Memoria di una trascorsa edizione della “Pasqua e Pasquetta in Pace Perfetta” festeggiata con una recita del Gruppo di Edoardo Torricella, e commento aggiunto sull’autoscrittura…. e sulla prossima Pasqua del 2010 con Sofia Minkova

Premessa.  Si avvicina il Natale e mi viene in mente la Pasqua, qualcuno potrebbe chiedersi “come mai st’avanzata così celere?”. Il fatto gli è che parlando una paio di giorni fa con Sofia Minkova, una pittrice che partecipa alla mostra de Il Sole Invitto, che si tiene come ogni anno a Calcata sul tema del Natale, mi son sentito dire “Ho preparato una ventina di quadri, tutti sulla vita di Gesù Cristo…”. Devo confessare che mi son sentito un po’ a disagio poiché lo spazio al Centro Visite è veramente risicato ed ho farfugliato qualcosa sulla riduzione necessaria delle opere  esposte… Poi mi è venuto in mente che veramente il tema del Natale comprende tutta la vita di Gesù, non solo la sua nascita. Così d’accordo con Laura Lucibello abbiamo pensato di proporre la personale di Sofia nel contesto della Fiera Arti Creative del 2010, che  combacerà con il periodo Pasquale…. Ecco che di conseguenza mi sono ricordato di un evento di una Pasqua trascorsa, in cui parimenti inserii una piece teatrale compiuta nei festeggiamenti della Pasqua e Pasquetta in Pace Perfetta…

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Calcata 1 aprile 2002 – Giardino del Circolo Vegetariano.
Interrompiamo la cattiva abitudine di festeggiare la Pasqua togliendo la
vita ad agnelli, capretti ed altri animali. L’appello animalista  vegetariano è
rivolto a tutti gli uomini di cuore, religiosi e non, che intendono
contribuire alla santificazione della Pasqua con nobiltà d’animo e
morigeratezza.

L’invito del Circolo vegetariano di Calcata, approvato dall’Enpa di Viterbo,
è quello di salvare qualche agnello o capretto  che i volenterosi
provvederanno ad acquistare per tenerlo in vita e non per mangiarlo. Chi
dispone di un terreno potrà tenerlo con sé  (l’agnello si affeziona
facilmente e da grande può essere utile a tener pulito il prato producendo
inoltre dell’ottimo concime naturale), chi invece non è in grado di
occuparsene potrà affidare la bestiola al Circolo vegetariano di Calcata che
la accoglierà vita natural durante.

Il giorno fissato per tale cerimonia è il 1 aprile di quest’anno, Pasquetta,
in cui assieme agli animali salvati ed a quelli già ospitati si potrà
assistere (alle ore 15.30) ad una molto speciale performance animalista
messa in scena nel giardino del Circolo dalla compagnia teatrale ‘Il Gruppo’
fondata e diretta da Edoardo Torricella.  Si tratta di uno scenico collage
di prosa e poesia dal titolo “Amici Animali”.  Poeti e narratori noti e meno
noti -da  La Fontaine ad alcuni autori  romaneschi e napoletani, da Ariosto a
Victor Hugo e altri- parleranno del mondo animale attraverso la viva voce,
la partecipazione e l’interpretazione degli attori, condotti dallo stesso
Edoardo Torricella.  “Il rapporto fra noi e gli altri animali -afferma il
regista- deve entrare in una dimensione di pacificazione ed alleanza se
veramente vogliamo che i conflitti e la violenza diminuiscano sul nostro
piccolo pianeta. In questo momento sarebbe importante, ad esempio, rivivere
la Pasqua Fiorita  degli Esseni”.

Gli attori Gianfranco Romeo, Rosamaria Scognamiglio, Donatella Magni,
Margherita Di Marco, Antonella Collia e Michele Stigliani, presentati dallo
stesso Torricella, saranno nel mondo magico di Calcata e della Valle del
Treja, luogo caro ad ecologisti ed artisti, che resiste nell’offrire ai
visitatori la sensazione di una “zona franca” per la natura, gli animali ed
i sensibili  umani.  Lo spettacolo è gratuito ma gli invitati sono pregati
di portare pan secco e granaglie per nutrire gli amici a quattro zampe
salvati dai mattatoi.

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Commento aggiunto.

Rileggendo questo resoconto storico, non so perché,  mi è venuta in mente anche  in mente un’altra storia, che non c’entra nulla con tutto ciò, una  storia che se mi spremo torna in superficie ma che se non mi spremo resta in un limbo del possibile. Quando si sta davanti ad un desk di un computer è la stessa cosa di quando si ha in mano una penna, in entrambi i casi si osserva lo scrivere.

Questo accade ogni volta che mi sono avvicinato allo scrivere. Autoscrittura potrei chiamarla, non si sa mai se quel che ne esce è una poesia, un refolo od un messaggio importante.

D’altronde chi può mai dire cosa sia veramente importante? Nemmeno noi stessi, giacché lo scritto che produciamo non è realmente nostro appartiene al dominio della mente. L’esasperazione di un pensatore sorge quando tenta di controllare i suoi pensieri ed i suoi scritti. Poi ci si potrebbe inserire
qualche storiella magari un aneddoto lontano di vita, aggiungi ed aggiungi ti ritrovi che non hai ancora detto quello che avresti voluto ma solo quello che ti capita di rileggere davanti agli occhi. Non è diverso dal mettersi di fronte ad un qualsiasi evento, osservandolo,  illudendoci di poterlo dirigere a nostro uso e consumo. Una pia illusione certo.

Paolo D’Arpini

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