Sprazzi e schizzi di letizia affettuosa e gentile nei risvolti della vita quotidiana, ascoltando il silenzio interiore.. (con pensiero di Jiddu Khrishnamurti)
Sono appena andata a ritirare i tuoi pantaloni allargati, ricordi che ti avevo detto che mi ero trovata davanti una signora acida e scostante? E invece oggi è stata di una gentilezza incredibile, mi ha trattenuto a chiacchierare e a fare considerazioni sul suo lavoro, sul mio, sull’utilità di entrambi e ha ricordato i tempi in cui i suoi genitori erano piccoli allevatori e agricoltori e di tutte le cose che c’erano da fare in un’azienda agricola e di che mani d’oro avesse suo padre, che sapeva fare un po’ di tutto e vivevano, appena finita la guerra, con poco, ma con tutto l’indispensabile…….. Però il veterinario, di tanto in tanto lo dovevano chiamare. Quindi non avrai bisogno di far benedire i pantaloni, ammesso che ti vadano bene come misure.
Oggi, comunque, non so com’è (o forse si), mi trovo ad aver a che fare con persone tutte gentili e disponibili, dall’allevatore a cui sono andata a verificare le procedure di controllo dell’alimentazione del bestiame, spiegandogli, gentilmente, cosa doveva fare, alla signora della CGIL dove sono andata per farmi ricalcolare l’ICI che devo pagare sull’appartamento dei miei ora che l’ho affittato (noi comuni mortali abbiamo a che fare anche con queste cose così “tristi” e “aride”), al signore straniero che nello stesso ufficio ho fatto passare per chiedere informazioni e che mi ha ringraziato con un bel sorriso, ecc. ecc.
Ho quasi finito con la marmellata di pomodori verdi, a me sembra venuta squisita, alla faccia della modestia, anche se sa parecchio di limone. Manca solo la bollitura dei vasi. In più, oggi, quando sono tornata a casa all’ora di pranzo, ho trovato sullo stuoino della porta condominiale, un pettirosso, piccolino ma già ben sviluppato, che stava fermo fermo, col capino reclinato e gli occhi semichiusi. Ho pensato : questo qui muore, ma lo tolgo da qui, almeno se ne muore in pace invece di passare tra le grinfie di uno dei miei micetti, che sono grandi cacciatori (ogni tanto trovo una tortora spennata). L’ho preso, lui non si è mosso e l’ho messo, in casa, dentro a una gabbia ormai da tanto vuota, dove tenevo un pappagallino. Sul fondo ho messo un panno perché sentisse più calore. E’ stato lì un’oretta, poi è tornata a casa Viola, l’ho mandata in giardino a cercare qualcosa di commestibile per lui, è tornata con un lombrico secco che lui ha disdegnato, ma piano piano si è “ringalluzzito” e l’abbiamo subito liberato. E’ volato sicuro sulla siepe del vicino. Bene. E’ il primo pettirosso che vedo quest’anno. Sono bellissimi sulla neve e qui quando viene, ne viene anche tanta. (C.R.)
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Il silenzio secondo Jiddu Khrishnamurti
Il silenzio ha molte qualità.
C’è il silenzio fra due rumori, il silenzio fra due note e il silenzio che si allarga nell’intervallo tra due pensieri.
C’è il singolare, quieto, pervadente silenzio che si diffonde in campagna alla sera; c’è il silenzio nel quale si ode il latrato di un cane in lontananza o il fischio di un treno che arranca per una ripida salita; il silenzio che regna in una casa quando tutti sono andati a letto e il suo particolare risalto quando ti svegli nel cuore della notte e ascolti un gufo gridare nella valle; e c’è il silenzio che precede le risposte della compagna del gufo. C’è il silenzio di una vecchia casa abbandonata, e il silenzio di una montagna. Il silenzio di due esseri umani quando hanno visto la stessa cosa, sentito la stessa cosa, e agito.
Quella notte, specialmente in quella valle remota con le antichissime colline e i macigni di forma singolare, il silenzio era reale come la parete che toccavi, e tu guardavi dalla finestra le stelle luccicanti. Non era un silenzio autoprodottosi; non era perché la terra fosse quieta e gli abitanti del villaggio fossero addormentati, ma venivano da ogni dove, dalle stelle…
C’è il silenzio della mente che non è mai toccata da alcun rumore, da alcun pensiero o dall’effimero vento dell’esperienza. Questo è il silenzio innocente e pertanto infinito. Quando c’è questo silenzio della mente da esso scaturisce l’azione e questa azione non è causa di confusione o infelicità.
La meditazione di una mente che sia totalmente in silenzio è la benedizione che l’uomo sempre cerca……….
La mente meditativa scorre in questo silenzio, e l’amore é la via di questa mente. In questo silenzio c’è la beatitudine e il riso.