Anime fragili, memoria di Alda Merini rievocata dolcemente da Angela Braghin: “Alda era nata il 21 marzo…”
Ruba a qualcuno la tua forsennata stanchezza
o gemma che trapassi il suono
col tuo respiro l’ombra che sta ferma
di fronte ad un porto di paura
quel trascendere il mito
come se fosse forzatamente azzurro
o chi senza abbandono
che non sanno che il pianto dei poeti
è solo canto.
Canto rubato al vecchio del portone
rubato al remo del rematore
alla ruota dell’ultimo carro
o pianto di ginestra
dove fioriva l’amatore immoto dalle turbe angosciose di declino
io sono l’acqua che si genuflette
davanti alla montagna del tuo amore.
Alda Merini
…………….
Alda era nata il 21 marzo.
Era arrivata con la primavera, accompagnata dal risveglio della Natura e dei sensi.
Aveva deciso di incarnarsi proprio il giorno in cui il Sole esce dal misticismo del segno dei Pesci per risvegliarsi anche lui, battagliero e fiero, nel segno dell’Ariete.
“A me piacciono molto l’isolamento e la meditazione, prerogative che mi sembrano del segno dei Pesci; dell’Ariete ho, credo, una certa aggressività però mai fine a se stessa, sempre indirizzata a uno scopo, come quando in passato mi sono trovata a dover difendere con le unghie e con i denti le mie figlie dalle assistenti sociali che me le portavano via mentre io facevo dentro e fuori dal manicomio…”
Queste sue parole, tratte da una recente intervista, sono la fotografia che la sua “Anima fragile” le aveva scattato. In un “momento” intimo ed intenso, durante l’eterno dialogo interiore, Alda, parlando al ”proprio Sé” parlava a noi tutti, “Anime fragili”….
Il senso intimo dell’accoglienza materna si ritrova nei suoi pensieri: ” ….Ci tengo a dire che adoro i peccatori e adoro i santi che sono stati peccatori….”
Alda aveva una carezza da dare, un’emozione da regalare, un’indulgente preghiera da recitare… per noi tutti, “Anime fragili”….
Viveva nel passato, viveva nel futuro, viveva “un presente incerto”, Alda, in compagnia del marito che aveva abbandonato il corpo prima di lei, che continuava però a stare al suo fianco.
“Prima di staccarsi dal mondo le Anime ci impiegano un po’, si vede che mio marito non ce l’ha fatta del tutto ad andarsene….. Io credo alla reincarnazione, per esempio a me è capitato più volte di visitare dei luoghi come le ex prigioni del Castello Sforzesco di Milano e di vedere alcuni avvenimenti del passato che si sono svolti lì. E anch’io ero dentro a quelle immagini, come fosse un passato appartenuto anche a me…”
Alda si affidava ad altre “vie” ; quelle meno battute, nascoste ai più ma note a tutte le altre “Anime fragili” che non si accontentano di “esistere in Terra” ma avvertono la “spontanea nostalgia del Cielo” cui guardano fiduciosi ed eternamente innamorati.
Credeva sinceramente nel mistico simbolismo dei Tarocchi: “Ah! Come sono belli i Tarocchi! Io sono affascinata dai loro disegni, spesso me li faccio leggere, mi sono sempre piaciuti. Una volta ne avevo un mazzo anch’io….”
E così, la poetessa considerata una delle più importanti autrici del 900, si lasciava trascinare dalla corrente magica dell’intuito e dell’irrazionale, senza timore di esplorare un “mondo invisibile e parallelo” del quale non aveva bisogno di averne una chiara visione, le bastava ancora una volta l’intuito, quell’intuito che conoscono bene tutte le “Anime Fragili”
” …. Credo che sia inimmaginabile, la stasi non piace a nessuno… La stasi, l’inerzia, è nulla. E solo il moto è tutto.”
E hai deciso di andartene, Alda!
L’unico vero ringraziamento che noi “Anime Fragili” rimaste qui possiamo fare a te, è quello di riconoscerci nel tuo misticismo, nel tuo coraggio, nella tua libertà di donna e di poetessa.
Non ci hai lasciati soli, non ci hai abbandonato alle nostre fragilità!
Ci continui ad accompagnare sempre, in questo incessante e spontaneo movimento, in questa “realtà fatta da santi e peccatori” che continuano a fotografarsi ma che grazie ai tuoi “regali poetici” possono farlo senza maschere né trucchi. Grazie Alda, grazie “poetessa di tutte le Anime Fragili”.
Angela Braghin