“Kabuki, provocazione scenica del Giappone” – Teatro da guitti, teatro da parrocchia, teatro da VV.TT. … sì, ci siamo pure noi dentro…
Premessa.
Il teatro di strada dei guitti poverissimi era messo in scena da pochi attori che continuavano a cambiar abito e parte durante la recita… Proprio ieri o l’altro ieri Fiore, un’amica cappellaia di Calcata, allorché era andato a chiederle aiuto per accroccare un costume da sciantosa per una recita che stiamo mettendo in piedi (in cui io faccio due parti quella della sciantosa e quella di un generale dei pompieri), mi ha raccontato del teatro parrocchiale romano dei coniugi De Palma. In cui i due attori principali, una coppia di ottantenni e passa, recitavano persino i ruoli di Giulietta e Romeo. L’attor giovane aveva almeno 60 anni e qualche altro attore raccogliticcio stava nella stessa fascia d’età…. Fiore mi diceva che quel teatrino parrocchiale era sempre stracolmo e la gente faceva a botte per entrare, dice che ci andavano anche i giovani Pierpaolo Pasolini, Renato Zero e tanti altri. E che si sentiva vibrare il cuore e lo spirito assistendo a quelle recite magiche, aldilà di ogni concetto di credibilità e conformità…
Effettivamente debbo dire che il nostro teatrino ha le stesse caratteristiche. La media degli attori è sui cinquant’anni ed io che ne ho 65 debbo fare anche le parti da ragazzo, da donna (oltre che da vecchio) insomma qualsiasi cosa serva al risultato… Tempo fa lessi l’autobiografia di un attore giapponese (purtroppo ho dimenticato il nome) in cui egli narrava le peripezie vissute per compiere lo straziante destino dell’attore, le parti strane, le umiliazioni, la fame, la fatica, le scomodità, gli applausi, i fischi e tutte il resto.. mi sembrava di leggere la vita di un santo… Così oggi ricevendo questa lettera di Angelina, in cui mi racconta alcuni particolari sul teatro giapponese, mi sono ricordato di tutto ciò….
Paolo D’Arpini
Leggi altro articolo su questo tema: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/03/04/n%c2%b0-5-cronache-commenti-testimonianze-sul-circolo-vegetariano-il-teatro-del-vvtt-ieri-ed-oggi/
…….. lettera ricevuta……..
Paolo, sai che la classica rappresentazione teatrale giapponese è chiamata Kabuki e il significato di questo termine era quello di “provocazione” cioè si intendeva provocare (parliamo delle origini…) mettendo in “scena” anche esplicite allusioni sessuali, mentre oggi ci si limita a riassumerlo nella radice del nome, Ka che sta per canto, bu è ballo e ki conoscenza tecnica. Quindi si riassume tutto insieme e si inscena una recita che oltre a rispettare le origini (cioè provocare o essere una rappresentazione alternativa) prevede dei cambi d’abito repentini (che vengono agevolati dai “servi di scena” ed è una pratica chiamata bukkaeri) perché sotto quelli indossati, che si lasciano cadere, ce ne sono altri, a rappresentare il “cambio” (non solo nell’azione ma nel ruolo dell’attore) e io quando ero in Giappone (e non ero ancora sotto l’effetto di Saturno in Bilancia, e ancor meno della rinuncia…) ho beccato un canale della tivvù made in jap che trasmetteva una recita….
Beh, sono rimasta “incantata” mentre guardavo….(solo peccato che alla seconda scena, proprio quando l’attore sul palco apre il ventaglio mio fratello ha detto..”ma che è sta cosa allucinante?” e ha cambiato canale…).
Ricevevo tempo fa una “news letter” da un sito e le mail mi arrivavano in un vecchio indirizzo che controllo poco, ho notato che hanno cambiato parecchio, adesso è davvero bello (www.pomodorozen.com ) con immagini che ho trovato stupende e tanti “pensieri e parole” e anche se sono gli “stessi di sempre” è sempre bello leggerli e leggerne di nuovi…..
Angela Braghin