“Dal Perù un progetto per realizzare un mondo migliore..” di Hernàn Huarache Mamani

“L’Amore non è una  professione…” (Saul Arpino)

Nel XXI secolo l’educazione ha bisogno di obiettivi chiari per insegnare ad amare se stessi e gli altri. Dovremmo renderci conto che i mali più grandi dell’umanità si verificano perché manca l’amore. L’uomo pacifico è quello che ha trovato l’armonia interiore amando se stesso e amando gli altri.

Tutta la conoscenza dovrebbe ruotare intorno all’amore perché esso è l’energia universale più grande e potente che permea e muove l’intero universo che siamo venuti a sperimentare.

Senza amore non c’è vita, c’è soltanto il vuoto, il caos, il disordine e la violenza.

Quando c’è amore, c’è magia, entriamo nel mondo della fantasia e dell’immaginazione, così possiamo attingere alla fonte della creatività. Bisognerebbe davvero offrire ai nostri figli un’educazione diversa da quella che abbiamo ricevuto noi.

Nei millenni e nei secoli scorsi la tradizione è servita a perpetuare l’insegnamento dell’amore, ma nell’era attuale della cibernetica, dove tutto cambia e muta a velocità impressionante, perfino la cellula familiare che serviva a espandere e sperimentare l’amore è stata smembrata. Occorrerebbe adottare un nuovo tipo d’insegnamento per amare.

Amare vuoi dire guarire. Vuoi dire dedizione. Vuoi dire ritrovare l’unità. Vuoi dire conoscere e soprattutto vuole dire essere semidei.

Senza amore l’essere umano continuerà a essere un bipede sulla terra. Potrà continuare a produrre macchine e a edificare città, potrà fare le costruzioni più grandiose, che soddisferanno la sua vanità, il suo orgoglio e il suo egoismo, ma in tal modo non rimarrà mai qualcosa di suo che vada al di là del tempo.

Sino a ora la nostra civiltà ha continuato il suo percorso tra lotte, guerre, schiavismo, sfruttamento e manipolazione. Siamo entrati in possesso di beni e servizi che ci permettono di risparmiare la forza muscolare, allungare il tempo e spostarci in qual-siasi luogo della terra.

Ma cosa abbiamo ottenuto? Siamo veramente felici?

Sembra che il destino dell’umanità sia di lavorare in modo accanito, con lo stress che ne consegue, e di vivere una vita che non è in realtà degna di essere chiamata tale.

In cambio di che?

Di una casa, una macchina, un po’ di quattrini in banca, una sicurezza?

Il senso del dovere, che è stato inculcato nella testa d’ogni persona, non serve a niente quando sopraggiunge l’ora della morte. A che serve aver fatto tanto e lavorato in modo esagerato, se non si è vissuta la vita?

È questa l’eredità che vogliamo lasciare ai nostri figli?

Spesso le persone anziane sulla soglia della morte dicono: “Se avessi quindici anni, ricomincerei in un modo diverso, farei tutto diversamente”.

Questa riflessione è stata lo spunto per far sorgere la prima Scuola della Vita e della Pace in Perù, in un piccolo paesino chiamato Pachacutek. Là, mattone dopo mattone, è stata costruita con tanto amore, da persone che ancora credono nell’amore, una scuola per i bambini.

Questa scuola è una sfida. Si propone di far compiere ai bambini un percorso educativo diverso da quello attuale.

In pedagogia si può educare con le regole, con la punizione e la paura, oppure con l’amore, la creatività e la fantasia.

Noi abbiamo scelto questa seconda via. Vogliamo far crescere uomini e donne che amino la vita al punto di viverla ogni giorno in modo totale e che, allo stesso tempo, non temano la morte.

Abbiamo pensato con fantasia, sognato un mondo migliore, un pianeta in cui la mano dell’uomo guidata dall’amore possa rendere la nostra terra un vero paradiso.

La dea dell’amore lo vuole. E noi che siamo i suoi devoti amanti la esaudiremo mettendo il nostro amore in ogni azione quotidiana. Ogni persona educata nell’amore potrà nel suo piccolo lavorare per creare un mondo migliore rispetto a quello attuale.

L’istruzione e l’educazione all’amore non dovrebbero mai essere un percorso in cui affidiamo ad altri i nostri figli per farli diventare delle pecore, ma, al contrario, dovrebbe essere il modo per renderli liberi e consapevoli che l’uomo per essere felice ha bisogno di vivere in armonia con se stesso e con la natura. La cosa più importante per i nostri figli è crescere in un clima di amore, tenerezza e soprattutto consapevolezza.

In questa prospettiva ideale devono svilupparsi le qualità umane della comprensione, della bontà e del perdono.

Cosicché lasciamo in eredità ai nostri figli e alle generazioni future l’idea che noi esseri umani sulla terra siamo fratelli e sorelle, guardiani degli animali, delle piante e della terra stessa, che viviamo sotto la protezione degli spiriti guardiani degli uomini e sotto la guida del divino, che ripartisce gli infiniti doni a tutti gli esseri viventi.

Che l’amore, la pace e la felicità siano con te, che hai scelto di educare e istruire con amore.

Hernàn Huarache Mamani

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