Vegetarianesimo: “Fedeli alla verità intrinseca o fedeli ai dettami religiosi?” – Il tema dell’alimentazione umana, della macellazione, della morale sociale…. in chiave di spiritualità laica

Articolo Ufficiale per i lettori acculturati.

Nella Bibbia, testo sacro per gli Ebrei e per i Cristiani, si legge ne La Genesi un chiaro e perentorio comando: ” Non mangerai carne con la sua vita dentro, con il suo sangue….E sicuramente il sangue della tua vita richiederò: lo richiederò per mano di ogni bestia” (9:4). Il divieto posto agli uomini di non cibarsi della carne delle altre creature che popolano il Creato, perché ci sia rispetto per la vita e della vita, si trova anche nelle parole del profeta Isaia precisamente nei versetti 66:3,4.

Si legge infatti che ” Colui che uccide un bue pecca come chi uccide un uomo, chi sacrifica un agnello è un assassino. Ho parlato ma non MI hanno dato ascolto, hanno fatto ciò che è male ai Miei occhi e hanno preferito ciò che Mi dispiace”. Il Corano,testo sacro per i seguaci di Allah, ricorda ai fedeli, tramite le parole del Profeta Maometto che “Chi è buono verso le Creature di Dio è buono verso se stesso”. Nei testi sacri induisti, i Veda, si possono leggere infiniti richiami a non mangiare carne, perché “Si diventa degni della salvezza quando non si uccide alcun essere vivente”.

In sostanza, per gli Induisti, è necessario astenersi dall’ingerire carne di qualsiasi tipo perché nell’atto di cibarsi dell’altrui carne si crea un legame karmico con la violenza e la morte.

Lapidaria la sentenza: “Chi uccide gli animali non può provare piacere nel messaggio della verità assoluta”.  Il Buddhismo, l’Induismo, l’Ebraismo, l’Islamismo e il Cristianesimo contengono lo stesso messaggio di compassione e non-violenza e a nessuna di queste”fedi” è imputabile la non corretta applicazione e il non-rispetto dei loro messaggi da parte di coloro che si definiscono “fedeli”! Le parole del Buddha nel Dhammapada ricordano che “In futuro, alcuni sciocchi sosterranno che io ho dato il permesso di mangiare carne,e che io stesso ne ho mangiata, ma io non ho permesso a nessuno di mangiare carne, non lo permetterò ora, non lo permetterò in alcuna forma, in alcun modo e in alcun luogo. E’ incondizionatamente proibito a tutti”.

Eppure, i “fedeli” continuano a mangiare carne,cibandosi di violenza e morte, soprattutto per celebrare feste e ricorrenze importanti della “loro” religione. Ovvero ri-adattata, come meglio “credono” a loro personale “uso e consumo”. Infatti, se i “fedeli” si sforzassero ad essere meno ipocriti e più coerenti con il Dio al quale sostengono di credere, dovrebbero rispettare i precetti contenuti nei testi considerati “sacri”.

Nelle parole di Osho è pienamente comprensibile perché si richiede coerenza a un qualsiasi “fedele” quando sostiene che “Se un uomo non medita, se non cerca una crescita interiore,se non è alla ricerca del divino, qualsiasi cosa mangia va più che bene…Ma se inizi a meditare, il tuo ambiente interiore cambia,e in questo caso è consigliabile mutare l’alimentazione…Più sali verso l’alto e più dovrai lasciar cadere qualsiasi bagaglio inutile; solo così potrai volare. E il cibo non-vegetariano non è altro che questo: un peso inutile”.

Ma a quanto pare, per i ”fedeli”, incoerenti con il loro “credo” ma coerenti con il Dio che si sono scelti, non c’è alcun problema se si fanno “strappi alla regola”! L’importante è pentirsi e considerarsi purificati dall’onta del peccato, così potranno meglio additare gli altrui peccati, quelli degli “infedeli” che trasgrediscono i veri precetti perché non si battono il petto in chiesa ma si battono per togliere i crocifissi appesi ai muri.  E per non essere da meno, dato che tra le religioni monoteiste c’è un’esasperante gara per ottenere il primato tra “fedeli” i Musulmani, durante la “Festa del Sacrificio” (che si è svolta il 27 novembre) sgozzano un agnello, che ricorda l’obbedienza di Abramo, pronto a sacrificare suo figlio Isacco.

