“Il gioco del potere…” Viaggio fra Eurasia ed America sulla carovana nomade della geopolitica economica – Vincitori e vinti.. a turno!
Alla fiera dell’Est, per due soldi, un topolino mio padre comprò. E venne il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla fiera dell’Est, per due soldi un topolino mio padre comprò.
E venne il cane che morse il gatto che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
E infine il Signore, sull’angelo della morte, sul macellaio che uccise il toro, che bevve l’acqua, che spense il fuoco, che bruciò il bastone, che picchiò il cane, che morse il gatto, che si mangiò il topo che al mercato mio padre comprò.
Alla fiera dell’Est per due soldi, un topolino mio padre comprò.
La canzone sarebbe molto più lunga ma meglio farla in breve: la Storia si ripete e la sete di potere si avverte nel deserto come nelle grandi città piene di asfalto e smog.
E alla fiera dell’Est il topolino, prima di venir mangiato dal gatto europeo, è stato schiacciato dal pugno chiuso al grido di “Tavarisch”, ovvero “amico”, come si legge nel vocabolario russo- italiano, oppure “compagno”, come si legge nel vocabolario russo- staliniano.
Perché, dunque, accusare gli ameri-cani se hanno spento il fuoco che bruciò il bastone che picchiò il cane? Perché permettere di far colpire i propri simili? E poi si sa, tra cani non ci si mozzica, anzi si fa branco! E di certo non ci si limita a ringhiare per difendere il territorio minacciato da un altro branco.
E vinca il migliore! Azzanna, mozzica, lotta, uccidi, e vinci il premio in palio: uccidi la democrazia come meglio ti riesce, così domini anche sugli altri, su tutti gli altri.
Nell’altra metà della mela, cosa succedeva? C’era forse un bruco, infiltrato dal KGB, oppure uno Tsurugi che tagliava a spicchi la strada al nemico perché non gli impedisse di espandersi nelle proprie zone strategiche?
No, forse dentro l’altra metà della mela c’era una “bandiera rossa” a cinque stelle.
Forse c’era una falce con un martello.
Forse un colbacco fatto con la pelle di volpi poco scaltre e poco veloci,scuoiate e cucite su misura per scaldare le tante “teste di legno” che eseguivano ordini mentre si ingozzavano di cibi a base di panna acida e innaffiati da abbondante vodka. A quanto pare di quella buona, ma non tanto buona da riuscire a dissetare i connazionali di Anna Karenina sempre alla ricerca di bevande dissetanti, e forse anche inebrianti.
Di sicuro c’erano migliaia di vite umane che valevano molto poco rispetto a quell’impellente bisogno di dissetarsi alla fontana dello strapotere dalla quale sgorga acqua inquinata. E si sa, bere acqua non potabile crea danni irreversibili all’organismo. Può portare anche alla morte, ma quanto possono valere vite umane rispetto al potere?
La prima guerra sino-giapponese del 1894 è figlia delle mire espansionistiche di Tokyo e Pechino, indirizzate verso la Corea. A quanto pare, è sempre la stessa Corea che è stata il triste teatro del conflitto scoppiato nel 1950. Conflitto poco e male conosciuto dai contemporanei d’allora, perché si era di recente conclusa la tragedia immane della seconda guerra mondiale e l’antipasto della guerra fredda non andava a nessuno.
Il gatto europeo era troppo sazio per muoversi, ma gli ameri-cani erano già pronti ad arrostire i loro hamburger, da proporre come menu alternativo al salmone e panna acida, e poter scegliere cosa mangiare è un gran bel lusso che dovrebbe poter essere concesso a tutti.
Mentre i “figli dei fiori” appena seminati attendevano la primavera per sbocciare,c’era chi in Corea moriva per mano di Mao e Stalin, di Truman e Mac Arthur.
Nei loro cannoni non c’erano fiori perché non dissetano. Nei loro cannoni c’era tutta la violenza, il rancore, l’odio e la rabbia che scoppia all’improvviso, quando si è assetati.
Gli ameri-cani sono feroci cani da combattimento, non gradiscono cibarsi né di riso alla cantonese né di salmone e preferiscono dissetarsi con birra schiumosa e ghiacciata, servita alla spina, come vuole la tradizione.
La vodka la lasciano bere ai “compagni” perché si sa, tra cani non ci si mozzica. Tra cani si fa branco, e tra “compagni” ci si spartisce la merenda.
Grazie alla logica del “potere”,che fa venire tanta sete, Mao e Stalin sono riusciti a far marciare ordinatamente il loro branco “dalla Muraglia agli Urali”.
Macabra marcia che avrà fatto rivoltare Russeau, Voltaire e Tocqueville nei loro rispettivi sepolcri, innumerevoli volte. Quante e quante volte,avranno assistito disgustati, ai troppi sfregi che la demos-cratia ha subito a causa di questa “arsura” che non si spegne mai!
E la “via della seta” che ha da sempre unito l’Oriente all’Occidente, rendendo fertili gli scambi commerciali, è stata all’improvviso intasata da un traffico altamente inquinante.
Ci si spartisce i danni causati dall’avvelenamento, ci si spartisce il territorio ed anche le vittime.
La prima è la democrazia, e tutte le altre sono vite umane. E la Storia dimostra che l’una e le altre contano poco, davvero molto poco quando c’è tanta, troppa sete.
Angela Braghin