“Lettera anonima o scrittura autografa?” – Cosa vuole significare…? Forse una successione di parole inutili messe in fila, forse un desiderio di uscir fuori dallo schermo e toccare con mano la realtà…
Non lo so neanche io, e poco e male avrei da rispondere e dovrei tirare fuori dal cilindro un coniglio bianco e vispo, oppure parole “sconclusionate” che non servirebbero comunque… a dire la “verità”… a tirare fuori “frammenti” di cuore e lascerebbero solo che la fitta nebbia della ragione offuschi il Sentiero dell’Anima…..
Ho letto gli articoli che hai pubblicato, compreso quello sulla giornata contro l’Aids….
Poi, ho letto la mail che mi ha scritto Antonia, e le ho riportato l’incipit della canzone di De Gregori, “La donna cannone” che sto ascoltando anche in “questo momento”…. Già….
“Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle un giorno, giuro che lo farò, e oltre l’azzurro della tenda nell’azzurro io volerò….Quando la donna cannone d’oro e d’argento diventerà, senza passare per la stazione l’ultimo treno prenderà…. In faccia ai maligni e ai superbi il mio nome scintillerà, dalle porte della notte il giorno si bloccherà, un applauso del pubblico pagante lo sottolineerà e dalla bocca del cannone una canzone suonerà… E con le mani amore, per le mani ti prenderò, e senza dire parole nel mio cuore ti porterò…E non avrò paura se non sarò bella come dici tu… ma voleremo in cielo insieme in carne e ossa, non torneremo più….E senza fame e senza sete, e senza ali e senza rete, voleremo via….”
E tu… hai mai avuto paura di non esser bello come dico io? E dalle porte della tua notte il tuo giorno si è mai bloccato? E porterai il tuo amore nel tuo cuore, prendendolo per mano? E l’ultimo treno l’aspetti, l’hai perso o l’hai preso? E il tuo è un sorriso beffardo, un ghigno o una risata? E in faccia a chi? E ce l’hai il coraggio di buttarti senza rete? Più mi rendo conto di quanta “strada” stia facendo con te, più mi chiedo dove siano quelle mani, e quel cuore, e dove si prenda quell’ultimo treno……
Io non ti voglio più scrivere “di getto” non perché mi lascio sopraffare dalla mente, o perché temo per le tue lunghe nuotate, ma perché le abitudini vanno cambiate, altrimenti diventano vizi…(già…i vizi…) e perché ho capito che quel “fastidio” che era in me per te, era in te per me…..
I tuoi ricordi, i tuoi “giochi innocenti” i tuoi ruoli veri e improvvisati, la tua creatività emotiva, tu donna/giovane/vecchio e….bambino…..
Sì, la donna cannone è diventata d’oro e d’argento ma ancora non vola…. Non va oltre l’azzurro, quel “giorno” in cui buttare il cuore tra le stelle non è arrivato….
E penso…..a te, e penso alla “notte” di Antonia, e penso alla “malattia d’amore del sangue del mio sangue”…e la stanza si riempie di fumo, e la mente di parole…. vanesie, farneticanti, sconclusionate…. e stavolta non c’è nessun coniglio che può rubare le scene….. e nessuna luce, se non quella della luna, e dell’Anima, che non mi fa più pensare ma solo sentire…. Sentire tanto amore….. Perché nessuno si incammini “tutta sola sola verso un cielo nero nero”…… E con le mani ti prenderò, anche se non so dove portarti…. A sentire gli applausi del pubblico pagante…..
Anonima