Laura Lucibello che scrive e Paolo D’Arpini che legge: “….personaggi in cerca di una storia vera perduti in un fiume di parole in piena…“
Caro Paolo, questa è una “sfida”, voglio vedere se riuscirai a pubblicare per intero questo mio scritto, senza censure.
Solo ieri sera tardi sono riuscita a leggere per intero il Giornaletto di Saul.
http://saul-arpino.blogspot.com/2009/11/il-giornaletto-di-saul-del-14-novembre.html
E’ dalle 4 del mattino che sono sveglia e sorgono emozioni e pensieri (….. e medito ?). Ma come al solito i pensieri che nella mente erano articolati da un filo conduttore, ora non so se riuscirò a scrivere e renderne il senso vero.
A pranzo mi avevi raccontato di Antonella, ma non mi avevi detto di essere stato così “tagliente?” con Angelina. Non so cosa ti abbia fatto, so solo che non mi trovo d’accordo quando scrivi “L’unica cosa che mi infastidisce è la ritrosia a mostrare quel che realmente siamo, la privatezza nell’esprimere qualcosa che indirizziamo ad un recipiente specifico (un amore direzionale lo definirei), questo atteggiamento fa sì che ci siano delle cose che possano esser dette a Tizio ma non a Caio, ….”, generalizzando e rendendo a senso unico, quindi, come a volte fai tu, una verità che è per te, e non “accettando” che per altri possa essere diverso. Ritorcendoti così addosso il concetto “… rimanere arroccati nelle proprie posizioni egoiche”. Forse è un gioco sottile da scimmie?
Proprio ieri stranamente ti avevo detto, ma non so neanche se te lo ricordi, che ci son cose intime che io stessa non ho mai detto a nessuno, forse perché sono lame taglienti ancora conficcate nell’anima? E che non se ne andranno mai e che in qualche modo condizionano l’andare ? non reputo però il non renderle palesi agli altri una questione di intelligenza limitata o ritrosia a mostrare quel che si è. Ognuno ha un suo personale percorso, che a volte purtroppo incide troppo prepotentemente ed in modo alterato nelle forme esteriori (almeno questo è per la mia persona) facendo si che ciò modifichi la visione che gli altri si fanno di te. Considerando in più che si può essere più o meno intelligenti, più o meno sensibili ed attenti, più o meno spirituali, ma, dovendo vivere in un tempo contingente dentro un corpo, sempre uomini e donne restiamo (lo hai detto anche tu “… sono un santo, ma sono anche un uomo ….”). Quindi cos’è che in fondo, in qualche modo, non indirizziamo, tutti, in un recipiente specifico, un amore direzionale, le nostre azioni e pensieri?
L’altra cosa che mi ha colpita è quanto Caterina scrive “..Madonna, quella cosa di Angelina, sarà scritta per tutti, ma io la “sento” scritta per me! ”
E’ proprio strano come ognuno di noi legga quel che vuole leggere per se stesso.
Non mi escludo, e ti racconterò qualcosa che ho tenuto fino ad oggi per me.
La prima volta che siamo andati a casa di Luisa era l’8 marzo. Sulla stradina c’erano due alberi secolari, ho avuto una emozione fortissima nel vederli stagliati nel crepuscolo con un cielo aranciato dietro ed ho esclamato “che belli!” ma dentro di me era sorta un’immagine “che strano sembriamo Paolo ed io, due alberi perfettamente uguali intrecciati con i rami in alto ma divisi sullo stesso sentiero”.
Siamo tornati ancora una volta da Luisa a settembre passando attraverso quegli stessi alberi, ma vedendoli mi si è stretto il cuore ed il pensiero è stato “che strano ora, così pieni di fronde, mi sembrano distanti, uno è più avanti, più pieno, l’altro è poco indietro, quasi nascosto”.
Ripensando a tutto ciò, ora mi son trovata improvvisamente a realizzare che “la vera unione di questi due alberi sta in ciò che non appare ad occhio umano (a meno che non venga scoperchiato) perché si trova nelle loro radici, che intrecciate affondano verso il cuore della terra”.
Sempre nella mia meditazione mattutina, pensavo a quanto caos, scompiglio e pensieri può provocare un viaggio (Giappone). Pensa, quando sono tornata, per la prima volta mia madre mi è corsa incontro e mi ha abbracciata dicendomi “Quanto mi sei mancata! tu sei diversa dalle tue sorelle, sei diversa dagli altri” eppure è 55 anni che mi conosce, non sono mai cambiata, sono sempre io, e ci sono state circostanze in cui siamo state separate per periodi ben più lunghi. Mi ha lasciata attonita!
Tu scrivi ancora ad Angelina ” ….. ci siano delle cose che possano esser dette a Tizio ma non a Caio….”. A volte ci sono cose intime e personali che non si dicono o si dicono in un particolare momento e soprattutto se ci si rende conto che possono essere d’aiuto a chi ti sta di fronte.
Un giorno è venuta Rosalia a casa mia, era più logico venisse da te visto che vi conoscete da più tempo, con la scusa di portarmi i quadri per la mostra di Roma, in realtà aveva bisogno di parlare, di sollevarsi da quella sottile depressione che le prende ogni tanto e che altera la visuale della vita. Abbiamo parlato di molte cose, fra le altre, con le lacrime agli occhi per il dolore che quel racconto ancora suscitava e di cui non avevo mai fatto cenno con alcuno, le raccontai l’ultimo atto di una storia infinita di quando mio padre mi disse “ho fatto diventare pazza tua madre, ci riuscirò anche con te”, prima che me ne andassi definitivamente di casa a 20 anni.
In quel momento Rosalia aveva bisogno delle mie lacrime, del mio dolore, mi ha guardata e mi ha detto la cosa più bella che ci si possa sentir dire nella vita: “grazie di esistere!”
Quanto coraggio ci vuole per fare outing? sembra uno scoglio/i impossibile da superare. La vita prima o poi te lo mette davanti quando meno te lo aspetti e devi provarci o soccombere. Se riesci, seppur malconcio, a superarlo, ti accorgerai che ti accadono le cose più belle, più vere.
Ma ….. c’è un ma.
Per riuscire c’è sempre bisogno dell’amore.
Ed io ti ringrazio Paolo per essere riuscito (forse ancora non del tutto) attraverso il tuo grande amore a farmi capire che non dobbiamo sottrarci, perché ognuno di noi è uno specchietto nell’universo nel quale altri si possono riflettere e comprendere …. e che non possiamo far male agli altri senza far male a noi stessi.
P.S. Esistono 3 tipi di sogni: ispirati, eterici e cerebrali. Non ti rallegrare (o preoccupare?) non so se effettivamente la data del 2010 è quella probabile, ma lo saprai perché prima ci sarà la pubblicazione del tuo libro, poi la dipartita dell’anima dal mio corpo, e quindi poi potrai lasciare anche tu il corpo.
Fin qui si può pubblicare …….. Laura Lucibello