Sant’Antonio da Padova e dintorni… Spaccato di memorie epistolari nell’assurdità delle origini…. con dedica amorosa (in chiave di spiritualità laica)!
Caro professor Vito P.,
…. Così iniziavo una lettera inviata ad un benefattore vegetariano di Padova, che di tanto in tanto mi manda cinque euro dentro una busta senza biglietti di accompagnamento. Siccome non so che dire, oltre a raccontare qualche avventuretta di Calcata e parlare di qualche amico incontrato per strada, per ampliare il discorso gli avevo chiesto notizie sulla vita sociale cittadina della città del santo. Il santo ovviamente è Antonio da Padova, mio protettore di famiglia e grande esempio di “uomo di Dio con le palle”. Sì, Antonio protegge la mia famiglia da tempo immemorabile, giacché quella parte di famiglia materna che è originaria dalla bassa padana, da Bagnoli di Sopra (da non confondere con quella “di sotto” che sta in Campania) è stata sempre devota del santo e durante le mie visite infantili a Padova, venni spesso condotto nella basilica a pregare ed osservare…. Così sono rimasto affezionato a Sant’Antonio e ben feci poiché proprio per merito suo (nel rispetto umano di non volermi sentire a lui inferiore o indegno) ho smesso completamente di bere e fumare senza sforzo alcuno (se non il vedermi tentato diabolicamente dal vizio e sorriderne…).
Tra l’altro proprio in onore al santo ho recentemente scritto alcuni pensierini, a lui rivolti in chiave di dedizione per trasposta persona, ma indirizzati ad una cara amica Antonella, sua omonima femminile, che amo molto…
“Hai visto Antonella come ci siamo virtualizzati? La nostra è una continua ricerca nel pensiero. Oggi ho capito che nella nostra esistenza “rincorriamo” -cercando di afferrarlo- il presente. C’è una continua corsa, ma è solo apparente, dovuta all’attenzione che poniamo nel particolare, questa attenzione ci da l’illusione di divenire consci del nostro presente, di tutto ciò che ci circonda, essendo in grado di descriverlo ed inserirlo in “memoria”. Il conosciuto così insegue di pari passo lo sconosciuto e l’inconoscibile…. che rimane un concetto astratto, un’ipotesi od una interruzione. Quindi è solo questo “rincorrere” che consente alla nostra attenzione di fermarsi e conoscere. Questo meccanismo della conoscenza empirica si muove su un doppio binario: il presumere, che corrisponde alla proiezione del pensiero, e la conoscenza, che corrisponde alla memoria. Ed è proprio questo processo psicologico funzionale della mente che ci concede di affermare di esser vivi (in un corpo-forma e consapevoli dell’immanente). Altrimenti l’esperienza sarebbe un continuum ininterrotto senza incidenti di percorso né aspettative di raggiungimento, queste sensazioni sono possibili perché c’è appunto l’identificazione con una specifica coscienza individuale, che “osserva”. Tu, che sei la mia stessa mente, ti prego guarda per me, guarda attentamente quanto io non oso osservare e descrivilo… Ti lascio questo compito immane…. ed aspetto!”.
Paolo D’Arpini
Ed ecco, sull’onda dell’assurdo, la lettera ricevuta dal professore Vito:
Caro D’Arpini,
grazie dell’elenco dei “vegetariani” di Calcata.
Satta è cognome della Gallura che abbiamo anche qui: prof. Peppino Satta della Libreria Antiquaria. Manca ( o Libero Manco) come me sulle tracce di riferimenti evangelici o biblici per l’apologia della nutrizione vegetale. Ballerini è cognome di un teologo modernista. Agostinelli è cognome di Bassano del Grappa. A tutti un sostegno di cuore in una regione più vegetariana della nostra, da quanto vedo a Geo & Geo, Guido Guidi ed il prof. Tei.
Qui a Padova l’anarchia delle biciclette è somma. Indisciplinate percorrono i marciapiedi, dando il cattivo esempio agli stranieri lavoratori che prima o poi faranno lo stesso. Escuadrones de la muerte di notte saturano i marciapiedi di barattoli e di bottiglie di vetro, che vanno a finire nella sede stradale. Quindi cadono vecchi e bambini. Il comune presto punirà questo autogol con la “targhetta” alle bici o peggio ancora…
Una maggioranza silenziosa, non come noi, sono INDISCIPLINATI E SILENZIOSI, come serpi.
La bestemmia, per il momento, non valica il vicentino (dove straripa) con un clero incarnazionista. Il porno appare spesso in appendice al Mattino di Padova e pochi se ne scandalizzano. E la dieta vegetariana? Un mio articolo “Dal mitocondrio al cloroplasto” è stato rifiutato dal mio parroco…. Perché “apologia –biologicamente comparativa- della sintesi proteica al magnesio e non fosfo-lipidica.
Forse voterò Verdi o PSE (Boselli), essendo troppo anziano per i partiti estremi ed anche un po’ borghese. Continuate a scrivermi, cerco di mandarvi giù qualche anima dannata affinché la mondiate….
Salutini vegetariani,
prof. Vito P. di Padova