Certo, nella “macellazione rituale” l’animale non soffre.  Certo, la macellazione rituale prevede che si recida la vena del collo dell’agnello, del capretto o del vitello (a seconda della “festa” che si vuole celebrare) con un colpo secco mentre “l’assassino” è rivolto verso la Mecca. Così l’animale non soffre! Non bisogna fargli vedere il coltello e bisogna essere rapidi! (sempre perché così l’animale non soffre!)  E la stessa ritualità è seguita dagli Ebrei, perché le leggi della Torah proibiscono che venga procurata qualsiasi sofferenza a creature viventi, anzi è doveroso cercare di alleviarne le sofferenze. Fatta la “legge” trovato “l’inganno” dunque!  Certo, sgozziamo l’agnello così non soffrirà e sarà rispettata la “legge” e il “nostro Dio” non ci punirà.

Ma il Dio che vi ha generati, vi conosce, “uomini di fede” perché “Dio vide che la terra era corrotta” (Genesi, 6:12) ed è ipocrita la “macellazione rituale” come le vostre offerte e le vostre preghiere. E lo sono ancor di più le vostre lacrime, perché nella vostra patetica ipocrisia, dimenticate che “ll destino dei figli degli uomini è lo stesso di quello degli animali, perché sono destinati tutti alla stessa fine, poiché gli uni muoiono come gli altri. Sì, tutti hanno uno stesso respiro, uomini e animali. L’uomo non è dunque superiore all’animale, perché ogni corpo è vanità.” (Ecclesiaste, 3:19) 

Non è “colpa” di nessuna “religione” e di nessuna filosofia o “credo” di vita se la violenza continua a scorrere nelle vene di alcuni “fedeli” che ritengono di essere “impeccabili” perché seguono alla lettera quello che il “loro Dio” ha comandato loro di fare. Sono solo dei “zelanti esecutori”, gli stessi che sgozzano le proprie figlie perché vogliono “vivere all’occidentale” e sono gli stessi che pretendono che una donna viva dietro un pesante ed oscuro abito perché le sue forme allettanti non li “inducano in tentazione” per poi lapidarle, a buon bisogno, dopo averle violentate.

Il “male del mondo” non può e non deve essere attribuito ad una religione in particolare ma a tutti quei “fedeli” che ancora “credono” che basti “sciacquarsi” fino ai gomiti, o inginocchiarsi con la testa all’ingiù e il deretano all’insù oppure battersi il petto una volta a settimana perché siano “perdonati” i loro “peccati.”

La compassione che sta alla base di ogni “fede” va ricercata interiormente, e mangiare carne, dice Lev Tolstoi “è immorale perché presuppone un’azione contraria al sentimento morale, quella di uccidere. Uccidendo, l’uomo cancella in se stesso le più alte capacità spirituali, l’amore e la compassione per le altre creature.” Quindi, perché giustificare o preferire una religione all’altra? Sono le persone che fanno la differenza! Sono tutti quegli uomini e quelle donne “compassionevoli” che non si limitano a riti esteriori ma che nutrono compassione per se stessi e per tutte le altre creature del Creato, anche e soprattutto nei confronti di quei “fedeli” che lo sono solo a loro stessi.

Angela Braghin

…………………

Lettera Ufficiosa per i lettori affezionati.

Riporto dabbasso la recensione di un testo, da poco pubblicato, in cui si mette l’accento sul rispetto, da parte di tutte le “religioni” monoteiste sull’amore per il Creato e tutte le sue creature, e non per polemizzare ma solo per sottolineare che quello che ha rovinato il “cristianesimo” è stato renderlo “religione di Stato” e la figura di Gesù Cristo non centra nulla in tutto questo….(hanno messo in mezzo questo “povero Cristo” nei loro sporchi affari). Vorrei ricordare (e quando è stata pubblicata sul sito la “polemica” sulla figura di Cristo ho taciuto, come avrai notato..) che le “origini” vedono i seguaci di Cristo nel “partito” (fare parte di.. come oggi lo si intende) del nazareno ovvero erano come i zeloti, i farisei, e bla bla bla (ce ne erano molti, all’epoca..) solo che avevano seguito (e quindi si erano “votati” a lui..) il nazareno!

