“Terre di frontiera, ove si scava il basalto…” – Fra Nepi e Mazzano Romano, fra Tuscia viterbese e Tuscia romana.. in Via dei Selci Scuri
Il confine, si sa, è sempre un po’ terra di nessuno, ci si trovano contrabbandieri, masnadieri, briganti… Nel confine fra Israele e l’Egitto, ad esempio, scavano tunnel sotto il deserto per esportare armi e guerriglieri, viveri e beni di conforto… Al confine fra Nepi e Mazzano invece scavano il basalto… Sì proprio il basalto, lo conoscete? Ricordate i “sampietrini” i famosi cubetti di basalto che tutti abbiamo ammirato nell’omonima piazza? Le strade dei romani che hanno unito tutto il mondo antico erano costruite con blocchi di basalto… una volta si scavava e si lavorava a mano… od in tempi più recenti aiutandosi con le mine, gli artigiani che sapevano lavorare il basalto erano ricercati e pure riveriti per l’utilità sociale da loro rivestita… poi sopraggiunse l’asfalto e tutto cambiò… Eppure c’è ancora chi usa il basalto soprattutto in edilizia o per opere di decoro ai giardini. Ma ormai non si lavora più a mano… ovviamente l’estrazione è meccanizzata.
E dove lo scavano ’sto basalto per abbellire le ville dei neo ricchi?
Al confine, al confine, in prossimità delle urbanizzazioni selvagge periferiche, a ridosso della capitale…. nella via dei Selci Scuri…
Proprio oggi ho ricevuto una segnalazione su questa attività di escavazione che si svolge vicino Calcata, nei pressi del parco del Treja.
“Ciao Paolo, mi capita di leggere con molto piacere le considerazioni tue e di altri lettori sul tuo blog e lo trovo veramente una bella e viva iniziativa, volevo anche nel mio piccolo partecipare segnalando una “anomalia” dal normale scorrere della vita nei nostri quieti ambienti. Vorrei comunicarti che da non molto tempo verso Mazzano Romano proprio dalla parte opposta della provinciale rispetto alla uscita per le cascate di Monte Gelato ha aperto una cava di basalto che oltre ad avere “aperto” la collina in un modo indegno, andando a deturpare una zona che io credevo fosse di rispetto visto che confina col Parco, crea una successione di mezzi pesanti sovraccaricati di basalto estratto dalla stessa, non mi sono soffermato ma credo che l’estrazione abbia anche un impatto acustico notevole. Ti volevo chiedere se ne sai qualcosa… non credo che tale attività sia stata aperta da molto, chissà se avranno tutte le autorizzazioni del caso? Comunque mi pare una attività di forte incidenza ambientale e che si nota bene anche dalla provinciale, al confine fra Nepi e Mazzano, volgendo la testa verso sinistra …. naturalmente!”
Beh, bisognerebbe chiedere alla Regione Lazio che rilascia le licenze minerarie se per caso ne sanno qualcosa, o forse -visto che l’appartenenza del luogo menzionato è incerta- bisognerebbe indagare presso la Provincia di Roma o quella di Viterbo, presso il comune di Mazzano o di Nepi… Voi che ne dite?
Paolo D’Arpini