Carlo Monopoli e la Trasfigurazione di Cristo – Umanità e spiritualità nell’espressione di Cristo Uomo/Dio – Quando l’arte si fa messaggio dell’anima
Carlo Monopoli è un artista di grande livello, che ebbi il piacere di conoscere personalmente e di apprezzarne le opere.
Egli vive a Desenzano del Garda un luogo per me significativo anche dal punto di vista della memoria personale, infatti per lunghi anni, abitando a Verona, frequentai spesso la riva bresciana del più grande lago d’Italia. Ricordo una notte d’estate in cui, ancora giovinetto, improvvisamente salii su un treno in partenza dalla stazione di Porta Nuova e senza sapere dove il convoglio fosse diretto, in una sorte di fuga romantica con l’amica Yolene, mi ritrovai, -anzi ci ritrovammo- a Desenzano. Rammento le barche ed i battelli alla fonda nel porto, le luci delle pasticcerie e dei panifici in procinto di cuocere pane e dolci, una leggera striscia di viola all’orizzonte del lago che annunciava l’imminente aurora. Così in quella visione romantica ebbi la sensazione di vivere in una sorta di paradiso. Attrazione, emozioni, melodie dell’animo e suoni della natura, risciacquio delle acque tiepide, colori, profumi, gli occhi dell’amata in cui affondare i miei… Avvertivo dentro di me una sorta di trasfigurazione, di trasformazione del mondo materiale in metafisico… Il ricordo è così vivido nella mia mente che oggi quando ho ricevuto la lettera di Carlo Monopoli in cui mi annuncia l’esposizione della sua ultima opera “Trasfigurazione di Cristo” immediatamente mi sono tornate in mente tutte le emozioni vissute in quella incredibile notte, in quel viaggio di andata e ritorno dal nulla nel nulla.
Carlo mi ha inviato anche l’immagine dell’affresco, mi spiace che per motivi tecnici non posso mostrarvela… ma la sensazione è che “l’uomo si fa Dio…” come pure “Dio si fa uomo…” . Che differenza c’è in fondo? Non è forse Dio presente in tutte le sue creature? E non sono tutte le forme un’espressione della sua gloria e della sua Coscienza?
Non vogliate perciò considerare blasfemo il mio paragone e nemmeno l’accostamento al mio viaggio metapsichico compiuto tantissimi anni fa a Desenzano del Garda…
Citazione di un brano di Giovanni Paolo II nella sua lettera agli artisti del 1999: “Sulla soglia ormai del terzo millennio, auguro a tutti voi, artisti carissimi, di essere raggiunti da queste ispirazioni creative con intensità particolare. La bellezza che trasmetterete alle generazioni di domani sia tale da destare in esse lo stupore! Di fronte alla sacralità della vita e dell’essere umano, di fronte alle meraviglie dell’universo, l’unico atteggiamento adeguato è quello dello stupore”.
Paolo D’Arpini
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Motivazioni dell’artista: La Trasfigurazione di Cristo
Raccontare un evento così evocativo e carico di profonde suggestioni, attraverso il mio vissuto Cristiano, mi pone dinanzi all’occasione di restituire, utilizzando i colori, il dono e le opportunità inimmaginabili della mia attività artistica, che in cuor mio ho sempre considerato regalatomi dall’Alto.
Il tema della trasfigurazione di Gesù l’ho inteso come lo svelamento del Suo essere più profondo.
Lo splendore del volto di Gesù e delle sue vesti è l’irradiazione della sua trascendenza, conferma e realizzazione delle Scritture, rappresentate da Mosè ed Elia come presenze.
Umano e Divino
.. connubio perfetto nella figura di Gesù, uomo fra gli uomini, che rivela la propria Divinità.
Pietro, Giacomo e Giovanni, ai piedi di Gesù “splendore di luce”, sono ricettori di questa grande visione e, in quanto tali, collocati in un contesto iconografico classico, attraverso la contemporaneità di un filtro/mosaico che li rende tasselli … frammenti di un disegno divino più grande.
Questi tasselli del mosaico si infittiscono intorno alla figura di Gesù, si smaterializzano in Lui, fino a quasi scomparire, evanescenze nella luce della visione della Gloria di Cristo che accoglie, protegge, abbraccia e rassicura … come a dire : ” non temete”
Un momento di timore, ma anche di grande gioia nel quale ciascuno di noi si riconosce parte di questo progetto: ciascuno di noi si trasfigura al cospetto del mondo, riprende il proprio cammino nella quotidianità e diventa testimone della forza dell’amore di Dio ….Tasselli di un infinito mosaico.
(Carlo Monopoli)
La trasfigurazione di Cristo, di Carlo Monopoli, partecipa ad un premio internazionale: il premio Volturno Morani. L’opera è stata scelta come finalista insieme ad altre 19 opere di altri artisti. L’opera è ora esposta nel fantastico Castello dei Pico, a Mirandola e li rimarrà fino al 25 gennaio 2009.