Abbazia di Farfa, 21 marzo 2009: Convegno su “Estetica, ecologia, etica e spiritualità laica” – Un esperimento per unire spirito e materia nella visione eco-centrica – Manifesto dell’Era Ecozoica di Thomas Berry e poesia di Jalaluddin M. Rumi

La bellezza del Creato è la traccia lungo la quale si muove l’esperimento su “estetica, ecologia e spiritualità laica” che si tiene all’Abbazia  benedettina di Farfa il 21 marzo 2009. Che tale incontro si tenga con l‘avvento della primavera non è casuale è anzi un “segno” come direbbe Teilhard de Chardin, ecologista, artista, geologo e filosofo gesuita del secolo scorso. Ed è proprio seguendo la traccia della riscoperta della bellezza, profusa ed infusa di Dio nel creato, e ripresa dall’uomo con l’arte, che tenteremo questo laboratorio di estetica in grado di ricostruire, attraverso le testimonianze artistiche e letterarie, l’influsso del paesaggio e dell’arte sulla vita e il pensiero, un progetto utile anche a fissare dei nuovi, seri, criteri di vivibilità ambientale. “Queste estrema difesa dei luoghi in cui l’intelligenza e la forza dell’uomo si sono esercitate e sviluppate a diretto contatto con la natura suscita, lo sappiamo, quel certo istinto della cancellazione. Infatti chi si è reso colpevole di precedenti attentati al territorio vuole eliminare tutto ciò che può rappresentare un’inversione di tendenza e che potrebbe portare ad un indagine sui precedenti reati territoriali” (Antonello Palieri).

Il traguardo morale dell’osservatorio è quello di inserire nella quotidianità lo stimolo alla ricerca ed alla riflessione spirituale integrandolo con gli aspetti laici della nostra esistenza. Quindi preghiera e riflessione su studi estetici e spirituali, ma anche sulle implicazioni della scienza “socialmente e seriamente finalizzata” capace di unire Paesi dell’anima d’ogni parte del mondo.

Un’altra considerazione da portare in luce, durante il convegno, è quella del riallineamento con i canoni della natura. Infatti malgrado la dovizia di doni benefici offerti alla vita di ognuno la Terra sta riflettendo il grande cataclisma di una umanità che vuole ribellarsi alla vita. Il riallacciarsi all’aura della Terra, e l’aiuto spontaneo offerto alla trasformazione spirituale, è il dovere al quale noi umani siamo chiamati in questo momento cruciale della storia dell’uomo.

C’è infine l’aspetto filosofico, in chiave attualità, poiché necessariamente, come evidenzia il filosofo Aurelio Rizzacasa: “…dopo varie forme concepite nella pluralità dei millenni del pensiero occidentale la filosofia deve tornare alle origini per farsi consapevole che la verità si svela e si occulta in una perenne ricerca che coinvolge l’uomo in un dialogo con se stesso e con gli altri. Quanto detto si produce in un’avventura nella quale l’umanità costruisce il suo futuro nel libero spazio della sua spiritualità interiore”.

Paolo D’Arpini,   moderatore della Tavola Rotonda: “Estetica, ecologia, etica e spiritualità laica”

L’incontro si svolge nel contesto di: “Affreschi ed affrescatori” organizzata da APAI – Associazione per la promozione delle arti in Italia, 4a edizione della mostra-concorso, presso l’Abbazia di Farfa dal 20 al 22 marzo 2009.

Informazioni generali: Laura Lucibello, info.apai@virgilio.it;  Cell. 333.5994451

Invocazione.

Ci sono così tante luci abbaglianti

nel negozio di lampade

del cervello morente;

dimenticati di loro.

Concentrati nell’essenza,

concentrati nella luce.

La luce fluisce verso di te da tutte le cose,

tutte le persone, tutte le possibili combinazioni

del bene e del male, tutti i pensieri

e tutte le passioni.

Le lampade sono diverse ma la luce è la stessa.

Una sostanza, un’energia, una luce, una mente-luce,

che emette tutte le cose, senza fine.

Un diamante rotante e bruciante,

uno, uno, uno.

Spogliati davanti al silenzio avvolgente ed amorevole.

Resta lì,

finché non vedi la luce con i suoi stessi occhi eterni.

Jallaluddin Mohammad Rumi   (poeta persiano del XIII° secolo)

IL MANIFESTO DELL’ERA ECOZOICA

Il pensiero di Thomas Berry

Thomas Berry, gesuita, ecoteologo, storico delle culture, bioregionalista e discepolo di Theilard de Chardin, è autore di importanti libri come The Dream of the Earth e il recente The Universe Story (insieme a Brian Swimme).

Berry propugna un cambiamento della società occidentale in chiave ecocentrica che riconosca la storia della Terra come unico testo sacro di una visione ecospirituale e olistica del mondo, in base alla quale ciascuno si impegna a vivere con consapevolezza nella propria bioregione.

