Dialogo aperto fra te e me… fra io e tu… fra Laura e Paolo – Ma cosa sono tutti questi appellativi diversi, se non immagini nell’Uno?
Ante scriptum:
Brano di una lettera ricevuta e ritrasmessa: “…Ringrazia tantissimo Laura da parte mia! Ho avuto il piacere di conoscerla il primo maggio, quando venni a Calcata con l’amico Gabriele. Mi ha trasmesso l’idea di una donna molto forte e decisa, ma anche “temprata” a dovere dalle “tempeste” della vita! E comunque ti è vicina tanto… questo lo percepisco chiaramente. Stasera.. -e forse non è un caso- mi sono “regalata” la visione di un film che definisco “sublime”: Il conte di Essex. Con una non più giovanissima Bette Davis, nelle vesti di Elisabetta la Grande, che ama follemente il suo Essex, ma che alla fine, rinuncerà a lui, ridestando l’immagine storica di inflessibile sovrana, in nome della solenne “promessa” che la lega eternamente alla sua patria Inghilterra! Ecco… Laura mi fa pensare ad una sovrana come Elisabetta, dura, rigida…. e nello stesso tempo desiderosa di spogliarsi di un ruolo che, forse, è solo una maschera, ormai fuori tempo..”!
A.P.
…………….
… Come diceva una storiella zen letta pochi giorni fa “…può darsi..”
Comunque oggi è una giornata particolare in cui ognuno mi comunica qualcosa. Prima questa vostra mail….. mi sa che gatta ci cova, con Antonella ci siamo scambiate solo poche parole quel giorno …
Poi Michela -a cui avevo girato tutta la faccenda dei Faleriani- mi ha scritto. “Mi è partita la mail senza che avessi finito di scrivere che gente così, se non sono proprio necessari, è meglio che rimangano nel loro brodo. Assurdo! Fatti scivolare tutto questo addosso.”
Il mio capo mi telefona, all’improvviso è stanco del lavoro, e mi dice “mi raccomando lei è il bastone della mia vecchiaia”
Oggi è tornato mio figlio da Milano, sono arrivata un’ora prima in stazione e poichè c’è una bellissima libreria su tre piani mi sono infilata per dare un’occhiata e cercare una guida sul Giappone.
Stavo vagando fra i vari reparti cercando la targhetta “Turismo” quando passo attraverso il reparto magia esoterismo spiritualità ecc. poggiato di traverso c’era un libro con la copertina celeste e delle immagini sfocate di persone che attraversavano una porta verso un cielo di nuvole… mi chiamava e diceva prendimi in mano, l’ho fatto, ho letto il titolo “Liberi dal passato” come guarire dalle angosce del presente liberandosi dai traumi delle vite passate – di Denise Linn – ho pensato “toh e io che pensavo ai traumi della presente vita, invece bisogna scavare nei secoli e cercare di ricordare chi siamo stati e cosa abbiamo fatto” (!?).
Stavo per riporre il libro, in fondo io non credo veramente a queste cose, sono un essere raziocinante, ma lui mi diceva “non farlo, comprami”. Forse suggestionata dal commento di Antonella l’ho preso e presto mi accingerò a leggerlo e soprattutto a rispondere alle domande che chiede vengano poste a se stessi.
E in tutto questo io continuo a dirmi “… può darsi …..”
Laura
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… fai benissimo a dirti “può darsi”, tanto ogni cosa che avviene avviene nel sogno. Spesso diciamo che la vita è un sogno e siamo quasi disposti a credere che sia vero ma non prendiamo mai in considerazione il fatto che noi stessi siamo sogno, non siamo diversi dalle immagini sognate. E sai perché non riusciamo a negare la nostra esistenza…?
Dipende tutto da quell’inconfondibile ed innegabile senso di “presenza” che ci dice “io sono”… Ecco l’io sono è la base di ogni altro pensiero e di ogni altra vicenda successiva in cui quell’”io sono” resta coinvolto… affermando “io sono questo, io sono quello, io voglio questo, io voglio quello, etc.”
Che meraviglioso miracolo è mai questo?
Te la ricordi quella bellissima poesia sul blog di Saul Arpino “Come è potuto accadere…” ?
Questa storiella che mi hai raccontato oggi è una bella storiella.
In ogni caso prima di uscire fuori dal sogno dobbiamo analizzare al meglio il nostro sogno… e perché no… magari “intrufolandosi” nei meandri di un ipotetico passato, quello di vite anteriori o di esistenze diverse vissute come nostri avi, animali, piante, amebe, minerali, acqua, fuoco, aria, vuoto… sì arriviamo sino al vuoto. Cos’eri prima di nascere, prima di questo concetto “io sono”?
Prima di cominciare una catena di vite ci sarà stata una prima vita che tutte le precede… chi eri tu in quella vita? Era una vita? Oppure cosa?
Divertiti un po’….
Una verità l’ha scritta Antonella: “Io sono te e tu sei me…interno ed esterno…” (ma non nel senso che esistono molti sé… la coscienza ovviamente è solo una.
Mi sa che troverai la tua lettera e questi pensieri in qualcuno di quei blog… Buonanotte, cara Laura.
Paolo
P.S. ci sono una quantità di immagini concrete, della vita quotidiana, del nostro incedere negli eventi, che premono alla porta della mente e vorrebbero apparire… ma le tengo a bada… per ora!