+i…
Se poi siamo adoratori delle novità-scemenze tecnologiche (tipo l’eolico) al punto tale da voler vedere devastato tutto in nome di non so cosa, siamo liberi di pensarlo, ma l’ambiente è un’altra cosa: è flora, fauna, geologia, paesaggio, non cemento, acciaio e stronzate simili. Una volta quando si parlava di ambiente si parlava di laghi, di fiumi, di coste, di montagne, di alberi, di animali, di paesaggi, ecc… Ora ogni rivista o programma con tag “ambiente” parla solo ed esclusivamente di eolico ed energia in generale: certo i problemi energetici hanno a che fare strettamente con l’ambiente, ma non sono l’ambiente… E durante il periodo di Natale certe cose mi fanno arrabbiare ancora di più… Comunque buone feste, per quel poco che c’è da festeggiare.
Luca Bellincioni