Il sisma in Abruzzo e quello nella mente degli uomini…. La Resurrezione secondo Antonella Pedicelli

Non posso che condividere i liberi pensieri di Paolo  ( vedi in URL: http://www.circolovegetarianocalcata.it/2009/04/10/comunicati-strani-mentre-la-terra-trema-e-si-paventa-la-fine-del-mondo/ ) su quanto sta “accadendo” ora “intorno” a noi! La televisione è perennemente accesa, (almeno a casa mia, dove mia madre sembra in preda ad una sorta di atto penitenziele continuo, supportato dalle immagini “apocalittiche” di eventi anche non contemporanei), ogni forma di “comunicazione” scorre su un unico binario e si trascina dietro vocaboli che suonano come boati in una stanza vuota; ovunque ci si scambiano sguardi di buia rassegnazione e si fa a gara nell’offrire “fioretti” di ogni genere per “redimere” chi, in questo momento, vive l’attuale situazione con muto distacco…. cito un esempio, forse non “calzante, ma estremamente “illuminante”, almeno dal mio punto di vista: proprio stamane ho avuto modo di incontrare una mia cara amica, felicemente sposata e con tanto di prole al seguito (tre bimbi stupendi); il figlio più piccolo, ad un tratto ha messo le mani in una delle tante buste della spesa per afferrare un pezzo di colomba al cioccolato, che si vedeva spuntare da un angolo aperto della busta… è stato immediatamente “fulminato” dalla devota madre con le seguenti parole: “oggi bisogna fare penitenza: niente dolci, è venerdì santo!”. Il ragazzino era piuttosto scocciato, ma ha prefrito “ubbidire”!!! Chissà cosa avrà pensato di questo venerdì santo…..

In modo abbastanza chiaro vedo scorrere, sulla sensibile pellicola della mia memoria, le immagini e i pensieri ricorrenti in occasione dei numerosi “venerdì santi” vissuti durante la mia infanzia e successiva adolescenza: ognuna di queste immagini è dolorosa come una corona di spine tra i tanti confusi ricordi che spesso mi capita di “catalogare”..e allora, banalmente mi chiedo.. ma è proprio necessario? E’ veramente “doveroso” per il “buon cristiano” continuare a flagellarsi, a sentire la sua pelle nuda trafitta dalla lancia del “peccato”? Perchè è così difficile accogliere l’immagine più luminosa del Figlio di Dio? Perchè si punta ancora la freccia avvelenata della paura contro il “fratello” che ci passa accanto? Non ha forse Egli redento l’Umanità in quel famoso giorno che oggi celebriamo solennemente con il nome di Pasqua?… “Ai posteri l’ardua sentenza…”

Aggiungo a questo breve scritto un piacevole “finale”, merito del caro Piero Leonardi che riesce spesso a trasformare, con saggezza e “bellezza”, i deserti esistenziali della mia mente in verdi oasi di vera rinascita…

L’uovo di Pasqua:

L’umanità ha da sempre attribuito alle uova un potere particolare, sia per la loro forma che per il significato. I Greci, i Cinesi ed i Persiani, se li scambiavano come dono per le feste primaverili, anche nell’antico Egitto le uova decorate venivano scambiate all’equinozio di Primavera, che per loro era anche l’inizio del nuuovo anno. L’uovo era visto da molte civiltà come simbolo di fertilità e anche di magia, proprio perchè da questo oggetto così particolare nella forma, nasceva la vita.

Alle uova venivano attribuiti poteri speciali, in alcune culture venivano messe sotto le fondamente delle case per allontanare il male, portate in grembo dalle donne in stato interessante perchè c’era la convinzione che rivelassero il sesso del nascituro, le spose vi camminavano su prima di varcare per la prima volta la soglia di casa.

Con l’avvento del Cristianesimo, abbandonarono il simbolo della nascita della natura per assumere quello della rinascita dell’uomo (resurrezione di Gesù). Il simbolismo era che Gesù uscì dalla tomba come un pulcino esce dall’uovo. L’usanza di regalare uova decorate con elementi preziosi risale a Edoardo I d’Inghilterra, risulta infatti una nota spese in cui è registrato l’acquisto di 450 uova rivestite d’oro e di pietre preziose da donare come regalo di Pasqua.

Le uova più famose della storia sono certamente quelle commissionate al maestro orafo Peter Carl Fabergè dallo zar Alessandro, il dono era per la zarina Maria. L’orafo preparò un uovo di platino che si apriva rivelando un secondo uovo di’oro, all’interno del quale c’era un pulcino d’oro ed una miniatura della corona imperiale. Gli zar furono così entusiasti del dono che decisero di farli produrre ogni anno come dono.

Auguri,  Antonella Pedicelli

…………….

Lettera ad un figlio

Se puoi vedere distrutto il lavoro di tuttta la tua vita

e senza dire una parola ricominciare,

se puoi perdere i guadagni di cento partite

senza un gesto e senza un sospiro di rammarico,

se puoi essere un amante perfetto

senza che l’amore ti renda pazzo,

se puoi essere forte senza cessare di essere tenero

e sentendoti odiato non odiare, pure lottando e difendendoti.

Se tu sai meditare, osservare, conoscere,

senza essere uno scettico o un demolitore,

sognare senza che il sogno diventi il tuo padrone,

pensare senza essere soltanto un pensatore,

se puoi essere sempre coraggioso e mai imprudente,

se tu sai essere buono e saggio

senza diventare nè moralista, nè pedante.

Se puoi incontrare il Trionfo e la Disfatta

e ricevere i due mentitori con fronte eguale,

se puoi conservare il tuo coraggio e il tuo sangue freddo

quando tutti lo perdono.

Allora i Re, gli Dei, la Fortuna e la Vittoria

saranno per sempre tuoi sommessi schiavi

e, ciò che vale meglio dei Re e della Gloria,

Tu sarai un uomo.

Rudyard Kipling

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