La prima lettera da Calcata per Vivi Viterbo. In omaggio a Nazareno Reda ed ai viterbesi vivi….

Lo scorso anno, nel 2008 per intenderci, avviai una corrispondenza con il direttore del notiziario on line Vivi Viterbo, Nazareno Reda. Tutto cominciò con la richiesta fatta da un suo collaboratore, Francesco Zappatore, di fare uno scambio di link fra il loro ed il nostro sito. A quel tempo non avevo previsto di fare questi scambi, volevo mantenere il sito del Circolo su una torre eburnea, irraggiungibile a chiunque si occupasse di attività sociali economiche e turistiche. Com’era prevedibile avendo assunto una posizione così “adamantina”, priva di ogni “considerazione” per la vita del mondo, il destino volle che dovessi cambiare idea….

Siccome mi piacque la risposta che ricevetti, in cui mi si diceva “che Vivi Viterbo avrebbe continuato a prendere in considerazione i miei articoli anche se –come da me affermato- non ero disposto allo scambio dei link”, cambiai prontamente idea e decisi anzi di aprire una lunga colonna di link di tutti i siti di qualsiasi genere e natura che avessero ripreso qualcosa del Circolo. Ed è per questa ragione che abbiamo una colonnina così lunga di “link amici” che nel frattempo è diventata carente di altri indirizzi che non sono stati ancora aggiunti.

Ma il punto non è questo, il punto è che Nazareno Reda, fondatore di Vivi Viterbo, volle persino conoscermi personalmente e venne a trovarmi in occasione della Festa dell’Acqua Cotta dello scorso anno. Fatalità volle che fosse lui l’unico partecipante, ciò non impedì di fare quello che avremmo fatto se fossimo stati in venti (invece che solo due). La passeggiata fu molto intensa, durante il lungo percorso ci scambiammo tantissimi pareri e facemmo conoscenza –come si dice- intima. Scoprii così che anche Nazareno è della Scimmia (sia pur più giovane di 12 anni) e molti aspetti sincretici e di lucidità e laicità di pensiero ci accomunano.

La giornata fu molto più vigorosa e piena di quello che avevo immaginato, l’acqua cotta con le erbe raccolte, ottima, e la condivisione della conoscenza archetipale nella Stanzetta del Pastore, con Nazareno, coronò una giornata per me indimenticabile.

Dopo un paio di mesi mi arrivò una lettera di Nazareno in cui mi rimproverava: “la tua acqua cotta benedetta non ha funzionato, dovrò farmi operare di un male…”. Da una parte mi prendeva in giro ma dall’altra mi comunicava qualcosa di vero e drammatico…..

Il modo in cui lo espresse mi fece ricordare di Terzani e della sua fierezza e ammirai e benedissi ancor di più Nazareno. Ora qualche giorno fa mi ha riscritto dicendo che sarebbe tornato per un’altra acqua cotta, il che mi ha fatto ben sperare per la sua salute…

Quello che segue è il primo articolo che scrissi per Vivi Viterbo e lo pubblico qui per un mantenimento della memoria.

Vivi Viterbo ed il VV.TT.

Siccome sto sempre molto attento ai segnali che la vita mi manda non ho potuto ignorare che la sigla del VV.TT. assomiglia, sembra quasi una parafrasi, di Vivi Viterbo…. In effetti una delle “traduzioni” fatte in passato per significare VV.TT. era “Vivi Vegetariano Tornerai Trappista” (spiegazione apparsa sul settimanale Cuore diretto da Michele Serra, ve lo ricordate?). Insomma Vivi Viterbo e VV.TT. stanno bene insieme…. Perciò mi è sembrato di buon auspicio che, attraverso una corrispondenza avviata fra il sottoscritto ed i “soci” di questo giornale, si profilasse l’ipotesi di una collaborazione con Vivi Viterbo. La collaborazione fra un piccolo centro “provinciale” e periferico, come è Calcata, ed il suo capoluogo Viterbo. Una sorta di dialogo fra un ri-abitante della Tuscia, quale io sono, e gli abitanti storici della Tuscia che vivono a Viterbo.

Siamo tutti nella stessa barca ma ci siamo imbarcati in porti diversi ed in momenti diversi ed ora lungo il viaggio cerchiamo di far conoscenza ed amicizia gli uni con gli altri. Ci scambieremo perciò impressioni e sentimenti e –spero- giungeremo ad una reciproca conoscenza ed accettazione. Ma prima di cercare di “capire il senso” di queste lettere ….. accettate, vi prego, le mie parole come un’espressione amorosa, come suono armonico, non come un “significato” (se volete percepire il messaggio del cuore). Queste lettere non vogliono nemmeno essere una “trasmissione” né un “riconoscimento” sono e saranno semplici racconti, forse favole, le parole che sono e basta.

Ed in fondo che senso ha discutere di ottenimenti prefissi? In tutta la vita non c’è un singolo evento che possiamo far derivare da una scelta nostra propria, che possiamo definire “questo l’ho voluto io”, in realtà tutto succede per conto suo e solo “dopo” possiamo falsamente affermare “questo l’ho voluto io”. In questo caso dov’è il vantaggio e dove lo svantaggio? Lo vediamo solo attraverso l’outlook da noi utilizzato. Già non focalizzarci sul male significa restare nel bene. Dipende solo da come si ascolta, da come si legge e si scrive, se l’attenzione viene attratta da una visione o dall’altra. Capire ciò è sufficiente per restare tranquilli. Buddha consigliò la via di mezzo. Non fermiamoci quindi a giudicare lo schema delle cose, restiamo in attenta osservazione e procediamo….

Questa è la mia prima lettera ai Viterbesi Vivi.

Grazie per aver letto sin qui.

Paolo D’Arpini

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