Alfredo Moraldi nel ricordo dei fratelli e degli amici – “La Pace, l’unione, il diritto alla vita sono la sola speranza dell’uomo…”
Sempre nel parlare di un artista si celebra la sua arte parlando e analizzando le sue opere. Nel caso di Alfredo dovremmo analizzare la sua vita e il suo modo “umano” di affrontarla.
Un uomo vero, schierato sempre a favore delle persone più deboli per cui ha sempre cercato di combattere, combattere per i diritti basilari di ogni uomo.
Un amico, un artista, un uomo affascinato dalle cose semplici, dai colori del mare, da un cielo limpido, dai mestieri più antichi che sempre di più spariscono ai nostri occhi, una persona che spesso si interrogava sul mistero universale della vita, cercando la risposta negli occhi della gente.
Pittore, scultore, scrittore, maestro delle arti figurative che ha trascinato nel modo di porre le sue immagini su tela il suo modo di vivere. La pulizia dei suoi colori è stato sempre lo specchio riflesso del suo modo di pensare e di vivere, trasparente come l’acqua dei suoi dipinti, e questo suo essere è, per chi ha avuto la fortuna di conoscere Alfredo, il ricordo più forte che rimane dentro.
Nei dipinti, nelle sculture, nei disegni di Alfredo Moraldi, si legge la ricercatezza di quel bene e di quella profondità umana di cui sempre parlava, e che accostava ad un viaggio in treno, un viaggio fatto troppo velocemente che spesso ci porta a “viaggiare” la vita così velocemente e superficialmente, senza avere il tempo per fermarci ad osservare le meraviglie delle cose semplici e quotidiane. L’arte di Alfredo Moraldi non è stata e non sarà mai solo le sue opere, ma più di tutto la sua arte è il grande abbraccio che sapeva donare e che ancora stringe chi lo porterà sempre nel cuore, come esempio ed immagine di uomo pulito, dai colori puliti, dalle speranze pulite, semplici e buone. Chi ha avuto la fortuna di conoscere Alfredo Moraldi sa che la sua maggiore opera non sarà purtroppo presente a questa mostra, ci è sembrato doveroso quanto meno tentare di descriverla.
Si tratta del ritratto di un uomo.
La prima cosa che colpisce guardando il quadro è il fatto di non riuscire a capire molto bene l’età del soggetto, apparentemente potrebbe sembrare un uomo di circa sessant’anni ma poi ci si accorge che non può essere, perché gli occhi e il sorriso sono proprio quelli di un ragazzino.
L’uomo è dipinto mentre è intento a cantare, dal volto rilassato e dal fatto che le vene del collo non presentino sforzi, si intuisce che sta cantando, senza alzare tanto la voce, qualcosa di melodico, intorno le persone che lo ascoltano hanno tutte il volto sereno e qualcuno sembra intento a fare da coro. Tutto si svolge all’aperto, l’uomo è seduto su quella vecchia panchina di pietra del tempio di Vesta, dai colori e dalla luce si capisce chiaramente che è primavera, tutto gira intorno al cantante, che sembra la fonte principale di tanto benessere.
Questo quadro non è disponibile perché è appeso nei nostri cuori, in tutti quei cuori che hanno avuto la fortuna di amare nostro fratello Alfredo, la sua più grande opera dunque è stato lui stesso, quell’uomo sempre ragazzo, capace di riuscire a dipingere e cantare la vita con i colori e i suoni del vero amore, capace, attraverso i suoi “male che vada siamo stati insieme” di farci capire veramente fino in fondo il grande significato del “noi” e il poco dell’”io”, anche perché è l’io che muore, mentre il “noi” è eterno. Andrea Moraldi
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Fiera Arti Creative – 4 aprile 2009 – Palazzo Baronale di Calcata:
h. 15.30 – “Dipartita non è annullamento” – Presentazione di Laura Lucibello “ad memoriam” di Alfredo Moraldi, artista eclettico. Documentario sulle opere e ricordo descrittivo con interventi di pittori di Via Margutta.
h. 17.00 – “La vita otre la vita” – Esperienza narrata da Elke Colangelo.
h. 18.00 – Piccolo rinfresco
La mostra su Alfredo Moraldi è aperta dal 28 marzo al 5 aprile 2009.
Info: info.apai@virgilio.it; circolo.vegetariano@libero.it