“Aeroporto di Viterbo, Ciampino e Regione Lazio…” – Le dichiarazioni dell’assessore alla devastazione ambientale Filiberto Zaratti
Lettera ricevuta.
L’assessore alla devastazione ambientale della Regione Lazio, tal Zaratti Filiberto, intervenendo alla presentazione a Ciampino dei risultati di uno studio che dimostrano l’intollerabilità dell’inquinamento prodotto dall’aeroporto, non trova di meglio che sostenere – secondo quanto riferiscono le cronache – di “accelerare lo spostamento dei voli sull’aeroporto di Viterbo”.
Ovviamente qualunque persona ragionevole proporrebbe di ridurre subito i voli. L’assessore alla devastazione ambientale della Regione Lazio invece propone di spostarli a Viterbo, “ciampinizzando” anche Viterbo. L’assessore alla devastazione ambientale della Regione Lazio commette due squallide soperchierie in una volta sola.
La prima, ingannando i cittadini di Ciampino: poiché i voli da Ciampino a Viterbo non potranno essere spostati ne’ oggi ne’ mai giacché il mega-aeroporto a Viterbo è illegale ed irrealizzabile (e senza mega-aeroporto il trasferimento dei voli e’ ovviamente impossibile). Cosicché proporre di risolvere il disastro sanitario e ambientale di Ciampino spostando i voli a Viterbo significa non risolverlo affatto. L’unica vera soluzione e’ la riduzione drastica e immediata dei voli.
La seconda, favoreggiando la lobby di estrema destra speculativa e devastatrice, avvelenatrice e corruttrice, che sta cercando in tutti i modi di realizzare l’illegale e insensato mega-aeroporto a Viterbo: un’opera che, ripetiamolo una volta di più, avrebbe come immediate conseguenze:
a) lo scempio dell’area del Bulicame e dei beni ambientali e culturali che vi si trovano;
b) la devastazione dell’agricoltura della zona circostante;
c) l’impedimento alla valorizzazione terapeutica e sociale delle risorse termali;
d) un pesantissimo inquinamento chimico, acustico ed elettromagnetico che sarà di grave nocumento per la salute e la qualità della vita della popolazione locale (l’area é peraltro nei pressi di popolosi quartieri della città);
e) il collasso della rete infrastrutturale dell’Alto Lazio, territorio già gravato da pesanti servitù;
f) uno sperpero colossale di soldi pubblici; g) una flagrante violazione di leggi italiane ed europee e dei vincoli di salvaguardia presenti nel territorio.
Beppe Sini da Viterbo