Se “attacchi” il Cristianesimo e il Cattolicesimo (attenzione ai termini, i teologi e gli storici potrebbero avere qualcosa da ri-dire…) in questo senso (”politico” e “mondano”) sono con te, ma attenzione al “famoso rovescio” (tu hai un enorme potere, quello della parola, che con facilità consente “strumentalizzazioni” dei pensieri…..) e a “vedere” verso un’unica possibile via (il bene e il male, il giusto e l’ingiusto, il bianco e il nero e inutile che continuo..) perché questo alla lunga porta ad una forma di “fanatismo” tale e quale alla “loro”!

Anche i musulmani e gli ebrei mangiano carne (eccome se se la magnano! C’è una pizzeria gestita da arabi, in cui fanno anche il “loro kebab” vicino casa, ci passo davanti quando passeggio con Bubu, e gli dico sempre “vedi amore di mamma, se fossimo stati in qualche paese musulmano sarebbe stata questa la fine che avresti fatto, a pezzi ti avrebbero fatto…” e infatti quando in Afghanistan c’era il regime dei Taliban non c’era un cane (nel senso animalesco del termine,perchè nel senso romanesco di “infami” era pieno di cani…) perché considerati “animali impuri” e comunque, nonostante il “regime più morbido” quando sono andata in Egitto c’erano gatti grossi e grassi ma di cani…ne ho visto solo uno, rognoso-malato- e smagrito….e quando gli ho parlato lui non ce la faceva neanche a stare in piedi e mi guardava con i suoi occhioni dolci e mi ha salutata movendo  leggermente la coda…che pena, ancora me lo ricordo…) e gli ebrei con la loro ipocrisia e le loro “pratiche” non vengono mai “sfiorati” da nessuna critica ma vorrei ricordare che “il fratello maggiore” (così sono stati definiti gli ebrei rispetto ai cristiani, dal “Santo Padre” satanasso come e più del “povero” Belzebù, braccio destro di Satana, perché quello sinistro spetta al Papa…) condanna come tutte le altre religioni monoteiste alcune “pratiche” come l’omosessualità ad esempio (ma ti rendi conto che la mia “incolumità fisica” a Luxor e Alessandria è stata garantita dai mitra? Lì ci sono gli “uomini di Mubarak” che garantiscono la “sicurezza” degli stranieri… E in “Terra Santa” ci vorrei andare, ma sono stata già avvisata su quello che “potrei e non potrei fare” e conoscendo il mio “caratteraccio” me la rischierei di brutto…..).

Quando avevo salito la scalinata del tempio di Hatshepsut, c’era il “guardiano del tempio” che controllava che i turisti non si inoltrassero nelle zone sotto restauro, quindi “inaccessibili”. Ad un certo punto mi sono sentita “vagamente” osservata: io…con la sigaretta, i pantaloni, con una scollatura vertiginosa, e soprattutto truccata e con la testa scoperta…Beh, quando mi sono voltata di scatto, lui (il “guardiano”) mi stava osservando…tra un misto di desiderio/disprezzo…e quando mi sono “permessa” di guardarlo negli occhi, ha fatto un gesto molto eloquente: ha cominciato ad accarezzare il “manico” della sciabola che aveva attaccata al fianco….E durante questa evocazione “fallico/aggressiva” io non ho abbassato lo sguardo…Non lo distolgo neanche davanti “il pericolo” perché abbassarlo in Terra, o innalzarlo in Cielo mi farebbe perdere il senso dell’”Infinito” nel quale IO SONO, e voglio restare! Quindi io guardo sempre “di fronte” a me, e questa la reputo “uguaglianza formale e sostanziale” e quindi, “rispetto” vero!

E, se un “giorno” questo mio “senso del disprezzo” dovesse portarmi verso “sentieri infidi” vorrà dire che ho vissuto per un “perché” e sarò “morta” con un “perché” e l’Infinito è, era e sarà “dentro me” (a differenza dei tanti/e “senza palle” che non servono neanche per addobbare “l’Albero della Vita”)

Angela Braghin

PS:  Se qualcuno si dovesse preoccupare per come te la caverai nel nuotare in quest’altro fiume, ti regalerò un paio di braccioli, sta tranquillo!

………

Documento aggiunto.

