Crop circles ed archeologia – In Inghilterra succede di tutto…. “Così non parlò… Giorgio Bongiovanni”
Da un sacco di tempo, da quando assistetti ad una proiezione di un documentario sui “Crop Circles” si accese in me la curiosità di conoscere qualcosa di più sull’argomento. Andai persino a visitare il veggente stimmatizzato Giorgio Bongiovanni, che ha un centro di ricerca nelle Marche. Sant’Elpidio a Mare, mi pare si chiamasse il paese, dove restai in un campeggio, assieme all’amica Lidia Bonura, per almeno una settimana. Leggendo libri e giornali sugli UFO, sulle visioni paradisiache, sui segreti di Fatima ed altro ancora e visitando spesso, a pranzo e cena, il centro di ricerca, dove era anche la redazione di una rivista sugli extraterrestri: “Non siamo soli”. Purtroppo Bongiovanni era assente, sempre impegnato in conferenze all’estero e simili attività. Perciò non potei stabilire nessuna verità su questi “Crop Circles”. Successivamente ne parlai con varie persone che dicono di averli visti personalmente e mi hanno confermato che tali fenomeni sono reali, sia pur inspiegabili!
Ultimamente ho smesso d’interessarmi di certe faccende, preferendo occuparmi delle contingenze quotidiane, o dell’analisi del mio stato di coscienza qui ed ora. Non voglio dire che altre vite non possono esistere sulla faccia del pianeta o nell’Universo… anzi, son convinto che esistano, ma “ognuno per sé e Dio per tutti” come dice il proverbio….
In effetti nella tradizione indiana si fa riferimento a diverse sfere di esistenza, ci sono esseri viventi per ogni elemento: Etere (Dei), Aria (enti sottili), Fuoco (geni), Acqua (creature fluide), Terra (vita organica in generale). Insomma da qualche parte, in qualche altra dimensione o stato vitale esistono più manifestazioni viventi… ed inoltre -sempre secondo la tradizione indiana ora convalidata dagli scienziati- persino la Terra, il pianeta terra, è un essere vivo e cosciente…. e questo tra l’altro potrebbe spiegare l’apparizione sulla sua superficie dei miracolosi “crop circles”.
Beh, oggi mi son divertito a leggere che un gruppo di ricercatori, indagando nel futuribile… dei Cerchi nel Grano, hanno invece trovato un reperto archeologico di assolutà consistenza fisica e storica…
Ma va? Propio così miei cari, leggete qui dabbasso:
“Seguono i cerchi nel grano (crop circles) e trovano una necropoli antichissima, in una località presso Stonehenge, che era stata esplorata minuziosamente …”
Nella campagna inglese è stato scoperto un sito di era megalitica più antico di Stonehenge, in un frangente singolare: seguendo una serie di cerchi nel grano (i famosi crop circle) una ricercatrice britannica, Helen Wickstead, responsabile del Damerham Archaeology Project, dell’Università Kingston di Londra è giunta ad un sito finora ignorato. “Come il sito sia rimasto nascosto all’occhio umano per tutto questo tempo, resta un mistero” ha affermato l’archeologa, confermata dal collega Joshua Pollard. La regione infatti è stata esplorata in lungo e in largo, per cercare elementi in grado di risolvere i misteri della vicina Stonehenge. E invece, quasi per caso, durante una perlustrazione aerea dell’English Heritage, l’agenzia governativa britannica per la preservazione storica del patrimonio, sono stati notati strani crop circle, i famosi cerchi nel grano. In realtà stavolta non c’è nessun goliardo universitario, ma si sarebbe trattato di interferenze nella crescita della vegetazione causate da strutture funerarie sotterranee nei pressi del villaggio di Damerham. Così, una volta scesi a terra, i responsabili sono andati a verificare e hanno trovato due tombe sovrastate da tumuli enormi. La più grande è lunga settanta metri. “Questi tumuli funerari sono ritrovamenti molto rari e sono le prime forme di architettura conosciute” ha confermato Helen Wickstead. E ha aggiunto: “Durante la tarda Età della Pietra, si credeva che le persone della regione lasciassero i loro defunti a cielo aperto in modo che gli uccelli e gli altri animali se ne cibassero. Invece per un motivo che non ci è ancora chiaro, crani e ossa di gente sepolta furono poi portate nella struttura funeraria”. Altri ritrovamenti, tra cui resti di templi in legno, fanno pensare che il sito rimase un centro importante per le comunità agricole della zona anche nell’Età del Bronzo. (http://www.storiainrete.com )
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Insomma alle meraviglie del Creato non si può porre limite!
Grazie per aver letto sin qui, vostro affezionato Paolo D’Arpini