The Universe Story riporta in un capitolo le condizioni necessarie all’ingresso in quella che Berry ha definito l’Era Ecozoica.

L’Era Ecozoica

1. L’Universo è una comunione di soggetti e non una collezione di oggetti.

2. La Terra esiste e può continuare a esistere solo in un funzionamento integrale. Essa non può sopravvivere frammentata, proprio come qualunque altro organismo. Tuttavia la Terra non possiede un’uniformità globale. Essa è un complesso differenziato di cui va sostenuta l’integrità e l’interrelazione delle varie espressioni bioregionali.

3. La Terra è un bene che ci è stato offerto in godimento soggetto a scadenza. å destinata a danni irreversibili nei suoi maggiori sistemi di funzionamento.

4. Gli esseri umani rappresentano un elemento derivato rispetto alla Terra, che è primaria. Ogni istituzione umana, professione, programma e attività, devono porla al centro dei propri interessi. Nella teoria economica, per esempio, la prima legge deve essere quella della tutela dell’economia terrestre. Un Prodotto Nazionale Lordo in crescita a cui si affianca un Prodotto Terrestre Lordo in deficit rivela l’assurdità della nostra attuale situazione. Per la categoria medica deve essere chiaro che non si può avere gente sana su un pianeta malato.

5. L’intero sistema di funzionamento della Terra si è alterato nella transizione dall’Era Cenozoica a quella Ecozoica. I principali sviluppi del Cenozoico avvennero interamente al di fuori di ogni intervento umano.

Nell’Ecozoico noi umani avremo invece un’influenza determinante in quasi tutti i processi evolutivi: anche se non sappiamo come produrre un filo d’erba, questo non potrà crescere se non è accettato, protetto e sostenuto da noi. Il potere costruttivo della nostra creatività nei sistemi naturali della vita è minimo, il nostro potere di negazione, immenso.

6. Per essere valido il “progresso” deve coinvolgere globalmente la Terra e tutti i suoi aspetti. Definire “progresso” lo sfruttamento umano del pianeta è una distorsione inaccettabile.

7. L’Ecozoico potrà diventare una realtà solo mediante il riconoscimento della dimensione femminile della Terra, mediante la la liberazione delle donne dall’oppressione e dalle costrizioni da loro sopportate in passato e mediante l’assunzione di una responsabilità comune, sia maschile che femminile, per stabilire una comunità terrestre integrata.

8. Nel periodo Ecozoico emerge un nuovo ruolo sia per la scienza che per la tecnologia. La scienza dovrebbe provvedere a una comprensione integrale del funzionamento della Terra e delle modalità in cui le attività umane e terrestri possono vicendevolmente potenziarsi. Le scienze biologiche dovrebbero sviluppare un “sentimento per tutto ciò che vive”, un rispetto più profondo della soggettività presente nei vari esseri viventi della Terra. Le tecnologie umane devono armonizzarsi con quelle del mondo naturale.

9. Nuovi principi etici devono emergere attraverso il riconoscimento del male assoluto del biocidio e del genocidio, come pure di tutti gli altri mali che riguardano più specificamente gli umani.

10. È necessaria una nuova sensibilità religiosa, una sensibilità che riconosca la dimensione sacra della Terra e accetti il mondo naturale come manifestazione primaria del mistero ultimo dell’esistenza.

11. È necessario un nuovo linguaggio ecozoico. Il nostro idioma cenozoico è radicalmente inadeguato. Si dovrebbe procedere alla compilazione di un nuovo dizionario che comprenda nuove definizioni dell’esistente e l’introduzione di neologismi per i nuovi modi di essere e per i comportamenti che stanno emergendo.

12. Psichicamente tutti gli archetipi dell’inconscio collettivo acquistano una nuova validità, come pure nuove vie di funzionamento; specialmente nella nostra comprensione simbolica del viaggio iniziatico, del mito della morte -rinascita, della Grande Madre e dell’albero della vita.

13. Si prevedono nuovi sviluppi nel rituale, in tutte le arti e nella letteratura. Specialmente il teatro può trovare straordinarie opportunità nelle tematiche grandiose che vengono elaborate in questi tempi. I conflitti, finora limitati alla semplice dimensione umana, acquisteranno risvolti impensati nella stupenda transizione tra la fine del Cenozoico e l’emergente Ecozoico: dimensioni epiche che superano ogni aspettativa.

14. La mitigazione dell’attuale rovinosa situazione (attraverso il riciclaggio di materiali, il contenimento dei consumi e la cura degli ecosistemi) sarà vana se il nostro intento è quello di limitarci a rendere accettabile il presente sistema. Queste attività indispensabili daranno i loro frutti solo se lo scopo è quello di costruire un nuovo ordine.

Traduzione di Paolo D’Arpini e Stefano Panzarasa, revisione di Mariagrazia Pelaia.

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