Il  vegetarianesimo e le religioni del mondo

“La filosofia dei Veda”, scrive il professor Steven Rosen nel suo illuminante libro “Il vegetarianesimo e le religioni del mondo” (Gruppo Futura), riconosce appieno agli animali la capacità di raggiungere stati di spiritualità elevata. Si tratta di una tradizione religiosa che non promuove soltanto il vegetarianesimo, ma anche l’uguaglianza spirituale di tutti gli esseri viventi. Il vegetarianesimo non è altro che la conferma di questa consapevolezza: tutti gli esseri viventi sono spiritualmente uguali”.Anche il Corano esalta la compassione e la misericordia di Allah — chiamato al-Raham, ovvero “l’infinitamente misericordioso” — nei confronti di tutti gli esseri da lui creati, senza eccezioni. Lo stesso profeta Maometto, che era vegetariano e amava gli animali, disse: “Chi è buono verso le creature di Dio è buono verso se stesso”.  Per quanto riguarda l’Ebraismo, nella Genesi l’alimentazione prescritta all’uomo è chiaramente vegetariana: “Ecco vi do ogni erba che produce seme e che è su tutta la terra e ogni albero in cui è il frutto che produce seme: saranno il vostro cibo” (1, 29). E ancora nella Genesi si legge: “Non dovreste mangiare la carne, con la sua vita, che è il sangue”.

E infatti, il popolo d’Israele si mantenne vegetariano per dieci generazioni, da Adamo a Noè. Dopo che il diluvio universale ebbe distrutto tutta la vegetazione, Dio diede al suo popolo il permesso temporaneo di mangiare carne. Poi, per ristabilire l’alimentazione vegetariana, quando gli israeliti lasciarono l’Egitto, Dio fece cadere su di loro la manna, un alimento vegetale adatto a nutrirli durante il loro duro viaggio. Ma poiché gli israeliti continuavano a chiedere con insistenza la carne, Dio gliela diede, insieme però ad una peste fatale che colpì tutti coloro che ne mangiarono.Per quanto riguarda il Nuovo Testamento, e quindi il Cristianesimo, l’insegnamento di Gesù Cristo è stato a tal punto censurato nelle numerose traduzioni e revisioni dei Vangeli che sono quasi sparite le tracce della sua compassione e del suo completo amore per tutte le creature viventi, che si esprimevano anche nel non mangiare carne di alcun tipo, in armonia con la tradizione degli Esseni.

Infatti, in un “Vangelo secondo Giovanni” tramandato dagli Esseni e dalle Chiese cristiane d’Oriente ma rifiutato dalla Chiesa ufficiale, Cristo è un profeta che insegna l’assoluta non-violenza nei confronti degli animali e vieta esplicitamente ai suoi discepoli di mangiare carne: “Mangiate tutto ciò che si trova sulla tavola di Dio: i frutti degli alberi, i grani e le erbe dei campi, il latte degli animali ed il miele delle api. Ogni altro alimento è opera di Satana e conduce ai peccati, alle malattie ed alla morte”.

I primi cristiani, infatti, erano rigorosamente vegetariani. E lo erano anche i vari Padri della Chiesa, come San Giovanni Crisostomo, San Girolamo, Tertulliano, San Benedetto, Clemente, Eusebio, Plinio e molti altri. Ma quando il Cristianesimo volle diventare la religione di Stato dell’Impero Romano, durante il concilio di Nicea vennero radicalmente alterati i documenti cristiani originali, per renderli accettabili all’imperatore Costantino, che alla carne non voleva rinunciare.Così, per convertirlo, i “correttori” nominati dalle autorità ecclesiastiche eliminarono dai vangeli qualsiasi riferimento al non mangiare carne: tradussero con il termine “carne”, per ben diciannove volte, il termine greco originale “cibo” e scelsero la versione “dei pani e dei pesci” a quella, contemporanea a Cristo, del miracolo della “moltiplicazione dei pani e della frutta” (va detto, comunque, che neanche i pesci della seconda versione dovevano essere veri e propri pesci, bensì frittelle di alghe molto comuni tra il popolo ebraico all’epoca).Pertanto, le persecuzioni dei cristiani proseguirono anche sotto Costantino, ma a subirle furono solo quelli che si ostinavano a non mangiare carne.In seguito, i santi cristiani sono stati in gran parte vegetariani. Basti pensare al più famoso di tutti, San Francesco, il quale, nel suo amore per tutte le creature viventi, si nutriva esclusivamente di pane, formaggio, verdure e acqua di fonte.

I commenti sono disabilitati.