I medici ed i farmacisti di Tarquinia e Montalto prescrivono la medicina giusta a Piero Marrazzo: “No Coke…”
Il carbone, la salute e le lacrime di un territorio: il Presidente Marrazzo getta la maschera. Come volevasi dimostrare!
Finalmente, dopo più di quattro anni di equilibrismo verbale, di politichese ermetico, e di furbesche promesse dilatorie, ilGovernatore del Lazio, Piero Marrazzo, getta la maschera e lo fa, in pubblico, alcuni giorni orsono a Tarquinia, non sapendo cosa rispondere al popolo inquinato al quale aveva fatto nel 2005, a pagina 52 del programma elettorale, questa promessa:
“…occorrerà un intervento per impedire la riconversione a carbone della centrale di Civitavecchia.” Ma non c’è da sorprenderci più di tanto, infatti già il 6 febbraio 2006, a margine di un convegno sull’energia all’Università “La Sapienza”, il NOSTRO partorì un diktat esplicito e machiavellico “non posso fermare il carbone. perché le procedure della riconversione di TVN sono ad uno stadio troppo avanzato e non è nei poteri della Regione bloccare i lavori in stato di avanzamento irreversibile”.
La realpolitik va a braccetto con i poteri forti della finanza energetica.Sotto l’occhio benevolo e benedicente del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, vengono invitati i sudditi del comprensorio (Ladispoli, Civitavecchia, Tarquinia e Montalto di Castro) a sacrificare, per altri trent’anni, il campanilismo anacronistico sull’altare del progresso tecnologico e dell’edonismo consumistico nazionale.
Noi manifestiamo indignazione per il cinismo con cui la Regione Lazio sta gestendo le nostre vite, anteponendo al diritto alla salute (art. 32 della costituzione) i bisogni energetici (art. 43 della costituzione). nel silenzio assordante del Ministro dell’ambiente Prestigiacomo che ha tanto a cuore le sorti dei cittadini al punto di non proferire parola!
Ma il nostro (??) Governatore non è da meno.
La nostra mente va al delitto di falsità ideologica.
Durante la campagna elettorale della primavera del 2005 Marrazzo tuonò da tutti i palchi, coram popul “ribadisco il No alla conversione a carbone”, con ciò illudendo quasi 12.000 elettori che avevano già espresso un voto contrario all’inquinamento ulteriore da parte delle polluzioni dell’orrenda ciminiera di TVN.
La doccia fredda che Marrazzo ci ha gettato addosso non potrà soffocare il nostro risentimento per l’offesa alle promesse violate.
E ci chiediamo: Egli è semplicemente un uomo di spettacolo e di televisione?
Sa distinguere la realtà fattuale dagli artefatti dei giochi politici di basso profilo?
Abbiamo già visto che chi cade nella rete dei poteri forti milita (armi e bagagli) nell’establishment dei palazzi d’oro.
Nei palazzi d’oro si baratta l’oro nero o il carbone “pulito” con la salute di centomila cittadini che da più di cinquant’anni pagano un tributo di lacrime e sangue sull’altare “delle magnifiche sorti e progressive” d’un popolo prono.
Noi, che non abbiamo posti di potere da conquistare, né utopie populiste da soddisfare, chiediamo agli esponenti politici di “gettare a mare” l’idolo falso e bugiardo insediatosi furbescamente sullo scranno più alto.
Come se non bastasse, stigmatizziamo anche lo strano comportamento dei signori Bonelli e Brachetti i quali, nel settembre 2005, lancia in resta e cuor di leone, tuonarono che “la conversione a carbone avrebbe leso il trattato di Kyoto e compromesso le agricolture a causa delle ricadute delle polveri inquinanti e del C02″; e che “Marrazzo e l’intera giunta diranno un secco ed inappellabile NO ad ogni ipotesi di utilizzazione del carbone”.
Ora siamo qui a costatare l’ennesimo flatus vocis delle Istituzioni le quali, cronicamente e penalmente omissive riguardo ai controlli sul tasso degli inquinanti e dei relativi e frequenti sfondamenti dei parametri di legge, blaterano di coniugare il diritto alla salute con il diritto al lavoro, pur sapendo che senza il rispetto dell’ambiente e della qualità di vita ogni lavoro è inutile e specioso.
Coordinamento intercomunale dei Medici e dei Farmacisti per la tutela dell’Ambiente e della Salute.