Calcata 2010 – Si ricomincia con la storia di un granchio sotto i raggi dell’archetipo lunare, festeggiando il capodanno nella “Notte Senza Tempo” al Circolo Vegetariano VV.TT.

Eventi Paolo D'Arpini 20 dicembre 2009

“La misteriosa natura della Coscienza non lascia adito a scelte… La scelta si forma nella mente a nostra insaputa  e non possiamo far altro che riconoscerla,  dicendo: ecco ho deciso così… “  (Saul Arpino)

“La notte senza tempo”
L’archetipo della Luna  è il tema della passeggiata notturna del 31 dicembre 2009. Nella fredda e brumosa valle del Treja  si passeggia, in qualsiasi condizione atmosferica,  alla scoperta del momento presente. Ci sarà la Luna Piena (forse visibile forse nascosta ma i suoi influssi si faranno sentire di sicuro…). 
Appuntamento alle h. 19.30  Circolo Vegetariano VV.TT. Via del Fontanile snc.  Prima della partenza condivisione del cibo vegetariano da ognuno portato, scrittura di proponimenti per il nuovo anno. La notte si conclude in una grotta sacrale, davanti al camino acceso, per una meditazione liberatoria.

La manifestazione è gratuita e non è coperta da assicurazione infortunistica, chi partecipa lo fa volontariamente ed a proprio rischio e pericolo. Al termine chi vorrà potrà lasciare un contributo volontario per le spese generali.  Pernottamento possibile  nel Tempio della Spiritualità Laica con sacco a pelo. Venire muniti di torcia elettrica a dinamo, candele, ombrello, acciarino, abiti caldi e scarponi… non portare botti e fuochi d’artificio, radioline, telefonini, attrezzi tecnologici e simili.

Attenzione – Chi desidera aiutare nella raccolta arbusti per il fuoco, sistemazione del percorso, cucinatura della polenta e lenticchie, preparazione del percorso, etc. può venire nel primo pomeriggio al Circolo.

Prenotazione obbligatoria ed  informazioni: Paolo D’Arpini Tel. 0761/587200

Email: circolo.vegetariano@libero.it

http://www.circolovegetarianocalcata.it/paolo-darpini/ 

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Racconto sull’inconscio  ispirato alla Luna dei Tarocchi:
Un granchio percorreva di traverso il fondo di uno stagno.
Obiezione:i granchi sono animali di acqua salata o acqua dolce corrente e non sono presenti negli stagni, dove l’acqua è ferma.
Avete ragione anche voi. Però devo dirvi una cosa: se volete stare a sentire questa storia e vedere come va a finire, vi do un consiglio: considerate che la vita a volte è…come dire, un po’ strana, un po’ imprevedibile…dispettosa quasi nel riuscire a cogliere di sorpresa la nostra mente sicura di sé con dei fatti che non riusciamo a spiegare. Come a dire: “Ciccio, non t’allargare”.
A posto? Posso continuare? Grazie.
Dunque, dicevo: un granchio percorreva il fondo di uno stagno camminando di traverso, come fanno loro.Il perché, non sono mai riuscito a capirlo.In ogni caso il granchio, non essendo molto razionale,si pregia di avere uno stile tutto suo, e continua a camminare così; e lo fa anche con una certa determinazione, come se volesse lanciare una moda, sebbene a noi razionali possa sembrare un gran spreco di energie.
Il granchio era un po’ sentimentale, come molti suoi compagni crostacei, che cercano di darcela a bere con il loro aspetto un po’ carente dal lato estetico e l’atteggiamento scostante. Tutto un bluff, poiché hanno un cuore tenero.

Comunque sia, questo granchio in particolare era molto ma molto sentimentale, e gli piaceva la luna. Una bella notte si era affacciato come sua consuetudine sulla superficie dello stagno ad ammirare l’astro d’argento, e vide due nuovi inquilini sulla scena di questa storia: due cani, uno celeste e l’altro normale. Normale….si fa per dire, perché cosa c’è di normale in una storia assurda come questa?
In ogni caso lui, un po’ scontroso da vero crostaceo, e anche un po’urtato dal fatto di non essere l’unico a condividere un rapporto con la luna, disse loro: “E voi che ci fate qua?”
I due si guardarono in cagnesco (in effetti è l’unico modo che i cani hanno di guardare, poveretti) e per poco non sbottano in una risata. Ma quello color carne, il più pragmatico dei due, disse:
“Tu, piuttosto, che ci fai qua! Non sarà mica solo tua questa carta dei Tarocchi, no?”
“Ma io sono qui per ammirare la Luna!”
“Aridàie! E che, è solo tua la luna?”
Il granchio restò interdetto. Non si aspettava una dialettica così serrata da dei cani. Immusonito, si immerse per meditare una risposta come si doveva.
Intanto i cani si divertivano un sacco a leccare tutte le goccioline di saggezza che la luna lasciava cadere, birichina e tentatrice: forse era per questo che erano così preparati dal punto di vista del confronto delle idee.     Ma ci siamo dimenticati un particolare, che forse ha la sua importanza: sullo sfondo, una a destra e una a sinistra, stavano due torri di guardia. Una a destra con i merli serrati, quella di sinistra con i merli aperti. Che cosa custodivano, a cosa facevano la guardia?  A tesori nascosti nella profondità dell’io,a fiori che a volte aprono la corolla per respirare un po’ di luce e a volte invece si richiudono a riccio, proprio come quel famoso granchio, per difendere gelosamente l’ultimo baluardo del sé.

E la Luna?
Beh,  lei…se ne stava lì a guardare tutta questa scena complessa,e non se la capisse veramente…o faceva finta di non capire. Ma sono certo che se la godeva, perché continuava  a risplendere sorniona.
E ad accarezzare maternamente, con sguardo dolce e compassionevole, tutte le bizzarre manifestazioni dell’io.

Simone Sutra –   Info sui testi di  Simone Sutra:  itdavol@tin.it

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